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  • Giovedì 6 agosto 2015

Il listino dei prezzi delle schiave dell’ISIS

Circola da mesi ma ora un'alta funzionaria dell'ONU ha detto che è autentico: fissa i prezzi di vendita delle donne yazide e cristiane

Lo Stato Islamico (o ISIS) ha compilato un listino dei prezzi a cui vende le donne che rapisce e riduce a schiave del sesso (si tratta soprattutto di donne yazide o cristiane). L’elenco era stato scoperto nel 2014 ma è stato formalmente riconosciuto come autentico da Zainab Bangura, una importante funzionaria delle Nazioni Unite, solo negli ultimi giorni. Nel documento si dice che il mercato per vendere le donne come bottini di guerra «ha registrato un calo significativo», influenzando negativamente le entrate dell’organizzazione. Per questo si è reso necessario imporre un “controllo dei prezzi”.

ISIS

L’elenco differenzia le donne e il loro prezzo in base all’età. I prezzi sono indicati in dinar, moneta coniata dai primi califfi e di cui nel 2014 lo Stato Islamico ha annunciato la restaurazione. Una donna di età compresa tra i 40 e i 50 anni “costa” 50 mila dinar (circa 35 euro) e tra i 30 e i 40 anni 75 mila dinar (52 euro); una ragazza tra i 20 e i 30 anni 100 mila dinar (70 euro); tra i 10 e i 20 anni 150 mila dinar (140 euro) e una bambina tra 1 e 9 anni “costa” 200 mila dinar (circa 150 euro).

In una recente intervista Zainab Bangura, inviata speciale dell’ONU per i crimini sessuali nelle zone di guerra, ha spiegato che le donne «vengono vendute come barili di petrolio» e che possono essere comprate anche da cinque o sei uomini diversi. Generalmente restano a disposizione dei capi, poi possono essere vendute a un prezzo alto a uomini benestanti locali che non hanno a che fare direttamente con le milizie. Poi o viene richiesto un riscatto alle famiglie delle donne, o le donne vengono vendute ai combattenti del gruppo ai prezzi indicati nel listino. La violenza contro le donne è un tratto comune dei movimenti estremisti che vanno dalla Nigeria all’Iraq, dalla Siria alla Somalia, dal Myanmar al Pakistan. Quello che differenzia lo Stato Islamico nei confronti delle donne da altri gruppi, dice Bangura, è il fatto di avere un programma ben preciso: «Hanno un manuale su come si devono trattare le donne. Hanno una sorta di agenzia matrimoniale che organizza i matrimoni e la vendita di donne. Hanno anche un listino prezzi».