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  • Lunedì 3 agosto 2015

Un’altra notte complicata a Calais

Centinaia di persone hanno tentato di attraversare l'Eurotunnel e arrivare nel Regno Unito: la situazione sembra ancora fuori controllo

Calais, 3 agosto 2015 (Rob Stothard/Getty Images)
Calais, 3 agosto 2015 (Rob Stothard/Getty Images)

Nella notte tra domenica 2 e lunedì 3 agosto centinaia di migranti intorno alla città francese di Calais hanno tentato nuovamente di entrare nel tunnel che attraversa la Manica e arrivare nel Regno Unito. Una fonte della polizia citata dall’agenzia di stampa AFP ha parlato di 1.700 tentativi di intrusione, un numero ancora più alto rispetto a quelli registrati nei giorni precedenti. Al Jazeera dice anche che la polizia francese ha usato gas lacrimogeni per disperdere i migranti che hanno cercato di assaltare le recinzioni e entrare nella stazione. Lo scorso mercoledì il ministro degli Interni francese Bernard Cazeneuve aveva annunciato l’arrivo di 120 agenti di polizia supplementari a protezione della zona, oltre ai 300 già presenti. Ma la situazione resta complicata e di difficile gestione.

La situazione dei migranti a Calais va avanti da moltissimi anni, e non è una novità che le persone provino a salire sui treni per il Regno Unito. Nelle ultime settimane, tuttavia, la situazione è peggiorata molto a causa dell’aumento del numero di migranti arrivati a Calais: sono solitamente tra i 1.000 e i 3.000 allo stesso momento, mentre ora si stima che ce ne siano circa 5.000 e tra loro sono in aumento donne e bambini. A Calais i migranti provano a salire di nascosto sui camion diretti nel Regno Unito – rischiando parecchio – quando sono fermi a una stazione di rifornimento o quando sono in coda per montare sui treni dell’Eurotunnel: negli ultimi giorni la polizia francese ha faticato a mantenere sotto controllo la situazione e diverse volte le corse dei treni sono state rallentate o sospese per ragioni di sicurezza. Un migrante qualche giorno fa è morto cercando di salire su un tir.

La stampa britannica ha accusato la Francia di non aver fatto abbastanza per fermare i migranti e di voler sostanzialmente “scaricare” il problema al Regno Unito. A livello politico i toni sono formalmente pacati: domenica Cazeneuve e il suo omologo britannico Theresa May hanno rilasciato una dichiarazione congiunta per mostrare la loro solidarietà e per chiedere un coordinamento tra i diversi paesi europei sulla questione: «In Francia, come nel Regno Unito, le cose sono chiare: porre fine a questa situazione è per noi una priorità assoluta. I nostri due governi sono determinati a realizzarla e a raggiungerla insieme». Harriet Harman, la reggente del Partito laburista britannico in attesa dell’elezione del nuovo segretario, si è però spinta a chiedere al governo francese una compensazione finanziaria per i camionisti e i turisti britannici rimasti bloccati per ore, o anche per giorni, nella zona del tunnel senza poterlo attraversare. E il governo Cameron ha in previsione di discutere un piano per richiedere ai proprietari di case del Regno Unito di sfrattare dalle loro proprietà gli inquilini che vivono illegalmente nel paese senza un ordine del tribunale, come invece richiesto finora. Questa novità è stata interpretata come una nuova mossa del Regno Unito per scoraggiare i migranti ad attraversare il confine.