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  • Domenica 2 agosto 2015

L’atletica leggera e i sospetti di doping

145 vincitori di medaglie ai Mondiali e alle Olimpiadi di atletica negli ultimi 14 anni potrebbero avere fatto uso di doping, dicono il Sunday Times e la tedesca ARD

(Brett Hemmings/Getty Images)
(Brett Hemmings/Getty Images)

Il giornale britannico Sunday Times e ARD, il più importante gruppo radiotelevisivo tedesco, hanno avuto accesso ai risultati di oltre 12mila esami del sangue fatti negli ultimi 11 anni a circa 5mila atleti che competono ad alto livello nelle diverse discipline dell’atletica leggera. Secondo il Sunday Times i valori e i dati presenti in quegli esami rivelano molti ed evidenti casi di doping. I dati riguardano test fatti dalla IAAF, l’Associazione Internazionale delle Federazioni di Atletica Leggera, e sembra che siano stati passati al Sunday Times a al gruppo radiotelevisivo ARD da una fonte anonima interna all’associazione. I dati del Sunday Times sono stati analizzati grazie al contributo di due esperti dell’antidoping: Robin Parisotto e Michael Ashenden.

BBC scrive che secondo Parisotto e Ashenden i dati provano che un terzo dei vincitori di medaglie in prove di durata e resistenza assegnate a Mondiali o Olimpiadi dal 2001 a 2012 potrebbe aver fatto uso di doping: si parla di 145 medaglie, di cui 55 d’oro. Sempre secondo i due esperti antidoping che hanno visto i dati, gli esami del sangue di oltre 800 atleti fanno pensare all’uso di doping o alla presenza di valori comunque fuori dalla norma. Tra gli oltre 800 atleti considerati ce ne sono dieci che hanno vinto delle medaglie alle Olimpiadi di Londra del 2012: BBC precisa che il velocista Usain Bolt non è tra gli atleti con valori sospetti. Secondo quanto scritto dal Sunday Times, la Russia è il paese in cui la percentuale di casi sospetti è più alta: oltre l’80 per cento degli atleti russi che hanno vinto medaglie hanno mostrato dati fuori dalla norma.

I dati mostrano un gran numero di risultati fuori dalla norma ma, soprattutto perché non accompagnati da altri esami, non possono essere considerati una prova definitiva di doping. La quantità dei risultati sospetti crea però un problema che la IAAF dovrà sicuramente affrontare e provare a spiegare. La IAAF non ha negato l’autenticità dei dati e ha commentato l’inchiesta del Sunday Times dicendo di essere sempre stata pronta e all’avanguardia nel tentare di fermare l’uso di sostanze dopanti.

L’attuale presidente IAAF è il senegalese Lamine Diack e tra due settimane ci saranno le elezioni per il nuovo presidente: i due sfidanti sono il britannico Sebastian Coe – vincitore di un oro olimpico nei 1.500 metri, nel 1980 – e l’ucraino Serhij Bubka, campione di salto con l’asta e vincitore di un oro olimpico nel 1988. Dal 22 al 30 agosto ci saranno a Pechino i Mondiali di atletica leggera, la precedente edizione si è tenuta a Mosca, in Russia, nel 2013.