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  • Martedì 28 luglio 2015

L’uccisione del leone Cecil

Era considerato un simbolo dello Zimbabwe: è stato attratto fuori da una zona protetta, ucciso con arco e frecce e poi decapitato da un cacciatore di frodo che ha corrotto due guardie per farsi aiutare

Bryan Orford/YouTube
Bryan Orford/YouTube

Il leone Cecil, uno degli animali più famosi del parco nazionale Hwange in Zimbabwe, è stato ucciso nelle settimane scorse da un cacciatore di frodo: il suo corpo è stato trovato spellato e decapitato poco fuori dal parco nella prima settimana di luglio. Le autorità dello Zimbabwe, che hanno reso pubblica la notizia solo il 26 luglio, hanno arrestato una guida (Theo Bronkhorst) e il proprietario della riserva di caccia dove il leone è stato trovato morto: dovranno presentarsi davanti a un giudice mercoledì 29 luglio per rispondere dell’accusa di caccia di frodo. Anche due guardie del parco sono state arrestate con l’accusa di aver ricevuto l’equivalente di 50.000 euro per aiutare il cacciatore. Le autorità dello Zimbabwe stanno ancora indagando per trovare una terza persona che si ritiene sia coinvolta nell’uccisione di Cecil: il cliente di Theo Bronkhorst.

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Il leone Cecil è stato attirato di qualche centinaio di metri fuori dai limiti del parco nazionale con un’esca, una tecnica usata da molti cacciatori di frodo per aggirare i divieti sulla caccia presenti nei parchi nazionali. Fuori dal parco il cacciatore ha prima ferito il leone usando arco e frecce – una tecnica di caccia permessa se il cacciatore è in possesso dei giusti permessi  – e poi, dopo averlo seguito per oltre quaranta ore, lo ha ucciso con un fucile. Il corpo di Cecil è stato trovato grazie a un segnalatore GPS che gli era stato messo da un gruppo di ricercatori dell’università di Oxford che dal 1999 sta studiando l’impatto della caccia sportiva di frodo sulle specie protette dell’Africa.

Spiega il Telegraph che Theo Bronkhorst, che oltre a lavorare come guida per i safari di caccia in Zimbabwe è anche un cacciatore professionista, si è denunciato dicendo di aver ucciso il leone – senza pensare che fosse quel leone – durante una battuta di caccia legale. Le autorità del parco nazionale hanno detto che né Bronkhorst né il proprietario della riserva di caccia avevano i permessi per uccidere il leone e saranno entrambi accusati di caccia di frodo. Due diverse fonti, inoltre, hanno confermato al Telegraph l’identità dell’altro cacciatore coinvolto nell’uccisione di Cecil: si tratterebbe di Walter Palmer, un dentista americano appassionato di caccia sportiva.

Cecil era un leone di 13 anni molto famoso e cercato dai turisti in visita al parco nazionale, per via della sua particolare criniera nera. La sua morte potrebbe causare diversi problemi al parco nazionale Hwange: gruppi di turisti pagavano fino a 8.000 euro al giorno per poter alloggiare nella zona di parco dove era possibile vedere il leone.

La Zimbabwe Professional Hunters and Guides Association, un’associazione che organizza safari di caccia in Zimbabwe, ha detto che alcuni suoi membri hanno partecipato alla caccia di Cecil ma che si è trattato di un safari legale. La polizia sta ancora cercando la testa di Cecil e sta controllando i laboratori degli impagliatori di animali dello Zimbabwe. Johnny Rodrigues, direttore della task force che si occupa delle specie protette dello Zimbabwe, ha detto:

La morte di Cecil è una tragedia, non solo perché era un simbolo dello Zimbabwe, ma anche perché ora moriranno anche i suoi sei cuccioli visto che verranno uccisi da un altro maschio adulto per incoraggiare le tre compagne di Cecil ad accoppiarsi nuovamente.