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  • Venerdì 24 luglio 2015

Pierre Nkurunziza è stato rieletto presidente del Burundi

Ha vinto un terzo mandato con il 69 per cento dei voti, dopo essersi candidato sfruttando una controversa interpretazione della Costituzione

Pierre Nkurunziza (CARL DE SOUZA/AFP/Getty Images)
Pierre Nkurunziza (CARL DE SOUZA/AFP/Getty Images)

Il 51enne Pierre Nkurunziza ha vinto le elezioni presidenziali in Burundi, che si sono tenute martedì 21 luglio. Il risultato è stato diffuso venerdì pomeriggio dalla commissione elettorale del paese. Secondo BBC Africa, Nkurunziza – che è presidente dal 2005 e ha ottenuto un terzo mandato – ha ottenuto più del 69 per cento dei voti. Il Burundi è uno dei paesi più poveri al mondo, si trova nell’Africa centrale e dal 1993 al 2005 è stato interessato da una guerra civile fra le etnie hutu e tutsi. Da tempo la situazione del paese è piuttosto caotica con continui scontri tra manifestanti anti-governativi e polizia che hanno causato la morte di almeno 80 persone e un tentato colpo di stato, poi fallito, lo scorso maggio. In seguito alle elezioni di oggi Nkurunziza resterà in carica fino al 2020.

La vittoria di Nkurunziza era data per scontata da diverse settimane: gli altri sette candidati avevano molte poche speranze. Nonostante Nkurunziza sia piuttosto popolare, dal momento dell’annuncio della sua candidatura – avvenuto in aprile – c’erano state diverse proteste: Nkurunziza è presidente dal 2005, quando fu eletto dal Parlamento, ed è stato poi rieletto con voto popolare nel 2010: per questo (per essere stato eletto la prima volta non con un voto popolare) aveva detto di poter presentare una nuova candidatura quest’anno, nonostante sia la Costituzione del paese che gli accordi di pace successivi alla guerra civile imponessero un limite di due mandati consecutivi, mentre i suoi oppositori lo accusavano e lo accusano di voler forzare la legge per mantenere il potere. Lo scorso 5 maggio la Corte Costituzionale del paese aveva dato ragione alla sua interpretazione della legge, autorizzando di fatto la sua nuova candidatura.

Fino al 2005, Nkurunziza era stato il capo del partito “Consiglio nazionale per la difesa della democrazia – Forze per la difesa della democrazia”, CNDD-FDD in sigla, il più importante gruppo di ribelli durante la guerra civile in Burundi (1993-2005). Nkurunziza, di etnia hutu, si unì al CNDD-FDD nel 1995, dopo che un attacco dell’esercito controllato dai tutsi nel suo campus universitario uccise circa 200 persone. Nel 1998 un tribunale burundese lo condannò a morte in contumacia per i crimini che aveva commesso durante la sua militanza nel gruppo dei ribelli. Alla fine degli anni Novanta il CNDD-FDD si divise in varie fazioni, e Nkurunziza riuscì a prendere il controllo di una di queste. Nel 2003 riuscì a negoziare un accordo di pace con l’allora presidente Domitien Ndayizeye: come parte dell’accordo, Nkurunziza ricevette l’immunità nel processo in cui era stato condannato per crimini di guerra.