In Cina hanno sospeso le contrattazioni in borsa per 1.400 miliardi di dollari

Dopo il crollo finanziario delle ultime settimane, per evitare che la situazione peggiori ancora

di Fox Hu – Bloomberg

(Photo by ChinaFotoPress/ChinaFotoPress via Getty Images)
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Nelle ultime settimane il mercato finanziario cinese ha subìto un rapido crollo, dopo che il valore delle azioni era cresciuto molto fin dall’inizio dell’anno. Il crollo, iniziato lo scorso 12 giugno, ammonta a circa 3.200 miliardi di dollari: il doppio di quanto vale tutto il mercato finanziario indiano, per avere un’idea. Le aziende cinesi hanno trovato in questi giorni un modo efficace per limitare le vendite delle loro azioni da parte degli investitori: sospendere le contrattazioni.

Le azioni di quasi 200 aziende sono state ritirate dalle contrattazioni dopo la chiusura delle due borse valori cinesi (Shanghai e Shenzen) di lunedì. Con il blocco di queste 200 il numero totale di sospensioni è salito a 745, circa il 26 per cento (un quarto) di tutte le aziende quotate nel mercato finanziario cinese. Il valore totale delle sospensioni è circa 1.400 miliardi di dollari. È probabile che se non ci fossero state queste sospensioni il crollo del mercato cinese sarebbe stato peggiore del 29 per cento perso nelle ultime tre settimane.

Anche in altri paesi del mondo ci sono state aziende quotate in borsa la cui contrattazione delle azioni è stata sospesa, ma si tratta di percentuali irrilevanti se paragonate alla Cina: negli Stati Uniti le azioni sospese sono di 121 società e contano per circa lo 0,2 per cento dell’intero mercato.

La Searainbow Holding Corporation, un’azienda che si occupa di videogiochi e fibre chimiche, aveva guadagnato quasi il 150 per cento quest’anno; con il crollo iniziato il 12 giugno scorso ha perso il 54 per cento e venerdì scorso ha sospeso le contrattazioni. La Wuhu Shunrong Sanqi Interactive Entertainment, un’azienda del settore automobilistico, ha sospeso le contrattazioni lunedì dopo avere perso il 34 per cento in soli sei giorni: anche in questo caso la perdita è avvenuta dopo una crescita molto consistente avvenuta nei primi 5 mesi dell’anno, e le azioni valgono ancora circa il doppio di quello che valevano a gennaio. Steve Wang, economista della Reorient Financial Markets Ltd (un’azienda che offre vari servizi finanziari), dice che l’aumento del numero di sospensioni serve per disincentivare gli investitori a comprare nuove azioni, nel timore che anche quelle ancora libere prima o poi vengano bloccate.

© Bloomberg 2015