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  • Lunedì 6 luglio 2015

La Grande muraglia cinese sta sparendo?

È scomparso un terzo del tratto meglio conservato, quasi 2.000 chilometri, per tre ragioni diverse (e comunque non è vero che si vede dalla Luna)

Una sezione diroccata della Grande Muraglia vicino Simatai, a nordest di Pechino (TEH ENG KOON/AFP/Getty Images)
Una sezione diroccata della Grande Muraglia vicino Simatai, a nordest di Pechino (TEH ENG KOON/AFP/Getty Images)

Negli scorsi giorni il Beijing Times, un quotidiano cinese che fa parte di un gruppo editoriale controllato dal partito comunista, ha pubblicato un articolo in cui sostiene che un pezzo della celebre Grande muraglia cinese non esista più.

L’articolo sta circolando sui social media e su altri giornali cinesi, direttamente controllati dal partito, e si basa su alcuni dati diffusi nel 2012 dall’agenzia per il Patrimonio Culturale, un’agenzia governativa che dipende dal ministero della Cultura: si stima che oggi sia scomparso circa il 22 per cento del tratto della Muraglia costruito durante la dinastia Ming, che è considerato quello meglio conservato. Si tratta di circa 1.961 chilometri sugli 8.851 totali del tratto Ming della Muraglia, che secondo alcune stime del governo cinese in totale è lunga circa 21mila chilometri (ma il calcolo è da anni piuttosto contestato). La cifra arriva al 30 per cento se consideriamo i soli tratti “artificiali” del tratto Ming. Secondo il New York Times, fra l’altro, è probabile che nel frattempo la situazione sia peggiorata.

Secondo il Beijing Times, le cause principali della sparizione della Muraglia sono tre: l’erosione causata dal vento e dalla pioggia, il furto di materiali da parte degli abitanti dei villaggi vicini e i tentativi di “scalata” da parte di alcuni turisti. Già nel 2006 il governo aveva provato a occuparsi del problema istituendo alcune norme di preservazione della Muraglia, ma senza successo. Scrive il New York Times, fra l’altro, che il tratto Ming della Muraglia passa in territori piuttosto poveri, e capita spesso che alcuni mattoni della Muraglia vengano sottratti e venduti ai mercati locali (dove si possono acquistare per meno di sette euro). Non è chiaro se il governo cinese abbia intensificato gli sforzi per preservare la Grande Muraglia, dopo la diffusione di questi dati nel 2012.

La costruzione delle prime fortificazioni nell’area della Cina settentrionale, per difendersi dalle incursioni delle popolazioni nomadi e guerriere che provenivano da nord, risale molto indietro nel tempo, al periodo dei Regni Combattenti (V-III secolo a. C.). Nel corso del tempo sono state aggiunte diverse costruzioni alle strutture originali, oppure sono state rinforzate barriere “naturali” del terreno già presenti sul posto. I tratti della Grande Muraglia oggi più visitati sono comunque quelli costruiti dalla dinastia Ming, che in Cina regnò fra il 1368 e il 1644. La Muraglia cinese è tuttora uno dei luoghi turistici più famosi al mondo: ma contrariamente a quanto si crede – e da ben prima che iniziasse la “sparizione” di alcuni suoi tratti – non è affatto visibile dalla Luna.