Lauree a numero chiuso, cosa cambia con i decreti del governo

Per tutte le facoltà è cambiato il test (ma di poco), mentre a Medicina e Odontoiatria ci saranno meno posti: le cose da sapere

(ANSA/ UFFICIO STAMPA/ UNIVERSITA CATTOLICA)
(ANSA/ UFFICIO STAMPA/ UNIVERSITA CATTOLICA)

Il ministero dell’Istruzione ha pubblicato i decreti su test per accedere ai corsi di laurea a numero chiuso – fra cui Medicina e Architettura – nel prossimo anno accademico: consisteranno tutti di 60 domande a risposta multipla da compilare in un’ora e quaranta. Per quanto riguarda la composizione dei test, ci sono alcune leggere modifiche: ci saranno meno domande di cultura generale, che anche prima erano molto poche – ma soprattutto ci saranno meno posti disponibili per le lauree scientifiche: i posti per studiare Medicina, ad esempio, saranno 9513, cioè 470 in meno rispetto allo scorso anno accademico. Tutti i test si svolgeranno a settembre: fra gli altri, il test per studiare Medicina in lingua italiana si terrà l’8 settembre, mentre quello per Architettura si terrà il 10 settembre.

Il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, ha firmato i decreti che definiscono i contenuti e le modalità di svolgimento delle prove di ammissione ai corsi di laurea ad accesso programmato a livello nazionale: Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi dentaria, Medicina in inglese, Veterinaria, Architettura, Professioni sanitarie. A Medicina i posti disponibili quest’anno saranno 9.513: più di quanti prospettati qualche giorno fa dalla Federazione dei Medici ma sempre meno dell’anno scorso che in palio c’erano 10.083 posti. A conti fatti ci saranno a disposizione 470 posti in meno: un taglio del 4 per cento che ha subito sollevato le proteste degli studenti.

I test si terranno nel mese di settembre. Oltre ai 9.513 posti disponibili per Medicina, ci saranno 792 posti per Odontoiatria, 717 per Veterinaria, 7.802 per Architettura. I decreti sono in via di pubblicazione sul sito www.istruzione.it, nella sezione Università. Anche per i test di quest’anno restano 60 i quesiti a cui i candidati dovranno rispondere in 100 minuti, mentre la ripartizione del numero di domande per ciascun argomento è stata modificata in favore del numero dei quesiti delle materie «disciplinari».

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