10 cose che forse non sapete su Ritorno al Futuro

Uno dei film di fantascienza più popolari e famosi di sempre compie trent'anni, Grande Giove!

Il 3 luglio del 1985 uscì negli Stati Uniti Ritorno al Futuro, un film diretto dal regista statunitense Robert Zemeckis, che ne scrisse anche la sceneggiatura insieme a Bob Gale. Il film è uno dei più famosi e apprezzati degli anni Ottanta, continua a essere molto popolare, a fare ascolti notevoli quando viene trasmesso in replica in tv e ha un enorme seguito di fan, che è stato rinforzato nel tempo dall’uscita di altri due film successivi sempre con Michael J. Fox come protagonista, affiancato da Christopher Lloyd. A distanza di trent’anni sono ancora molto conosciute le invenzioni introdotte nel mondo immaginario della saga, dalla macchina del tempo creata con una DeLorean alle Nike che si allacciano da sole agli hoverboard, gli skateboard senza rotelle che fluttuano nell’aria, degli episodi seguenti.

Ritorno al Futuro racconta la storia di Marty McFly (Michael J. Fox), uno studente di liceo di Hill Valley che ha come migliore amico Emmett “Doc” Brown (Christopher Lloyd), un inventore che è riuscito a costruire una macchina del tempo modificando una DeLorean, che tra le altre cose funziona grazie a del plutonio sottratto a un gruppo di terroristi libici (al tempo la Libia era nella lista nera degli Stati Uniti).

I libici si vendicano del furto e uccidono Doc, Marty scappa sulla DeLorean e involontariamente torna indietro nel tempo di 30 anni, nel 1955. Nella Hill Valley di allora, Marty trova Doc, gli spiega la situazione e insieme cercano il modo di fare funzionare di nuovo la macchina del tempo: non potendo rimpiazzare il plutonio decidono di sfruttare l’energia di un fulmine, che Marty venendo dal futuro sa che si abbatterà sul municipio della città da lì a qualche giorno, fermando l’orologio del palazzo (ancora fermo nel 1985 proprio per ricordare l’evento). Nel frattempo Marty deve anche vedersela con la sua futura famiglia, facendo i conti con i danni che si possono creare nel presente cambiando le cose nel passato.

1. L’idea
Bob Gale fu il primo a pensare al soggetto per il film, dopo avere fatto una visita ai suoi genitori nella vecchia casa di St. Louis (Missouri): trovò l’annuario del liceo di suo padre e pensò che cosa sarebbe potuto succedere se si fossero conosciuti all’epoca. In seguito raccontò la sua idea a Zemeckis, che ci pensò su elaborando qualche altro dettaglio, per esempio che il protagonista scoprisse che sua madre fosse molto interessata ai ragazzi a scuola nonostante poi da adulta avesse detto a suo figlio di non avere mai nemmeno baciato un ragazzo in età scolare. Qualcosa di analogo avviene anche nel film, tanto che la madre di Marty del 1955 si innamora di quello che poi sarebbe diventato sui figlio, con Marty che deve sistemare le cose per fare in modo che si metta invece con il suo futuro padre.

gale-zemeckisRobert Zemeckis e Robert Gale.

2. DeLorean
Una delle prime versioni della sceneggiatura prevedeva che la macchina del tempo fosse un frigorifero e che, nel 1955, il protagonista fosse poi costretto a portarlo nel Nevada per sfruttare l’energia prodotta da un test atomico per tornare a casa nel presente. Ma il film era indirizzato soprattutto agli adolescenti, quindi Zemeckis pensò che potesse essere pericoloso perché qualche ragazzino si sarebbe potuto chiudere accidentalmente nel frigorifero di casa per imitare Marty (ci sono frigoriferi che si aprono solo dall’esterno). Fu quindi scelta un’automobile, che permetteva di ridurre i costi e di semplificare in parte la trama.

delorean

Si decise per una DeLorean DMC-12, unico modello di auto sportiva costruita dalla casa automobilistica che portava lo stesso nome nei primi anni Ottanta. Non era un’automobile molto conosciuta e aveva una linea inconfondibile, quindi ideale per essere associata facilmente al film. Inoltre le portiere che si aprono verticalmente erano perfette per far pensare a un UFO nella scena in cui l’auto viene avvistata al suo arrivo negli anni Cinquanta. La DeLorean è conosciuta ancora oggi più come macchina del tempo che automobile: tra i suoi proprietari di spicco c’è anche Troy McClure, lo strampalato presentatore nella serie tv I Simpson (“Salve! Sono Troy McClure, forse vi ricorderete di me per Due meno tre uguale divertimento negativo”).

3. Pietra verde
In un certo senso i fan di Ritorno al Futuro devono molto a All’inseguimento della pietra verde, un altro film diretto da Zemeckis uscito nel 1984. Il regista e Gale non erano riusciti in nessun modo a convincere qualcuno a produrre il loro film, ma le cose cambiarono dopo il successo dell’altro film: i flop precedenti di Zemeckis furono dimenticati, l’amicizia con Steven Spielberg rafforzata e Universal Pictures alla fine si convinse della bontà del progetto di Ritorno al Futuro.

4. Eric Stoltz
Si pensò da subito a Micheal J. Fox per il ruolo di Marty McFly, ma era impegnato nella serie televisiva Casa Keaton e fu quindi scelto l’attore Eric Stoltz. Dopo quattro settimane di riprese, Zemeckis si rese conto che Stoltz non era proprio adatto al personaggio: concordò con Spielberg di ricominciare daccapo il film, cosa che costò circa 3 milioni di dollari in aggiunta ai 14 programmati, e fu affidato il ruolo a Fox a patto che fosse comunque data la priorità a Casa Keaton nell’eventualità di sovrapposizioni nei calendari delle due produzioni.

5. Scene tagliate
Le riprese durarono 100 giorni e terminarono alla fine di aprile del 1985, seguirono poi mesi di post-produzione molto intensi e ci furono alcuni ritardi, con Spielberg che insistette per l’uscita nei cinema il 3 luglio, e non in agosto come previsto dopo un primo rinvio. Per motivi di durata e di resa, il film fu ridotto di 8 minuti con il taglio di alcune scene. Diverse sono visibili su YouTube.

6. Ronald Reagan
Nel suo discorso sullo stato dell’Unione del 1986, l’allora presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan inserì una citazione da Ritorno al Futuro. Reagan è anche citato nel film:

Non c’è mai stata un’epoca più entusiasmante di questa in cui vivere, un tempo di crescenti meraviglie e di progressi eroici. Come dicono in Ritorno al Futuro: “Strade?! Dove stiamo andando non c’è bisogno di strade!”.

7. Doc Lloyd
Inizialmente Christopher Lloyd non era per niente convinto di recitare nella parte dello strampalato inventore amico di Marty. Alla prima proposta da parte dei produttori rifiutò il ruolo, poi si persuase dopo la lettura della sceneggiatura e grazie ai consigli della moglie, che era convinta che Doc fosse un personaggio ideale per Lloyd. E così fu: durante le riprese Lloyd trasformò molte cose di Doc, ispirandosi ad Albert Einstein e al piglio molto particolare del direttore d’orchestra Leopold Stokowski. Einstein, tra l’altro, è il nome del suo cane, il primo a sperimentare la macchina del tempo: inizialmente i produttori avevano pensato di usare una scimmia e renderla una sorta di assistente di Doc, poi l’idea – un po’ trita – fu abbandonata. Il cane del 1955 invece si chiama Copernico.

doc

8. Great Scott!
In Ritorno al Futuro Doc usa in tre scene diverse l’esclamazione “Great Scott!” per esprimere il suo stupore, un modo di dire che secondo diversi esperti di lingua inglese nacque nel diciannovesimo secolo come esclamazione alternativa a “Great God!”, per non tirare in ballo la divinità. Non è chiaro chi sia lo Scott cui si fa riferimento nel modo di dire, forse il generale statunitense Winfield Scott o lo scrittore scozzese Walter Scott, vissuti entrambi a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento. Non essendoci una corrispondenza diretta, nella versione italiana Doc esclama “Grande Giove!”, che rende bene l’idea scomodando la divinità della religione romana, o per i più secolarizzati il nome del pianeta più grande del nostro sistema solare.

9. Musica
Il pezzo “Back to the Future” è per definizione la musica del film e, non a caso, è presente anche negli altri due film della saga. Fu composto da Alan Silvestri, che in seguito avrebbe composto le colonne sonore di diversi altri film diretti da Zemeckis come Chi ha incastrato Roger Rabbit e Forrest Gump. Spielberg non fu da subito convinto della scelta di Silvestri, perché non gli era piaciuta la colonna sonora di All’inseguimento della pietra verde: Zemeckis disse a Silvestri che gli avrebbe lasciato l’incarico, a patto che componesse qualcosa di epico e grandioso, anche se il film era una produzione con budget limitato. Spielberg rimase colpito dalle composizioni e Silvestri registrò tutto a due settimane dall’anteprima del film.

Durante la post-produzione, Zemeckis pensò di accorciare il film rimuovendo la scena in cui Marty suona Johnny B. Goode con Marvin Berry e gli Starlighters perché riteneva che fosse inutile per lo sviluppo della storia. La scena ottenne però un grande successo alle proiezioni in anteprima e fu mantenuta: sarebbe diventata una delle più conosciute e apprezzate dell’intera saga.

10. Numeri
383,87 – i milioni di dollari incassati da Ritorno al Futuro in tutto il mondo;
86/100 – il punteggio del film su Metacritic, uno dei più importanti aggregatori di recensioni;
185,4 e 165 – l’altezza in centimetri di Lloyd e di Fox;
40 – il numero di volte che la sceneggiatura fu riscritta;
3 – le DeLorean utilizzate nella produzione del film;
26/10/1985 – è il presente in tutti i film della saga di Ritorno al Futuro;
18 – i minuti che passano prima che si senta il pezzo principale della colonna sonora del film;
32  – gli effetti speciali mostrati in tutto il film;
3 – le ore al trucco per trasformare l’allora 23enne Lea Thompson nella 47enne Lorraine.

Bonus
In una recente intervista pubblicata dal Telegraph, Zemeckis ha risposto così alla domanda su un possibile remake o nuovo sequel del film:

Mio Dio, no. Non potrà succedere fino a quando Bob e io non saremo entrambi morti. Poi sono sicuro che lo faranno, a meno che non ci sia un modo con le nostre agenzie di evitare che ciò avvenga. Per me sarebbe un oltraggio. Specialmente perché si tratta di un bel film. Sarebbe come dire “rifacciamo Quarto Potere, chi scegliamo per il ruolo di Kane?”. Una cosa folle, perché mai qualcuno vorrebbe fare una cosa del genere?

In effetti sia Zemeckis sia Gale hanno nel loro contratto del 1984 una clausola che dà loro l’ultima parola nel caso di un nuovo film su Ritorno al Futuro: senza la loro approvazione non si può fare.