I deserti spettacolari di George Steinmetz

Le foto aeree di zone desertiche scattate con un parapendio motorizzato da un famoso fotografo americano, esposte a Expo

Il lago Natron, nella Great Rift Valley, al confine tra Tanzania e Kenya. Il colore rosso dell'acqua ipersalina viene dato dalle alghe Halophiles, Kenya 2005 (George Steinmetz/Contrasto)
Il lago Natron, nella Great Rift Valley, al confine tra Tanzania e Kenya. Il colore rosso dell'acqua ipersalina viene dato dalle alghe Halophiles, Kenya 2005 (George Steinmetz/Contrasto)

Nel Cluster delle Zone Aride – situato vicino all’Albero della Vita e ai Cluster delle Isole e del Bio-Mediterraneo – sono esposte immagini di paesaggi desertici del famoso fotografo americano George Steinmetz, soprannominato “il fotografo volante” perché dal 1997 utilizza una tecnica molto originale per raccontare il mondo per immagini: sorvola i deserti con uno speciale parapendio a motore, un mezzo lento e silenzioso, raggiungendo così i luoghi più remoti della Terra. Le sue fotografie sono esposte in una delle aree aperte del Cluster, dove i visitatori possono osservarle all’ombra, coperti dai cilindri semitrasparenti che pendono dal soffitto e che suonano con il vento.

George Steinmetz è un fotografo americano che collabora regolarmente con la rivista National Geographic e con GEO Magazine. Si è laureato in geofisica, prima di diventare fotografo dopo aver girato l’Africa in autostop per 28 mesi: si è specializzato in foto di zone desertiche del mondo, molto spettacolari perché viste dall’alto. Steinmetz ha spiegato: “Spesso la prospettiva aerea è la migliore per apprezzare veramente la scala e i disegni delle terre aride. Dall’alto, le forze che modellano il deserto sono evidenti a chi sa leggerle: la direzione del vento, lo scorrere di antichi fiumi, le tracce dell’uomo e degli animali, e le forze della geologia”.