Com’erano fatti davvero i dinosauri

Film come "Jurassic World" li raccontano in modi molto creativi e spaventosi: in realtà erano più piccoli, spesso più stupidi e soprattutto con le piume

Una scena di "Jurassic World" con Chris Pratt
Una scena di "Jurassic World" con Chris Pratt

L’11 giugno è uscito in Italia Jurassic World, quarto capitolo della saga dedicata ai dinosauri nata nel 1993 con Jurassic Park. Nel suo primo weekend il film ha incassato quasi 500 milioni di euro, è costato circa 130 milioni di euro e dopo due settimane nelle sale è vicino a un guadagno superiore al miliardo di euro. Dalla diffusione del primo trailer ufficiale – nel novembre 2014 – Jurassic World ha fatto molto parlare per i suoi protagonisti principali: i dinosauri, naturalmente.

Critici, giornalisti, paleontologi e appassionati si sono soprattutto concentrati su come e quanto i dinosauri rappresentati nel trailer, e poi nel film, fossero realistici. Già vent’anni fa, in occasione del primo Jurassic Park ci furono molte discussioni che – seppur tenendo conto di molte licenze prese dal film – terminavano di solito con un giudizio positivo del lavoro di ricerca scientifica e paleontologica dietro al film. Chi realizzò Jurassic Park, scrive il Guardian, “lavorò a stretto contatto con gli scienziati e rappresentò molte cose nel modo giusto”, “usando la scienza come base della sua capacità estetica di sorprenderci (e spaventarci)”.

La maggior parte dei commentatori concordano invece sul fatto che Jurassic World non sia riuscito a fare lo stesso, questo perché gran parte dei circa 20 dinosauri che compaiono nel film non hanno molto a che vedere con quello che oggi si sa su quelle stesse specie di dinosauri. Prima di tutto per un grande ed evidente motivo: negli ultimi vent’anni (e quindi dopo Jurassic Park) si è capito che la maggior parte dei dinosauri era ricoperta da piume. I paleontologi che hanno analizzato Jurassic World si sono poi concentrati sui singoli dinosauri, trovando in ognuno alcuni elementi di fedeltà al vero e molte licenze che chi ha realizzato il film si è preso.

L’Indominus Rex
L’Indominus Rex è il più grande e letale dinosauro di Jurassic World, e come il film spiega fin da subito non è mai esistito: è un incrocio tra alcuni dinosauri e altre specie animali, creato grazie all’ingegneria genetica. Anche ipotizzando che si possa creare geneticamente un dinosauro di quel tipo ci sono però degli errori. Intervistato da Live Science Kenneth Lacovara – docente di paleontologia e geologia all’università di Drexel, negli Stati Uniti – ha per esempio criticato gli arti anteriori dell’Indominus Rex che, ha spiegato, sono esageratamente e inutilmente lunghi: «Non porterebbero nessun vantaggio, richiederebbero più energia per essere mantenuti e rappresenterebbero un’area in più in cui l’animale avrebbe potuto essere ferito o soggetto a infezioni».

Come sono davvero i dinosauri

Il Mosasauro
Il Mosasauro è l’animale acquatico che già si vedeva nel trailer di Jurassic World e, come ammette anche il sito ufficiale di promozione del film, tecnicamente non era un dinosauro, bensì un rettile, “un’immensa lucertola d’altura” lunga 18 metri, vissuta durante il Cretaceo superiore, circa 80 milioni di anni fa. Come spiegano altri due scienziati intervistati da Live Science il Mosasauro visto nel film sembra essere due volte più grande di quanto si pensa fosse. Il paleontologo Trevor Valle spiega però in un video del canale YouTube Screen Junkies che, nonostante le molte inesattezze sul Mosasauro ci sono alcuni particolari molto accurati: la particolare dentatura del Mosasauro è per esempio molto fedele a quella che, secondo i fossili ritrovati finora, si crede avesse.

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I Velociraptor
I Velociraptor erano tra i dinosauri protagonisti del primo Jurassic Park e lo sono anche in Jurassic World e anche qui il problema principale sono le dimensioni. I Velociraptor del film sono lunghi alcuni metri mentre, nella realtà, si crede fossero molto più piccoli: “delle dimensioni di un tacchino”, dice Lacovara. Come i tacchini i Velociraptor avevano poi delle piume, completamente assenti nel film. Un’altra grande licenza che il film si prende riguarda poi il comportamento dei Velociraptor, che in Jurassic World finiscono per essere addestrati dal protagonista maschile interpretato da Chris Pratt, sviluppando con lui un particolare – e non plausibile – legame. BBC scrive:

L’idea di addestrare dei Velociraptor non è qualcosa di raccomandabile. Nonostante fossero intelligenti per gli standard del tempo, fissare con insistenza un agile predatore dotato di denti taglienti, grandi artigli, e con l’intelligenza e la capacità d’apprendimento di uno struzzo, non sarebbe una grande idea e il tentativo di addestrarli non finirebbe bene.

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Gli Pterosauri
Gli Pterosauri sono quegli animali (ce ne sono di due tipi) che volano in Jurassic World e che, come si vede anche nel trailer, dopo una serie di sfortunati eventi riescono a fuggire dalla voliera in cui si trovano e attaccano i visitatori del Jurassic World, sollevando e uccidendo i più sfortunati tra loro. Nella storia del pianeta Terra gli Pterosauri sono stati i primi vertebrati in grado di volare e sono esistiti nel Triassico, più di 200 milioni di anni fa. Sono esistiti, volavano davvero e avevano dimensioni paragonabili a quelle mostrate nel film: tutti gli esperti concordano però nel ritenere che gli Pterosauri non sarebbero mai stati in grado di sollevare pesi paragonabili a quello di un essere umano adulto, come si vede nel film. Proprio perché erano i primi vertebrati a volare le loro ossa erano molto fragili, ha spiegato il paleontologo Matthew Carrano al Washington Post: «È molto difficile pensare che una persona non possa essere in grado di scappare da uno Pterosauro, anzi potrebbe probabilmente riuscire a schiacciarlo».

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Altri dinosauri
In Jurassic World compare anche il Tirannosaurus Rex che, come nel primo film della saga, è stato giudicato abbastanza simile a come in realtà è stato quando esisteva durante il Cretaceo Superiore, circa 70 milioni di anni fa. Ugualmente fedeli alla realtà sono stati ritenuti gli Apatosauri che compaiono nel film: questi animali – conosciuti come brontosauri – sono stati ben rappresentati anche perché sono mostrati per poco, e c’è quindi meno tempo per evidenziare eventuali errori. Errori che, quando ci sono, sono funzionali al film e alla sua trama. Perché Jurassic World è un monster movie – come Godzilla o King Kong – e può quindi permettersi licenze e libertà di ogni tipo: “Questo è un monster movie”, scrive BBC, “in cui capita solamente che alcuni dei mostri siano leggermente basati su obsolete rappresentazioni di animali che esistettero tempo fa”. Anche perché a volerli ricreare servirebbe quello che gli scienziati della saga che ha portato a Jurassic World  sono riusciti a trovare nel sangue di una zanzara di milioni di anni fa, zanzara fossilizzata nell’ambra: del DNA di dinosauro.

Come ha detto a Vocativ Daniel Barta, paleontologo al Museo americano di storia naturale di New York: il DNA non può durare 65 milioni di anni ed è quindi “altamente improbabile che si potrà mai trovare abbastanza DNA per creare qualcosa come un tirannosauro“. Per assurdo, spiega Barta, “è molto più probabile che gli scienziati possano un giorno creare un ibrido come l’Indominus Rex”: “se si potesse clonare un dinosauro allora si potrebbe anche fare un intreccio genetico, la più grande barriera sarebbe riuscire a clonarli”.