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  • Lunedì 22 giugno 2015

La campionessa mondiale di braccia conserte

Anche ai Mondiali femminili ci sono i filmati con le calciatrici che incrociano le braccia: è meglio sembrare una spaccona o fare un sorriso finto?

di L.V. Anderson e Anne Marie Lindemann – Slate

Guardare i Mondiali di calcio femminili è stato fin qui molto divertente. È l’edizione dei mondiali con più squadre partecipanti, tra cui otto esordienti. Abbiamo visto le migliori calciatrici del mondo segnare gol meravigliosi, abbiamo visto partite entusiasmanti. E soprattutto abbiamo visto di nuovo le scene trionfali di centinaia di grandi atleti che si voltano di 90 gradi mentre incrociano le braccia.

Come era già accaduto per i calciatori maschi l’anno scorso, incrociare le braccia è il modo in cui le calciatrici dei mondiali vengono presentate al miliardo di persone che secondo le stime sta seguendo le partite in giro per il mondo. Il modo in cui si incrociano le braccia determina l’immagine di una giocatrice: si può venirne fuori come l’anima della festa (per esempio Denise Pesantes dell’Ecuador) oppure come qualcuno che non vede l’ora di troncare una conversazione con un uomo che le sta spiegando noiosamente questo e quello (per esempio la giapponese Saori Ariyoshi).

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Per essere un gesto che viene compiuto letteralmente in due secondi, incrociare le braccia come si deve richiede un tempismo perfetto. Una linea sottile separa quelle che incrociano le braccia troppo in fretta (come la messicana Kenti Robles), quelle ci mettono troppo tempo (come la nigeriana Asisat Oshoala) e quelle che ci mettono DAVVERO troppo tempo (come la camerunense Raissa Feudjio).

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Ai tempi dei Mondiali maschili, il mio collega Dan Kois aveva scritto: “Il primo punto è capire dove debbano andare a finire le mani”. La domanda rimane aperta anche quest’anno. Le dita ribelle della canadese Josée Bélanger spuntano fuori per un attimo dietro un tricipite: distraggono lo spettatore e compromettono l’integrità della sua posa. Il goffo tentativo dell’australiana Stephanie Catley di aggiustare le mani dopo l’incrocio fa sembrare le sue braccia stranamente mollicce.

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È evidente che la chiave è essere decisi riguardo dove mettere le dita e le mani. Ma ci sono comunque molte alternative possibili. Si possono mettere le dita a pugno sotto i gomiti, come fa la canadese Adriana Leon. Oppure si possono tenere le mani aperte sotto le braccia, come fa la colombiana Angela Clavijo, oppure tenere le mani aperte bene in vista come fa la tedesca Dzsenifer Marozsán. Oppure si può puntare sul mistero: ma la cinese Tan Ruyin ce le ha le dita?

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Anche se azzecchi l’esecuzione tecnica del gesto – tempismo, posizionamento degli arti, eccetera – rimane aperta la questione dell’atteggiamento. Vuoi incrociare le braccia in modo amichevole oppure vuoi approfittarne per mostrare che sei una tosta? La maggioranza delle calciatrici quest’anno ha deciso di sorridere, come la brasiliana Monica, che gongola con la soddisfazione di un’adolescente che è appena riuscita a far uscire la sua migliore amica dal tunnel-della-droga. Ma è un attimo e dal sorriso sicuro di Monica ci si ritrova col ghigno finto disperato della sua compagna Luciana, che sembra in posa per la foto di classe ai tempi delle elementari.

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Per evitare messaggi ambigui, alcune calciatrici hanno deciso invece di restare serie. Nel migliore dei casi l’espressione seria trasmette fiducia in se stessi, competenza e un leggero intento intimidatorio, come nel caso della francese Wendie Renard.

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Ma questa strategia può rivelarsi controproducente: è successo alla norvegese Ingrid Moe Wold, che sembra un robot che sta imparando a comportarsi come gli umani, oppure alla statunitense Hope Solo, che fa proprio paura.

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Diciamo la verità: le cose che non vanno in queste braccia conserte non sono tutte colpa delle calciatrici. Nel caso della capitana inglese Steph Houghton, per esempio, il cameramen non ha aggiustato l’altezza della videocamera.

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Quindi: chi è riuscito quest’anno a padroneggiare meglio delle altre l’arte dell’incrocio delle braccia mentre ci si volta? La capitana degli Stati Uniti, Abby Wambach, ha messo a frutto tutta la esperienza internazionale per ottenere un incrocio di braccia da vera spaccona. Ma anche la camerunense Cathy Bou Ndjouh, un’esordiente, non lascia dubbi sulla sua professionalità: il suo incrocio di braccia è composto e potente.

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Alcune calciatrici incrociano le braccia in un modo che mostra quanto sono felici di partecipare ai Mondiali di calcio: per esempio l’olandese Mandy van den Berg, che emana gratificazione e realizzazione personale, e la colombiana Nataly Arias, che sfoggia un sorriso luminoso da reginetta di bellezza.

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Ho un debole per le braccia conserte concise e sicure della sudcoreana Ji Soyun, che sembra una supereroina degli anni Cinquanta.

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Ma è ancora migliore l’incrocio di braccia furbo e complice della capitana della Costa Rica, Shirley Cruz. Cruz si volta e incrocia le braccia in un modo che sembra dire: “Io e te lo sappiamo che questa cosa è una stupidaggine, ma siamo al più grande evento sportivo femminile al mondo. Cerchiamo di godercelo, ok?”. Shirley Cruz è la campionessa mondiale di braccia conserte.

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