Le banche greche rischiano

Negli ultimi giorni sono aumentati moltissimo i prelievi, vista la possibilità di un'imminente bancarotta: la BCE ha deciso di aiutarle con dei fondi di emergenza

Uno sportello bancomat di Atene, marzo 2015 (ARIS MESSINIS/AFP/Getty Images)
Uno sportello bancomat di Atene, marzo 2015 (ARIS MESSINIS/AFP/Getty Images)

Entro il 30 giugno – tra 11 giorni – la Grecia deve ripagare i suoi debiti verso il FMI, ma senza un nuovo prestito internazionale non può farlo. La riunione di giovedì 18 giugno tra i ministri delle Finanze dei paesi della zona euro si è conclusa senza il raggiungimento di un accordo: la Grecia considera eccessive le richieste delle istituzioni internazionali, le istituzioni internazionali considerano insufficienti gli impegni della Grecia. Se il debito del 30 giugno non sarà ripagato, la Grecia entrerà tecnicamente in bancarotta. Per questo motivo la Grecia sta affrontando, tra le altre cose, anche una grave crisi bancaria.

Già in questi giorni, prima dell’eventuale bancarotta, molti greci stanno prelevando contanti dai loro conti correnti molto più del solito: non è ancora una “corsa agli sportelli”, ma le banche greche hanno già dovuto chiedere aiuto alla Banca Centrale Europea per non entrare in una crisi di liquidità. La situazione delle banche greche è oggi in apertura di diversi quotidiani internazionali: si era parlato della possibilità di una loro chiusura a partire da lunedì prossimo, per evitare che la situazione precipiti. Nel pomeriggio di venerdì 19 giugno la Banca Centrale Europea ha deciso di aiutare le banche greche con dei fondi d’emergenza: per il momento non è però ancora chiaro quanti soldi riceveranno le banche greche. L’ipotesi più probabile è che i fondi servano a evitare problemi di liquidità per i prossimi giorni, fino a lunedì, quando ci sarà un’altra riunione della Banca Centrale Europea e un incontro dei leader dell’Unione Europea.

La situazione, in breve
Secondo i dati diffusi da Reuters, negli ultimi tre giorni c’è stata una fuoriuscita di depositi dai conti correnti delle banche greche pari a circa 2 miliardi di euro. Il quotidiano greco Kathimerini parla di un prelievo pari a 1,2 miliardi di euro nella sola giornata di giovedì. Il Guardian di più di 3,2 miliardi da lunedì, Le Monde di 800 milioni nella sola giornata di mercoledì 17 giugno e di 1 miliardo per giovedì. I dati circolati in questi giorni quindi non sono precisi ma sono comunque molto alti.

I soli dati ufficiali disponibili sono quelli pubblicati dalla Banca Centrale Greca ma risalgono alla fine di aprile. Mostrano una “fuga” di denaro per 30 miliardi di euro tra novembre 2014 e la fine di aprile 2015, e più precisamente: 12,25 miliardi in gennaio, 7,57 miliardi in febbraio e 1,91 miliardi di euro nel mese di marzo. I dati ufficiali sui depositi a fine maggio saranno diffusi il prossimo 26 giugno, ma il fatto che circolino solo per gli ultimi giorni cifre superiori a quelle dell’intero mese di marzo mostra quanto i prelievi siano aumentati.

Cosa fa la Banca Centrale Europea
Fonti della Banca Centrale Europea hanno fatto sapere alla stampa internazionale che oggi ci sarà una riunione d’emergenza del consiglio direttivo per decidere se aumentare o no la liquidità a favore delle banche greche. La banca centrale greca avrebbe infatti presentato la richiesta di alzare il tetto dei prestiti di emergenza ELA (Emergency Liquidity Assistance) a favore degli istituti di credito. Il programma di emergenza ELA permette alla Banca Centrale della Grecia di concedere liquidità alle banche del paese, applicando un tasso di interesse superiore rispetto a quello offerto normalmente dalla BCE. Questo potrebbe essere utile per affrontare l’ultima ondata di prelievi. Attualmente l’ELA ammonta a 84,1 miliardi, è stato aumentato nell’ultima settimana di 1,1 miliardi e si parla di una richiesta di ulteriori 3,5 miliardi.

Giovedì 18 giugno il vicepresidente del governo greco, Yiannis Dragasakis, ha organizzato una riunione con i rappresentanti delle principali banche commerciali greche per un aggiornamento sul corso dei negoziati. Dragasakis ha ribadito il suo ottimismo circa l’esito dei colloqui, stimando che le differenze tra le due parti erano piccole e che un accordo sarebbe stato raggiunto presto. Le discussioni hanno riguardato anche lo stato della liquidità delle banche greche.

Le banche greche chiuderanno temporaneamente?
Il Guardian scrive che tra i ministri delle Finanze che si sono riuniti ieri in Lussemburgo circolava l’ipotesi che le banche greche non avrebbero aperto il prossimo lunedì. Reuters sostiene che rispondendo alla domanda su un’apertura della banche, il membro del comitato esecutivo della BCE Benoit Coeuré avrebbe detto: «Domani sì (cioè oggi, venerdì 19 giugno). Lunedì non so». I fondi che nel pomeriggio di venerdì 19 giugno la Banca Centrale Europea ha deciso di versare dovrebbero aver evitato la possibile chiusura delle banche da lunedì 22 giugno. Circolano anche diverse ipotesi sull’attivazione di controlli sui capitali per frenare i ritiri dai depositi delle banche, ma nessuna di queste notizie è stata confermata dal governo di Atene che ha invece parlato di un allarmismo per spaventare il popolo greco e costringere la Grecia ad accettare un accordo alle condizioni imposte dai creditori internazionali.