• Sport
  • Lunedì 1 giugno 2015

La FIFA e la “definizione della corruzione”

Il nuovo video del comico John Oliver sulla FIFA e Sepp Blatter, dopo quello che era stato visto tantissimo online

Da video YouTube
Da video YouTube

Dal 27 maggio si parla molto delle indagini sulla corruzione nella FIFA, la federazione internazionale che gestisce il calcio mondiale. Già da molto prima del 27 maggio la FIFA era stata associata a numerosi e diversi casi di corruzione: ne aveva parlato per esempio John Oliver, un presentatore e comico inglese che nel giugno 2014 aveva dedicato proprio alla FIFA una puntata del suo Last Week Tonight, un popolare programma comico – e d’informazione – che va in onda sul canale americano via cavo HBO. Il video di quella puntata – in cui la FIFA era descritta come “comica e grottesca” era girato molto (da lì a poco si sarebbe giocato il Mondiale in Brasile), ed è stato visto su YouTube da più di 10 milioni di utenti.

Da poche ore è disponibile, sempre su YouTube, il video in cui Oliver aggiorna gli spettatori sullo scandalo FIFA, un’associazione che descrive come “la definizione della corruzione“. In poco più di dieci minuti Oliver riassume l’indagine statunitense che riguarda la FIFA e ha portato all’arresto di alcuni suoi importanti dirigenti. Oliver commenta dicendo “c’è voluta la nazione a cui importa meno del calcio per arrestare le persone che hanno rovinato il calcio”.

Parlando di Blatter – e dei Mondiali di calcio femminile che inizieranno in Canada il 6 giugno – Oliver ricorda che Blatter ha detto, parlando delle calciatrici femminili: «Le calciatrici sono carine, potrebbero avere magliette più attillate» e dice che questo corrisponde a un capo che dice apertamente alle sue dipendenti “mi piacerebbe rendermi più semplice la possibilità di masturbarmi guardandole”. Il video di Last Week Tonight sulla FIFA analizza anche i problemi legati ai Mondiali brasiliani del 2014 e ai Mondiali del 2022 in Qatar. Oliver spiega infine che l’unica speranza per mettere fine al potere di Blatter sta nella rinuncia delle multinazionali a sponsorizzare la FIFA e nel farlo cita apertamente – e ironicamente – Adidas, McDonalds e Budweiser. Tutti gli arresti del mondo, continua Oliver, sono inutili se non si arriva a Blatter. «Per uccidere un serpente», dice Oliver riferendosi a Blatter, «gli si deve tagliare la testa». «Anzi», precisa Oliver, «in questo caso il suo asshole» (letteralmente: il suo buco del culo).