I 16 candidati nella lista degli “impresentabili”

I nomi sono stati decisi dalla commissione antimafia: e c'è Vincenzo De Luca, unico del PD (all'inizio erano 17, ma la commissione si è sbagliata)

Rosy Bindi, presidente Commissione Antimafia (Marco Cantile/LaPresse)
Rosy Bindi, presidente Commissione Antimafia (Marco Cantile/LaPresse)

La commissione parlamentare antimafia ha pubblicato i nomi dei cosiddetti candidati “impresentabili” alle elezioni regionali di domenica 31 maggio: oggi è anche il giorno in cui si chiude la campagna elettorale. Il lavoro della commissione, presieduta da Rosy Bindi del PD, ha riguardato circa 4.000 candidati ma solo alle regionali, non alle amministrative nel loro complesso: non c’è stato il tempo di concludere le verifiche sui candidati dei circa 1.000 comuni che vanno al voto.

I candidati sono stati giudicati “impresentabili” in base a quanto stabilito da un “codice etico” approvato dalla commissione nel settembre del 2014, che non ha valore di legge ma chiedeva a partiti e movimenti di non candidare o sostenere anche in modo indiretto attraverso il collegamento ad altre liste persone rinviate a giudizio, indagate sottoposte a misure cautelari o condannate anche non in via definitiva per una serie di reati. Riguarda inoltre i latitanti e i sindaci o i componenti di giunte o consigli comunali sciolti per mafia (i dettagli, si possono leggere qui). L’adesione al codice era volontaria «e la mancata osservanza delle disposizioni o anche la semplice mancata adesione allo stesso non dà luogo a sanzioni, semmai comporta una valutazione di carattere strettamente etico e politico nei confronti dei partiti e formazioni politiche».

Inizialmente i nomi erano 17: tutti candidati in Puglia e Campania. La commissione, dopo qualche ora, ne ha ritirato uno, finito nella lista per errore. Le situazioni dei 16 “impresentabili” sono molto diverse dal punto di vista giudiziario: ci sono persone con condanne non definitive, altre con processi in corso ma assolti in primo grado, altre che non hanno questioni in corso con la giustizia.

Campania
– Alberico Gambino, Fratelli d’Italia, a sostegno di Stefano Caldoro (Forza Italia)
– Luciano Passariello, Fratelli d’Italia, a sostegno di Stefano Caldoro (Forza Italia)
– Antonio Scalzone, Popolari per l’Italia (che ha ritirato la candidatura), a sostegno di Stefano Caldoro (Forza Italia)
– Antonio Agostino Ambrosio, Forza Italia, a sostegno di Stefano Caldoro (Forza Italia)
– Sergio Nappi, Caldoro Presidente, a sostegno di Stefano Caldoro (Forza Italia)
– Fernando Errico, NCD per Caldoro, a sostegno di Stefano Caldoro (Forza Italia)
– Sandra Lonardo Mastella, Forza Italia, a sostegno di Stefano Caldoro (Forza Italia)
– Francesco Plaitano, Popolari per l’Italia, a sostegno di Stefano Caldoro (Forza Italia)
– Raffaele Viscardi, Popolari per l’Italia, a sostegno di Stefano Caldoro (Forza Italia)
– Vincenzo De Luca, candidato alla presidenza della regione per il PD
– Domenico Elefante, Centro Democratico-Scelta Civica, a sostegno di Vincenzo De Luca (PD)
– Carmela Grimaldi, Campania in rete, a sostegno di Vincenzo De Luca (PD)

Puglia
– Enzo Palmisano, a sostegno di Francesco Schittulli (“Oltre con Fitto”)
– Massimiliano Oggiano, a sostegno di Francesco Schittulli (“Oltre con Fitto”)
– Giovanni Copertino, a sostegno di Adriana Poli-Bortone (Forza Italia)
– Fabio Ladisa, Popolari con Emiliano, a sostegno di Michele Emiliano (PD)

La questione degli “impresentabili” è stata molto discussa soprattutto dopo la pubblicazione delle liste che erano state presentate in sostegno del candidato del Partito Democratico in Campania Vincenzo De Luca. Il PD aveva risposto alle critiche suggerendo che gli elettori avrebbero fatto bene a non votare alcune persone candidate nelle liste a sostegno del candidato del PD, complicata anche per altri motivi; la stessa posizione è stata presa dal presidente del Consiglio e segretario del PD, Matteo Renzi, che la scorsa settimana era a Salerno a sostenere De Luca e che negli ultimi giorni lo ha pubblicamente difeso.

Allo stesso modo, però, è stata criticata anche la commissione antimafia: alcuni trovano inopportuno che un organo ufficiale dello Stato pubblichi liste di candidati definendoli “impresentabili”, quando la stessa legge dello Stato permette a queste persone di candidarsi. Inoltre l’analisi riguarda solo le elezioni regionali ed è stata pubblicata il giorno della chiusura della campagna elettorale. La commissione ha detto che il ritardo con cui è stata presentata la lista va attribuito al complicato lavoro di analisi e incrocio dei dati di prefetture, tribunali e casellario giudiziario, che non è nazionale.

– “Tra impresentabili e indispensabili“, di Luca Sofri
– “Se la lista degli “impresentabili” mi fa venire le bolle, sono “impresentabile” anche io?“, di Francesco Costa
– “Oltre le bolle di Francesco“, di Giulia Siviero