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  • Venerdì 22 maggio 2015

Oggi si vota sui matrimoni gay in Irlanda

Con un referendum gli irlandesi potrebbero diventare stasera il primo paese al mondo a legalizzare il matrimonio gay col voto popolare

Un'affissione a favore dei matrimoni gay a Dublino, Irlanda ( PAUL FAITH/AFP/Getty Images)
Un'affissione a favore dei matrimoni gay a Dublino, Irlanda ( PAUL FAITH/AFP/Getty Images)

Dalle 7 di questa mattina (le 8 in Italia) in Irlanda sono aperti i seggi per un referendum sulla legalizzazione dei matrimoni gay; i seggi chiuderanno alle 22 (le 23 in Italia). Più di 3,2 milioni di persone potranno esprimersi a favore o contro una modifica della Costituzione che permetta alle coppie di persone dello stesso sesso di sposarsi.

Unioni civili
Benché il referendum di oggi abbia una portata locale, la campagna elettorale dei comitati per il sì e per il no è stata seguita con attenzione dai media internazionali. Si vota infatti in un paese a maggioranza cattolica dove fino ai primi anni Novanta era formalmente illegale praticare “attività omosessuali”, ma dove dal 2010 è in vigore una legge piuttosto apprezzata sulle unioni civili.

Costituzione
Chi va a votare oggi deve scegliere se includere o meno nella Costituzione una frase che modifichi l’articolo 41: “Il matrimonio può essere contratto secondo la legge da due persone, senza distinzioni di sesso”. In caso di vittoria dei sì, l’Irlanda diventerebbe il primo paese al mondo a legalizzare il matrimonio gay tramite un voto popolare.


Il referendum è appoggiato dal governo di coalizione che comprende il partito di centrodestra Fine Gael e il partito laburista, in carica dal 2011, e buona parte degli altri partiti politici hanno dato indicazioni per votare a favore della modifica della Costituzione. Secondo il primo ministro Enda Kenny, cattolico e del Fine Gael, il referendum di oggi è “un’opportunità che non capiterà una seconda volta” e ha chiesto con che coraggio un cittadino irlandese possa impedire ad altri cittadini di sposarsi e fare una famiglia.

Il tema dei matrimoni gay è stato ampiamente dibattuto in Irlanda negli ultimi mesi, anche dall’opinione pubblica che sembra essere in maggioranza a favore della modifica costituzionale. A Dublino l’artista Joe Caslin ha realizzato un enorme murales che mostra due uomini che si abbracciano, e le foto della sua opera sono state condivise moltissimo sui social network diventando uno dei manifesti dei sostenitori del sì.

No
Tra i contrari ci sono soprattutto i vescovi cattolici e numerose associazioni di cristiani evangelici e pentecostali. Nelle settimane della campagna elettorale sono stati pubblicati documenti di vario tipo in cui si invitavano le comunità cattoliche a votare No. L’arcivescovo di Dublino ha invitato a riflettere sulle conseguenze che potrebbe avere la modifica alla Costituzione sulle famiglie tradizionali, ma ha comunque ammesso che fino a oggi la Chiesa cattolica ha trattato i gay e le lesbiche con severità. Nel complesso secondo diversi osservatori i membri della Chiesa in Irlanda non hanno contrastato più di tanto il referendum, facendo una campagna piuttosto morbida e aperta al dialogo con chi invece sostiene la necessità di emendare la Costituzione a favore dei matrimoni gay.

Chi vince?
Gli ultimi sondaggi danno in vantaggio i sì con il 58 per cento circa: una cifra che naturalmente sarebbe sufficiente per fare passare la modica costituzionale ma sarebbe comunque inferiore di molto al 70 per cento di favorevoli al referendum stimata dai sondaggi tra fine marzo e inizio aprile. Il 25 per cento dei votanti sarebbero invece per il no, e gli indecisi rilevati dallo stesso sondaggio realizzato a inizio settimana sarebbero circa il 25 per cento. Salvo sorprese, per tutti i principali osservatori oggi vinceranno i sì.