Il mondo visto attraverso il velo

Come sono le piramidi di Giza e il lungomare di Beirut visti attraverso il niqab, fotografati da Hassan Ammar di Associated Press

Bambini su una giostra in un parco a Beirut, in Libano, 3 maggio 2015. 
(AP Photo/Hassan Ammar)
Bambini su una giostra in un parco a Beirut, in Libano, 3 maggio 2015. (AP Photo/Hassan Ammar)

Il fotografo di Associated Press Hassan Ammar ha scattato una serie di fotografie di moschee, case, strade e parchi visti attraverso il niqab. Il niqab è il velo indossato dalle donne musulmane per coprire interamente la testa e il viso, lasciando scoperta solo una piccola fessura per gli occhi. È diffuso soprattutto nei paesi che professano il wahabismo – una corrente molto conservatrice dell’Islam, nata nel Settecento e presente soprattutto nella Penisola Arabica – e, come spiega Ammar, è spesso una libera scelta delle donne, anche se accompagnata da fortissime pressioni sociali, più in certi paesi che in altri (in Libano, dice Ammar, ci sono donne che portano il niqab e altre che vanno in spiaggia in bikini).

Con la nascita dello Stato Islamico in Siria e in Iraq, però, portare il niqab è diventato obbligatorio: le donne che non lo fanno vanno incontro a punizioni pesanti, in alcuni casi persino la morte. Ammar ha voluto raccontare com’è cambiato per molte donne il modo in cui guardano il mondo, fotografandolo attraverso il niqab.

«Durante i miei viaggi – spiega – ho deciso di mettermi a scattare foto attraverso un niqab per avere e dare un’idea di come dev’essere guardarci attraverso. A Beirut, che è la mia casa, ho scattato foto del suo famoso lungomare, con i brillanti colori del Mediterraneo che si fanno strada attraverso il velo. Lo stesso ho fatto con le piramidi di Giza in Egitto, dove un cielo blu pieno di sole è diventato scuro. Nonostante questo alcune donne dicono di apprezzare l’anonimato e la protezione dalle molestie che consente il niqab».