Il video vero di Grillo sulle mammografie

Il Post ha trovato quello giusto, dove parla dell'importanza dei controlli preventivi sui tumori: per capire chi avesse ragione tra lui e i giornalisti

Da domenica 11 maggio si discute molto di alcune dichiarazioni di Beppe Grillo riportate dai giornali in cui lo stesso Grillo avrebbe messo in dubbio l’importanza delle mammografie come strumento di prevenzione del tumore al seno. Molti giornali hanno attribuito a Grillo delle frasi che però lui ha negato ripetutamente di aver detto. Ora però un video ottenuto dal Post mostra esattamente le parole dette da Grillo, e per capire chi abbia ragione bisogna ricapitolare esattamente i termini della discussione.

Beppe Grillo ha partecipato sabato 9 maggio a una marcia organizzata dal Movimento 5 Stelle tra Perugia e Assisi per chiedere l’introduzione del reddito di cittadinanza: in quella giornata pubblica, ha parlato a più riprese e in diversi momenti con i giornalisti. Alcuni di loro hanno poi riferito una serie di accuse mosse da Grillo nei confronti del professor Umberto Veronesi – un famoso oncologo – a proposito delle raccomandazioni delle mammografie come strumento di prevenzione dei tumori al seno. Grillo ha accusato Veronesi di essere interessato a promuoverle anche per i finanziamenti che le istituzioni mediche che guida ricevono da alcune società che producono strumentazioni per fare le mammografie. Ma per dire questo ha anche sostenuto che le mammografie siano meno importanti di quanto viene normalmente detto.
L’agenzia Adnkronos riferiva così le parole di Grillo, per esempio:

“Dicono che bisogna fare una mammografia ogni due anni e le donne la fanno perché si informano male, leggono ‘Donna Letizia’, del resto la differenza di mortalità tra chi la fa e chi non si sottopone alla mammografia ogni due anni è di due su mille. Certo è qualcosa, ma comunque pochissimo”

Al di là della polemica con Veronesi, quello che ha detto Grillo è stato molto contestato (anche dal ministro della Salute) perchè uno dei messaggi della sua formulazione è che le mammografie abbiano una bassissima importanza nella prevenzione del tumore al seno, e che farle o non farle cambi le cose per una quota eccezionalmente esigua di casi. Sulla diffusione di questa informazione (il dato è tra l’altro controverso, e le valutazioni sono assai più complesse e articolate sulla possibilità di isolare una esatta percentuale di incidenza delle mammografie nei casi di prevenzione) Grillo è stato appunto molto criticato soprattutto dai moltissimi enti per la prevenzione e medici che da anni lavorano a una maggiore consapevolezza dell’importanza dei controlli.

Il giorno dopo, in conseguenza di questi attacchi, Grillo ha diffuso un video in cui si dice indignato del fatto che le sue parole siano state falsificate.

Avete messo sui giornali una notizia vergognosa per coprire la marcia per il Reddito di Cittadinanza. Come se io avessi consigliato alle donne di non farsi la mammografia!

E molti suoi sostenitori e alcuni siti di news e telegiornali hanno mostrato delle riprese di alcune sue dichiarazioni di sabato in cui, malgrado le accuse contro Veronesi, quel passaggio sulla scarsa importanza delle mammografie non c’era, sostenendo che fosse stato inventato dai siti di news e dai giornali.

In realtà, come avevano detto alcuni cronisti presenti, le parole contestate Grillo le aveva dette in un altro momento della manifestazione, circondato da molti giornalisti: non in quelli mostrati nei video pubblicati finora. L’autentica registrazione video di quel momento pubblicata ora dal Post (dopo aver esaminato e verificato la sua affidabilità e autenticità: la breve interruzione verso la conclusione si deve al passaggio di una persona che non voleva comparire) mostra che la trascrizione delle agenzie delle sue parole era stata piuttosto fedele. Grillo la frase sulle sole due donne su mille che “si salvano” in effetti la dice: in più, il video mostra che rispetto alle frasi pubblicate dai giornali, Grillo aggiunge anche che “è già tanto”; ma è vero anche che la frase è usata comunque per sostenere che quel due su mille sia un numero molto basso (“non ottocento su mille!”).