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  • Venerdì 8 maggio 2015

Miliband si è dimesso

Era segretario dei laburisti britannici dal 2010, quando aveva sconfitto suo fratello David grazie ai voti dei sindacati

Leader of the opposition Labour Party Ed Miliband, waits to hear that he has retained his seat of Doncaster North at the counting centre at Doncaster Racecourse, northern England, on May 8, 2015. Prime Minister David Cameron's Conservatives are on course to be the biggest party in the next British parliament, according to an exit poll from the general election on Thursday showing them winning far more seats than had been expected. The projected result of 316 seats would beat centre-left Labour on 239 seats, upsetting analyst predictions of a neck-and-neck contest between Cameron and Labour challenger Ed Miliband. AFP PHOTO / OLI SCARFF (Photo credit should read OLI SCARFF/AFP/Getty Images)
Leader of the opposition Labour Party Ed Miliband, waits to hear that he has retained his seat of Doncaster North at the counting centre at Doncaster Racecourse, northern England, on May 8, 2015. Prime Minister David Cameron's Conservatives are on course to be the biggest party in the next British parliament, according to an exit poll from the general election on Thursday showing them winning far more seats than had been expected. The projected result of 316 seats would beat centre-left Labour on 239 seats, upsetting analyst predictions of a neck-and-neck contest between Cameron and Labour challenger Ed Miliband. AFP PHOTO / OLI SCARFF (Photo credit should read OLI SCARFF/AFP/Getty Images)

Ed Miliband ha annunciato le sue dimissioni da segretario del partito laburista britannico in seguito al deludente risultato delle elezioni politiche di giovedì. Miliband ha detto di volersi assumere la completa responsabilità della sconfitta e ha ringraziato tutti i militanti e gli elettori del partito. Miliband è il terzo leader di partito a dimettersi stamattina in seguito alla vittoria dei Conservatori: prima si erano dimessi il capo dei LiberalDemocratici, Nick Clegg, e quello dell’UKIP, Nigel Farage.

La sconfitta di Miliband e la netta vittoria dei Conservatori era stata anticipata dai primi exit poll ed è stata confermata dai risultati che sono stati diffusi nel corso della notte e questa mattina. David Cameron, il primo ministro uscente del partito conservatore, dovrebbe riuscire a formare un governo senza doversi alleare con altri partiti. Il risultato elettorale è stato del tutto inaspettato, visto che i sondaggi avevano spinto diversi giornalisti e analisti a parlare delle elezioni più incerte nel Regno Unito da molti anni a questa parte: tutti davano per scontato che si arrivasse a uno hung parliament.

Miliband ha 45 anni e dal 25 settembre del 2010 è il segretario del partito laburista, il principale partito britannico di sinistra. Miliband era diventato segretario battendo per pochi voti al congresso del partito laburista suo fratello maggiore David, inizialmente dato per favorito e più vicino alle posizioni di Tony Blair. Da allora David Miliband, che ha 49 anni ed è stato ministro degli Esteri del Regno Unito, si è trasferito negli Stati Uniti, ha lasciato la politica attiva e dal 2013 dirige un’importante ong internazionale.

In questi anni Miliband è stato spesso criticato per la sua debolezza comunicativa e per alcune sue posizioni giudicate eccessivamente tradizionali, soprattutto in materia economica: dopo la diffusione dei primi risultati, alcuni analisti hanno detto che la vittoria dei Conservatori è stata condizionata anche dalla loro capacità di ottenere i voti degli elettori “moderati” che cinque anni va avevano votato LibDem e dieci anni fa votavano Labour. Le politiche economiche di austerità del governo Cameron sono state apprezzate da diversi analisti, nonostante gli stipendi siano generalmente diminuiti e la produttività delle aziende sia ancora piuttosto bassa. Ad oggi comunque il Regno Unito non ha mai avuto così tanti occupati nella propria storia, e molti ritengono che Miliband non abbia saputo offrire un’alternativa altrettanto efficace, al di là delle promesse di un miglioramento delle condizioni delle classi più povere.

Più di tutte, la scarsa efficacia comunicativa di Miliband è stata un problema anche durante la recente campagna elettorale, come ha raccontato la giornalista del Post Arianna Cavallo:

In questa campagna elettorale uno dei problemi di Ed Miliband è stato togliersi di dosso l’immagine di nerd sfigato e convincere gli elettori che sia un tipo tosto, uno che sa il fatto suo. «Hell yes I’m tough enough to be prime minister» – «Sì, dannazione, sono tosto abbastanza da fare il primo ministro» – ha detto durante l’intervista a Jeremy Paxman, una frase che è diventata una specie di tormentone più o meno satirico ed è finita sulle magliette dei volontari del Labour. Paxman gli aveva detto: «l’idea che molti elettori si sono fatti è che se chiudiamo te e Putin in una stanza e poi apriamo la porta, ti troviamo fatto a pezzi».

Miliband è nato il 24 dicembre del 1969 a Londra da una coppia di ebrei polacchi trasferiti in Inghilterra. Dopo essersi laureato ad Oxford, ha ottenuto un master in Economia alla London School of Economics. La sua carriera politica è iniziata negli anni Novanta, quando entrò nello staff dell’allora ministro ombra del Tesoro laburista Harriet Harman – in questi anni sua vice segretaria – come speechwriter. Fu successivamente promosso ed entrò nello staff del Cancelliere ombra Gordon Brown, di cui rimase collaboratore e speechwriter anche quando divenne primo ministro dal 2007 al 2010. Dal 2008 al 2010 ricoprì anche la carica di ministro dell’Energia del governo Brown.

L’11 maggio 2010, in seguito alla sconfitta alle elezioni politiche vinte da David Cameron, Brown si dimise da segretario dei laburisti. Miliband si candidò come nuovo segretario assieme a suo fratello David e altri tre importanti membri del partito, fra cui il futuro ministro ombra dell’Economia Ed Balls, che ha appena perso il suo seggio. Le procedure per eleggere il segretario dei laburisti sono piuttosto complicate: hanno diritto di voto tutti i parlamentari e gli europarlamentari laburisti, gli iscritti del partito e delle organizzazioni a questo affiliate, come alcuni sindacati. Non tutti i voti però hanno lo stesso peso: le preferenze sono divise in tre settori – parlamentari ed europarlamentari, iscritti al partito, iscritti a organizzazioni affiliate – e ognuna ha pesato per un terzo nel risultato finale, al di là del numero di voti che ha espresso. L’elezione si svolge diverse votazioni, durante le quali viene eliminato il candidato via via meno votato.

Nel 2010 David Miliband risultò in vantaggio già dalle prime votazioni ma Ed riuscì ad arrivare fino al ballottaggio e in ultima istanza a battere suo fratello, grazie all’enorme appoggio dei sindacati che compensò la maggiore popolarità di David fra gli iscritti e i parlamentari laburisti. Nella votazione finale, Ed Miliband ottenne 175.519 voti, mentre suo fratello David 147.220.

foto: OLI SCARFF/AFP/Getty Images