Jean-Marie Le Pen contro la figlia Marine

Dopo le polemiche con la figlia Marine, attuale presidente del movimento, il fondatore dell'FN è stato sospeso. E non l'ha presa molto bene

France’s far-right National Front party’s founder Jean-Marie Le Pen screams "Help Jeanne d'Arc" after he places a wreath at Joan of Arc's statue during its annual May Day march, in Paris, France, Friday, May 1, 2015. France’s far-right National Front is holding its annual May Day march, but for the first time the party’s founder Jean-Marie Le Pen is not taking a seat at the tribune. (AP Photo/Francois Mori)
France’s far-right National Front party’s founder Jean-Marie Le Pen screams "Help Jeanne d'Arc" after he places a wreath at Joan of Arc's statue during its annual May Day march, in Paris, France, Friday, May 1, 2015. France’s far-right National Front is holding its annual May Day march, but for the first time the party’s founder Jean-Marie Le Pen is not taking a seat at the tribune. (AP Photo/Francois Mori)

Jean-Marie Le Pen, 86 anni, è stato sospeso dal comitato disciplinare del partito francese di estrema destra “Front National”, che ha fondato e di cui è stato a lungo presidente: non potrà più parlare a nome del partito. Le Pen nel 2011 ha lasciato l’incarico di presidente a sua figlia Marine; da lì in poi era stata appositamente creata per lui la carica di “presidente onorario”. Dopo la sospensione ha dato varie interviste dicendo di essere stato «tradito», «trattato in modo oltraggioso»; ha definito il comitato esecutivo che lo ha sospeso per sette voti contro uno come «un’assemblea di stipendiati, cortigiani, un plotone di esecuzione con sette mercenari» e ha detto di volere una sconfitta della figlia alle presidenziali del 2017 («Se tali principi morali dovessero presiedere lo Stato francese, sarebbe scandaloso»). E ancora:

«Mi vergogno che il presidente del Front National abbia il mio cognome e mi auguro che lo perda il prima possibile»

In un’intervista a Europe 1, rivolgendosi direttamente alla figlia ha aggiunto:

«Le ho detto: sposati, così potrai cambiare cognome e alleggerire la mia coscienza»

La crisi dei rapporti tra loro andava avanti da tempo: all’inizio di aprile Marine Le Pen aveva pubblicato un comunicato sul suo sito in cui annunciava che non avrebbe sostenuto la candidatura del padre alle elezioni regionali francesi (che di conseguenza aveva deciso di non presentarsi). Jean-Marie Le Pen, in particolare, è stato criticato e sanzionato dal comitato disciplinare per delle affermazioni antisemite fatte lo scorso mese a una rivista di estrema destra francese, Rivarol. Jean-Marie Le Pen – che ha sempre avuto posizioni molto estreme e controverse – aveva ribadito di considerare le camere a gas dei campi di concentramento nazisti «un dettaglio davanti alla Storia». In passato Le Pen aveva proposto l’isolamento forzato dei malati di HIV, accusato Jacques Chirac di essere «a libro paga degli ebrei», criticato i giocatori neri della nazionale di calcio francese e definito Nicolas Sarkozy «lo straniero» per via delle sue origini ungheresi. Queste sue posizioni contrastano la strategia di “normalizzazione” adottata da Marine Le Pen anche in vista delle presidenziali del 2017.