L’Italicum, spiegato bene

Come funziona e cosa prevede la riforma elettorale che agita di nuovo il PD e la politica

President of the Italian Republic Giuseppe Saragat (centre), posting his vote in to a ballot box during elections, Rome, June 10th 1962. (Photo by Keystone/Hulton Archive/Getty Images)
President of the Italian Republic Giuseppe Saragat (centre), posting his vote in to a ballot box during elections, Rome, June 10th 1962. (Photo by Keystone/Hulton Archive/Getty Images)

La legge elettorale Italicum vale solo per la Camera, in vista delle riforme costituzionali che porteranno il Senato a non essere più direttamente elettivo: per avere il tempo di approvare quest’ultima riforma, nell’Italicum è stata inserita una clausola che ne prevede l’entrata in vigore dal primo luglio del 2016 (se così non fosse verrebbe in pratica approvata una legge che non si potrebbe rispettare). L’Italicum è un sistema elettorale proporzionale (il numero di seggi verrà assegnato in proporzione al numero di voti ricevuti) e il calcolo sarà fatto su base nazionale, ma modificato fortemente da un premio di maggioranza:

• la lista che supera il 40 per cento dei voti ottiene un premio di maggioranza: raggiungendo in tutto 340 seggi, cioè il 55 per cento del totale.

• se nessuna lista supera il 40 per cento dei voti è previsto un secondo turno, cioè un ballottaggio tra le due liste che hanno ottenuto più voti. La lista che prende più voti dell’altra ottiene il premio di maggioranza. Fra il primo e il secondo turno non sono possibili apparentamenti o collegamenti di lista: competono le liste così come sono state presentate all’inizio.

• è prevista una soglia di sbarramento del 3 per cento per ottenere seggi alla Camera.

• saranno costituiti cento collegi che comprenderanno fino a 600mila persone. Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige saranno escluse dal sistema proporzionale: lì si voterà in nove collegi uninominali come già previsto dal precedente sistema elettorale.

• ci saranno le candidature multiple: i capilista – ma solo loro – potranno cioè essere inseriti nelle liste in più di un collegio, come già accadeva nel Porcellum, fino a un massimo di 10 collegi.

• ci saranno quindi cento capilista, scelti direttamente dai partiti. Prima sono eletti i capilista, poi – se avanzano posti – i candidati eletti con le preferenze. Dal secondo eletto in poi intervengono dunque le preferenze e ogni elettore o elettrice ne potrà esprimere due: obbligatoriamente un uomo e una donna pena la nullità della seconda preferenza. Tra i capilista, non più del 60 per cento sarà dello stesso sesso. Nella prima versione dell’Italicum le liste erano bloccate: i candidati venivano cioè eletti nell’ordine con cui erano in lista (se un partito aveva diritto a tre seggi, venivano eletti i primi tre). Il sistema delle liste bloccate era stato però bocciato dalla Corte Costituzionale.

foto: un’urna delle elezioni politiche del 1962 in Italia. La mano è dell’allora presidente della Repubblica, Giuseppe Saragat. (Keystone/Hulton Archive/Getty Images)