La candidata del PD in Liguria è indagata

Raffaella Paita – che è anche assessore alle Infrastrutture e alla Protezione Civile – ha ricevuto un avviso di garanzia per l'alluvione di Genova dello scorso ottobre

ph : Palli / Lapresse
Raffaella Paita candidata alle Regionali Liguria
Nella foto : Raffaella Paita
ph : Palli / Lapresse Raffaella Paita candidata alle Regionali Liguria Nella foto : Raffaella Paita

Raffaella Paita, assessore regionale in Liguria – del Partito Democratico – alle Infrastrutture e alla Protezione civile e candidata presidente della Liguria alle elezioni regionali del prossimo maggio è indagata per quanto accaduto a Genova durante l’alluvione del 9 e 10 ottobre del 2014. Secondo il Corriere della Sera «i reati contestati sarebbero omicidio colposo (art.589 del codice penale), crollo di costruzioni o altri disastri dolosi (art.434), delitti colposi di danno (art.449)». Repubblica scrive anche che «la Procura della Repubblica le contesta la “mancata allerta”, perché quella sera, nonostante le previsioni meteorologiche sfavorevoli e le fortissime piogge in corso, rimase chiusa fino alla mezzanotte la sala operativa della Protezione Civile in viale Brigate Partigiane a Genova, che avrebbe dovuto coordinare i soccorsi». Qualche giorno fa Matteo Renzi – in visita a Genova per inaugurare la riapertura del cantiere per la messa in sicurezza del Bisagno – aveva dichiarato il suo «totale sostegno» a Raffaella Paita.

Lo scorso ottobre a Genova, a causa delle forti piogge, erano esondati diversi torrenti tra cui il Bisagno, che attraversa la città. Una persona era morta nella zona di Brignole: il suo corpo era stato trovato nell’acqua vicino a un tunnel proprio dove il Bisagno aveva rotto gli argini e dove l’acqua aveva raggiunto i due metri di altezza. Da subito c’erano state molte polemiche per la mancanza di un’allerta da parte della Protezione Civile: un’allerta anche di grado 1 avrebbe infatti almeno sollecitato i cittadini a togliere le auto dalle zone a rischio di esondazione e limitare gli spostamenti. I magistrati Gabriella Dotto e Patrizia Ciccarese avevano aperto un’inchiesta: Raffaella Paita, ascoltata dalla Procura nei mesi scorsi, ha sostenuto di essere stata per tutta quella notte nella centrale operativa e oggi dice che la decisione di diffondere o no un’allerta è una decisione tecnica che non spetta agli assessori.

A gennaio Raffaella Paita – considerata vicina al segretario del PD e presidente del Consiglio Matteo Renzi – ha vinto le primarie del centrosinistra per la scelta del candidato alla presidenza della regione, superando Sergio Cofferati che aveva contestato il risultato denunciando irregolarità e annunciando che avrebbe lasciato il Partito Democratico. La minoranza del PD accusa Paita di aver cercato un’alleanza con partiti di destra per governare in Liguria, similmente a quanto sta accadendo col governo nazionale (Paita è appoggiata anche dal Nuovo Centro Destra). Per gli stessi motivi di Cofferati, a seguito dell’esito delle primarie Luca Pastorino, sindaco di Bogliasco e parlamentare vicino a Pippo Civati, si è dimesso dal gruppo del PD alla Camera entrando nel gruppo misto e candidandosi alla presidenza della regione in alternativa alla candidata ufficiale del PD.