La Legge di Moore spiegata in 10 esempi

È stata formulata 50 anni fa dall’informatico Gordon Moore: spiega come, quanto e a che ritmo i dispositivi tecnologici migliorano, diventando sempre più piccoli

di Dominic Basulto - The Washington Post

Immagine tratta dal video Vimeo "The Evolution of a Desk"
Immagine tratta dal video Vimeo "The Evolution of a Desk"

Gordon Moore è un imprenditore statunitense che ha formulato una legge, la Legge di Moore, secondo cui “il numero di transistor che è possibile stampare su di un circuito integrato raddoppia ogni 18-24 mesi”. La Legge di Moore, elaborata nel 1965, è diventata una metafora definitiva per la tecnologica moderna: da decenni i transistor sono gli elementi base della maggior parte dei dispositivi elettronici, sia analogici che digitali. Un circuito integrato è un circuito elettronico miniaturizzato che permette, sfruttando le proprietà dei transistor, di elaborare segnali elettrici. Qualsiasi operazione venga svolta su un qualsiasi dispositivo elettronico, analogico o digitale, ha origine da un circuito integrato, a sua volta composto da diversi transistor: e maggior è il numero di transistor, migliori e più veloci saranno le operazioni svolte sul dispositivo.

La Legge di Moore è stata raffigurata da un grafico che mostra l’aumento nel tempo del numero di transistor presenti in un circuito integrato: il grafico è stato elaborato il 19 aprile 1965 e da allora è diventato molto noto e subito riconoscibile agli esperti e agli addetti ai lavori.

La Legge di Moore, spiegata in 10 esempi

Per ricordare il cinquantesimo anniversario dalla pubblicazione della fondamentale tesi di Gordon Moore – Cramming More Components Onto Integrated Circuits (“Ammassare molti più componenti in un circuito integrato”) – abbiamo selezionato alcune immagini che mostrano come la Legge di Moore ha cambiato il modo in cui pensiamo alla sorprendente velocità di evoluzione del settore tecnologico.

1. L’aumento della capacità di elaborazione predetto da Moore nel 1965 mostra come un singolo dispositivo – per esempio uno smartphone – è diventato potente tanto quanto lo era, solo una generazione fa, un intero insieme di dispositivi elettronici.

2. La crescita esponenziale della capacità di elaborazione spiega che un solo computer potrebbe un giorno avere la capacità di elaborazione di un cervello umano (e probabilmente faremo in tempo a vederlo succedere nei prossimi anni). Questo potrebbe aprire le porte alla singolarità tecnologica: entro il 2045 un solo computer potrebbe avere la capacità di elaborazione pari a quella dell’intera umanità.

3. In ogni tipo di tecnologia elettronica, si è vista negli ultimi 50 anni l’incredibile riduzione delle dimensioni dei più comuni prodotti tecnologici, resa possibile dal posizionamento di più transistor in un solo circuito integrato.

 

La Legge di Moore, spiegata in 10 esempi

4. La capacità di elaborazione che un tempo stava in un’intera stanza, sta sul palmo delle nostre mani. Come spiega Peter Diamandis – fisico e ingegnere autore di Bold e di Abundance: The Future Is Better Than You Think – un normale smartphone può oggi ospitare un numero di app per un valore complessivo di circa 850mila euro.

5. La Legge di Moore ci ha anche aiutati a capire la sorprendente riduzione negli ultimi 50 anni del prezzo e delle dimensioni degli spazi di archiviazione informatica.

 

6. La combinazione tra una capacità che aumenta e una dimensione che diminuisce ha migliorato le prestazioni in quasi ogni ambito delle attività umane.

7. E, tra le attività umane, ci sono anche i videogiochi.

8. Data la sconcertante velocità dei cambiamenti tecnologici negli ultimi 50 anni, si è provato a raccontare questa rapidità d’innovazione in termini chiari, comprensibili anche per i non esperti di tecnologia. Come ha spiegato Intel a inizio 2014, se la popolazione umana fosse cresciuta negli ultimi 50 anni con un andamento simile a quello individuata da Moore per i transistor, nel 2029 sulla Terra ci sarebbero circa mille miliardi di persone.

La Legge di Moore, spiegata in 10 esempi

9. Un’altra metafora suggerisce di pensare ai transistor come a persone stipate in un luogo per assistere a un concerto. Nel 1970 ci sarebbero stati, per quel concerto, 2.300 spettatori; 40 anni dopo lo stesso luogo avrebbe potuto accogliere più di un miliardo di persone.

10. Arriverà un momento in cui non riusciremo più ad accumulare e ad aggiungere transistor su di un singolo circuito. La Legge di Moore dice che a quel punto i cambiamenti e il miglioramento nell’elaborazione dei computer dovrebbero arrivare da un livello atomico, perché i transistor, a un certo punto, non potranno più ridursi oltre un certo limite.

La Legge di Moore, spiegata in 10 esempi

Foto: dal video Vimeo The evolution of a Desk

@2015 Washington Post