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  • Lunedì 13 aprile 2015

In Oklahoma un poliziotto (bianco) ha ucciso “per sbaglio” un uomo (nero)

Un agente ha sparato a un uomo pensando di aver estratto il taser, poi un altro poliziotto lo ha mandato a quel paese: c'è un video

Aggiornamento del 14 aprile: Robert Bates, agente che ha ucciso un uomo disarmato e già immobilizzato a terra, sparandogli alla schiena pensando invece di aver estratto il taser, dovrà rispondere di omicidio colposo. Il procuratore distrettuale di Tulsa, Stephen A. Kunzweiler, ha precisato che Bates è accusato di omicidio colposo di secondo grado: se venisse giudicato colpevole potrebbe essere condannato a un massimo di quattro anni di carcere. Nel frattempo, la famiglia dell’uomo ucciso, Eric Harris, ha chiesto un’indagine indipendente su quello che è successo lo scorso 2 aprile: il motivo principale della discussione ha a che fare con il ruolo di Bates, con il motivo cioè per cui Bates – 73 anni, agente volontario di supporto della riserva di Tulsa – sia stato coinvolto in un’operazione così complessa come quella di un’inseguimento e di un arresto.

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Nelle ultime ore i principali giornali degli Stati Uniti si sono occupati di un video che mostra l’uccisione di un uomo da parte di un poliziotto bianco. L’uomo era nero, disarmato e già immobilizzato a terra, l’agente (un volontario di supporto) era bianco: e si tratta dell’ennesima storia sui metodi utilizzati dalla polizia di cui si parla negli Stati Uniti negli ultimi mesi.

Le immagini sono state riprese a Tulsa, in Oklahoma, dalla telecamera montata sulla divisa di uno degli agenti della riserva e risalgono allo scorso 2 aprile. Nel video si vede Eric Harris, 44 anni, nero, sospettato di aver venduto delle armi a un agente sotto copertura, scappare in direzione opposta a tre auto della polizia. Poi si vede Robert Bates, poliziotto bianco di 73 anni, uscire dall’auto e inseguire Harris che poco dopo viene raggiunto, viene fatto stendere a terra e viene tenuto fermo da un altro poliziotto. Nel video si sente Bates dire «taser, taser», ma invece del rumore provocato dalla scossa elettrica si sente un colpo di pistola. A quel punto si sente Bates gridare: «Gli ho sparato. Mi dispiace». Harris, prima di morire circa un’ora dopo in ospedale, dice: «Mi hai sparato, mi hai sparato. O mio dio, Non respiro». Un agente risponde: «Fanculo il tuo respiro».

L’agente di polizia sostiene di aver sparato accidentalmente a Harris, confondendo la pistola con il taser; questa è stata anche la spiegazione ufficiale fornita dai vertici della polizia locale due giorni dopo il fatto. Le immagini sono state diffuse dall’ufficio dello sceriffo di Tulsa su richiesta della famiglia di Harris ma finora erano state pubblicate solo sulla cronaca locale.

Da mesi si discute negli Stati Uniti dei metodi utilizzati dagli agenti di polizia coinvolti in diversi episodi di violenza soprattutto contro uomini neri. Gli ultimi di cui si è parlato in ordine di tempo riguardano la polizia di Los Angeles, che all’inizio di marzo ha sparato e ucciso un senzatetto con problemi mentali sospettato di aver compiuto una rapina, e quello della polizia di Dallas che ha sparato a un uomo nero con disturbi mentali sulla soglia di casa sua. Martedì 7 aprile, infine, un agente di polizia statunitense è stato accusato di omicidio a North Charleston, South Carolina, dopo la pubblicazione online di un video che lo mostra sparare alla schiena e uccidere un uomo apparentemente disarmato e in fuga. L’agente era bianco, l’uomo ucciso era nero.