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  • Venerdì 27 marzo 2015

Breve storia della High Line

Una linea ferroviaria sopraelevata di New York è stata trasformata in un popolare parco pubblico: Francesco Costa racconta su Klat com'è nata l'idea di costruirla

Alcune persone camminano sulla seconda linea della High Line (AP Photo/Kathy Willens)
Alcune persone camminano sulla seconda linea della High Line (AP Photo/Kathy Willens)

Francesco Costa ha scritto per il magazine di design Klat un articolo sulla High Line, la linea ferroviaria sopraelevata di New York convertita di recente in un popolare parco pubblico. La High Line fu costruita negli anni Trenta per decongestionare le strade di New York e impedire che finissero sommerse dagli escrementi dei cavalli. Poi, dopo meno di trent’anni, finì in disuso a causa della diffusione delle automobili, e fu parzialmente demolita nel 1960. Il pezzo che ne è rimasto è stato convertito in un parco pubblico: una prima parte del parco ha aperto nel 2009, una seconda parte nel 2011 e la terza parte nel 2014. Oggi la High Line è visitata da cinque milioni di persone all’anno: secondo Costa «a piedi si percorre tutta in mezz’ora, ma nessuno la attraversa in mezz’ora perché c’è da fermarsi dappertutto – a guardare sotto, a guardare a terra, a destra e a sinistra, a fermarsi. Ci sono prati e panchine, c’è un pezzo di pavimentazione su cui corre un centimetro di acqua da metterci i piedi dentro. Ci sono ancora dei pezzetti di binari, integrati col resto, e 210 specie diverse di piante».

Muoversi a New York è sempre stato piuttosto complicato: nell’Ottocento, per esempio, c’era il problema della cacca. Ci si spostava soprattutto con le carrozze, si calcola che nel 1880 in città vivessero almeno 150.000 cavalli. Ogni cavallo produceva all’incirca dieci chili di cacca al giorno. Fate un po’ di conti – giorni, settimane, mesi – e poi immaginatela per terra. Le strade erano letteralmente un tappeto di cacca, troppa per essere portata via continuamente. E poi portata dove? Nessuno aveva idea di cosa fare: in qualche modo bisognava pur spostarsi. Alcuni predissero che di quel passo entro il 1930 la cacca sarebbe arrivata al terzo piano dei palazzi. Nel 1898 la città organizzò un grande convegno internazionale di urbanisti, per cercare una soluzione, ovvero per immaginare una città che funzionasse senza carrozze e cavalli. Non arrivarono da nessuna parte. La soluzione semplicemente non c’era – finché non arrivò da sola. Si chiamava motore a scoppio. Nel 1912 a New York c’erano già più macchine che cavalli.

Oppure nell’Ottocento, a New York, ci si spostava col treno, sui binari. Nel 1847 costruirono una ferrovia che collegava la costa est con quella ovest di Manhattan, si chiamava West Side. La ferrovia correva lungo la decima strada insieme a pedoni e carrozze. Investiva persone continuamente, tanto che la decima strada si guadagnò un soprannome macabro: death avenue, la strada della morte. “Quella linea ferroviaria ha ucciso e mutilato centinaia di cittadini”, scriveva il New York Times. Una persona uccisa da un treno fu descritta dal giornale “assurdamente in modo orribile”. Nel 1894 un uomo a cui il treno aveva portato via una gamba accese un grande falò sui binari, per protesta. Nel 1897 un guardiano della railroad, che negli anni era diventato un po’ famoso per aver tirato via tanta gente all’ultimo momento, fu travolto e ucciso. Tra il 1898 e il 1908 quel treno uccise 198 persone, soprattutto ragazzini distratti di sera o nei giorni di neve e nebbia. Poi il traffico diminuì, gli incidenti pure, ma si decise comunque di rimuovere del tutto la strada della morte: per trasportare le merci sarebbe stata costruita invece una ferrovia sopraelevata, su un percorso leggermente diverso. La High Line.

Costruire la High Line nel 1929 costò 150 milioni di dollari; al cambio odierno oltre 2 miliardi, un’enormità. Permetteva alle fabbriche e ai magazzini della parte alta di Manhattan di trasferire la merce verso il basso e verso il fiume senza intasare il traffico. Funzionò, ma per poco. Dopo la seconda guerra mondiale a New York tutto si muoveva sulle strade: le persone sulle macchine, le merci sui camion. La High Line era così inutilizzata che nel 1960, dopo soli trent’anni, la parte meridionale della ferrovia – più o meno metà – fu demolita. Sulla parte restante continuarono a viaggiare dei treni, ma sempre meno, fino al 1980. Poi niente. Nel momento in cui Woody Allen recita la prima battuta di Manhattan – “Chapter One. He adored New York City” – ecco, quella che si vede è la High Line, abbandonata.

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