• Moda
  • Giovedì 26 marzo 2015

Cosa cambia in Cavalli

Dopo che il brand di moda è stato venduto dal suo fondatore, la settimana scorsa è stato scelto il nuovo direttore creativo, Peter Dundas

di Enrico Matzeu – @enricomatzeu

DUBAI, UNITED ARAB EMIRATES - OCTOBER 31: Emilio Pucci Creative Director Peter Dundas during the 'Heritage Moving Forward' Fashion Talks at the Vogue Fashion Dubai Experience on October 31, 2014 in Dubai, United Arab Emirates. (Photo by Andreas Rentz/Getty Images for Vogue & The Dubai Mall)
DUBAI, UNITED ARAB EMIRATES - OCTOBER 31: Emilio Pucci Creative Director Peter Dundas during the 'Heritage Moving Forward' Fashion Talks at the Vogue Fashion Dubai Experience on October 31, 2014 in Dubai, United Arab Emirates. (Photo by Andreas Rentz/Getty Images for Vogue & The Dubai Mall)

Peter Dundas è il nuovo direttore creativo del brand di moda Roberto Cavalli. Dundas è uno stilista norvegese ed è stato nominato giovedì 19 marzo da Clessidra, il fondo guidato da Claudio Sposito, che all’inizio del marzo 2015 ha acquistato il 90% della casa di moda fiorentina, attribuendole un valore di 400 milioni di euro. Dundas di fatto sostituirà alla guida creativa del marchio il fondatore Roberto Cavalli e la moglie Eva Cavalli, che insieme hanno disegnato le collezioni fino a quella femminile per l’autunno/inverno 2015-16, presentata in passerella lo scorso 28 febbraio a Milano.

La Roberto Cavalli S.p.A. è stata fondata nel 1970 dallo stilista Roberto Cavalli, che dopo gli studi all’Istituto d’Arte di Firenze si dedicò alla pittura dei tessuti e brevettò una tecnica per la stampa su pelle, cominciando a creare patchwork di colori e tessuti, inizialmente utilizzati anche da Hermès e Pierre Cardin e che sono diventati poi il suo segno distintivo. Agli inizi degli anni Settanta cominciò far a sfilare le sue collezioni a Firenze, per poi trasferirle all’interno di Milano Collezioni. Dopo il matrimonio con Eva Maria Düringer nel 1980 e un lungo periodo di minore impegno nel lavoro, nel 1994 Cavalli rilanciò l’azienda con una sfilata a Milano e nel 1998 creò la linea Just Cavalli per un pubblico più giovane: verso la fine degli anni Novanta il marchio era distribuito in 36 nazioni in tutto il mondo. A caratterizzare lo stile di Cavalli, e renderlo più familiare e riconoscibile di quelli di altri brand di moda, sono il denim stampato, i broccati, la pelle e le stampe “animalier”, che hanno ottenuto grande popolarità e successo, e sono venduti oggi in 190 negozi monomarca in tutto il mondo, divisi tra le diverse linee del brand (Roberto Cavalli, Just Cavalli, Cavalli Class, Roberto Cavalli Junior e nel segmento “hospitality” anche Cavalli Caffè e Cavalli Club). L’azienda, inoltre, ha chiuso il 2014 con un fatturato netto di 209,4 milioni di euro con un incremento del 4,2% rispetto all’anno precedente.

Nonostante la buona salute dell’azienda, Roberto Cavalli aveva deciso di metterla in vendita all’inizio del 2014 e durante lo scorso anno in molti si erano interessati al gruppo: per primo il fondo di private equity Permira, con il quale Cavalli non ha trovato un’intesa sul prezzo, poi la società Investcorp con base in Barhein, che ha respinto l’accordo e infine VTB Capital, il dipartimento finanziario dell’istituto di credito russo VTB Bank, che secondo quanto ha riportato il Wall Street Journal verso la fine di novembre dello scorso anno, si è ritirato dalle trattative perché ha considerato eccessiva la valutazione economica fatta dall’azienda. Così da dicembre sono iniziate le trattative con il fondo Clessidra, che a fine marzo ha acquistato quasi la totalità della Roberto Cavalli S.p.A. L’acquisizione sarà completata ad aprile, ma nel frattempo i nuovi proprietari hanno già scelto Francesco Trapani, attuale vicepresidente di Clessidra, come nuovo presidente del marchio mentre sul prodotto hanno appunto nominato Peter Dundas direttore creativo.

Peter Dundas infatti aveva già lavorato nell’azienda con Roberto ed Eva Cavalli dal 2002 al 2005. Dundas è di Oslo e si è diplomato alla Parsons School of Design di New York, per trasferirsi poi a Parigi verso la fine degli anni Novanta, dove ha iniziato a lavorare prima da Jean Paul Gaultier e poi da Christian Lacroix. Dopo il periodo con Roberto Cavalli, nel 2006 è stato nominato direttore artistico di Emanuel Ungaro, poi della maison francese di pellicceria Revillon, e poi nel 2008 di Emilio Pucci, la maison fiorentina di proprietà del gruppo Lvmh per la quale ha disegnato le collezioni fino allo scorso febbraio: ora è stato sostituito dall’italiano Massimo Giorgetti. Da Pucci, Dundas ha condotto un’operazione di ridefinizione dell’estetica della storica casa di moda, reinterpretando le celebri stampe e rinnovando il profilo della sua clientela. Dundas è noto anche per il suo stretto rapporto con molte celebrities tra cui Kylie Minogue, Rihanna e Blake Lively, e con le ereditiere Eugénie Niarchos e Julia Restoin-Roitfeld.

Clessidra lo ha scelto, oltre che per la vicinanza stilistica al gusto Cavalli e la precedente esperienza con il fondatore, anche e soprattutto per rilanciare l’immagine del marchio, partendo proprio dalla personalità dello stilista, come era già avvenuto da Emilio Pucci e come sta già succedendo, ad esempio, da Saint Laurent con l’arrivo di Hedi Slimane nel 2012.
Per quanto riguarda Roberto Cavalli, non è ancora chiaro se avrà un ruolo, tanto meno quale, nel futuro dell’azienda.  Si pensa a quello di socio fondatore; lui ha detto, alla fine dell’ultima sfilata milanese, al Sole 24 Ore: «ancora non lo so, ma spero di potermi riposare. Certo non mi ritiro: sono un vulcano».

(Andreas Rentz/Getty Images for Vogue; The Dubai Mall)