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  • Venerdì 13 marzo 2015

Le tartarughe divine di Terry Pratchett

Come inizia uno dei moltissimi romanzi del noto scrittore fantasy morto giovedì, il tredicesimo della serie "Mondo Disco"

Giovedì 12 marzo è morto a 66 anni Terry Pratchett, noto scrittore inglese di romanzi fantasy. Nella sua carriera ha pubblicato più di settanta libri e venduto più di 75 milioni di copie. In Italia i libri di Pratchett sono pubblicati da Salani (qui si possono trovare tutti i libri di Pratchett nel loro catalogo). Tartarughe divine è il 13esimo libro della serie ambientata nel Mondo Disco (di cui Pratchett ha scritto 41 libri). Di seguito ne pubblichiamo il primo capitolo. Tartarughe divine è stato tradotto da Valentina Daniele e in Italia è uscito nel 2011: l’edizione originale era intitolata Small Gods ed è uscita nel 1992.

Pratchett_tartarughe divine (1)E accadde che in quel tempo il Grande Dio Om parlò a Brutha,il Prescelto:
« Psst! »
Brutha si fermò con la zappa a mezz’aria e si guardò intorno nel giardino del Tempio.
« Prego? » chiese.
Era una bella giornata di inizio primavera; le ruote di preghiera giravano allegramente nella brezza che soffiava dalle montagne. Le api bighellonavano tra i fiori di fagiolo, ma ronzavano molto per dare l’impressione di lavorare sodo. In alto, un’aquila volava in cerchio.
Brutha scrollò le spalle e tornò a occuparsi dei meloni.
Eh, sì, il Grande Dio Om parlò ancora a Brutha, il Prescelto:
« Psst! »
Brutha esitò. Qualcuno gli aveva indubbiamente parlato dal nulla. Forse era un demone. Il maestro dei novizi Fratello Nhumrod era ferratissimo in materia di demoni. Pensieri impuri e demoni, gli uni portavano agli altri. Brutha si rese sgradevolmente conto di essere indietro di un demone.
Non c’era altro da fare che ripetere con determinazione i Nove Aforismi Fondamentali.
Una volta ancora il Grande Dio Om parlò a Brutha, il Prescelto:
« Sei sordo, ragazzo? »
La zappa cadde con un tonfo sul suolo arso. Brutha si girò di scatto. C’erano le api, l’aquila e, all’estremità del giardino, il vecchio Fratello Lu-Tze che smuoveva il letame con aria sognante. Le ruote di preghiera giravano rassicuranti lungo le mura.
Fece il gesto con cui il Profeta Ishkible aveva scacciato gli spiriti.
« Dietro di me, demone » mormorò .
« Io sono dietro di te ».
Brutha si girò di nuovo, lentamente. Il giardino era sempre vuoto.
Scappò.

(…)

Molti pensano di essere chiamati al sacerdozio, ma ciò che sentono in realtà è una vocina che dice: «Lavoro a domicilio e niente di pesante, vuoi fare il contadino come tuo padre?». Invece Brutha non si limitava a credere. Lui Credeva. Questo è generalmente motivo di imbarazzo in una famiglia timorata di Dio, ma Brutha aveva solo sua nonna, e anche lei Credeva. Lei credeva come il ferro crede nel metallo. Era il tipo di donna che ogni prete teme come il fuoco, quella che conosce tutti i salmi, tutti i sermoni. Nella Chiesa Omniana le donne erano a malapena tollerate nel tempio, e dovevano restare in assoluto silenzio ben nascoste nello spazio a loro riservato dietro il pulpito, nel caso che la vista di metà della razza umana causasse nei membri maschi della comunità l’ascolto di voci non dissimili da quelle che tormentavano Fratello Nhumrod per tutte le ore di sonno e di veglia. Il problema era che la nonna di Brutha aveva una personalità che piegava le lamiere, e una devozione implacabile unita alla forza di una trivella a punta di diamante.

Se fosse nata uomo, l’Omnianesimo avrebbe trovato il proprio Ottavo Profeta prima del previsto. Così com’era, lei organizzava la pulizia del tempio, la lucidatura delle statue e i turni di lapidazione-delle-sospette-adultere con terribile efficienza.

Così Brutha era cresciuto nella certezza totale della conoscenza del Grande Dio Om. Brutha era cresciuto sapendo che gli occhi di Om non lo lasciavano un momento, soprattutto al bagno, e che i demoni lo assalivano da tutte le parti e venivano tenuti lontani solo dalla forza della sua fede e dal peso del bastone di sua nonna, custodito dietro la porta nelle rare occasioni in cui non veniva usato. Poteva recitare ogni versetto di tutti i sette Libri dei Profeti, e ogni singolo Precetto. Conosceva tutte le Leggi e le Canzoni. Soprattutto le Leggi. Gli Omniani erano un popolo timorato di Dio. Avevano parecchio da temere.

Copyright © Terry and Lyn Pratchett 1992
First published by Victor Gollancz Ltd, London
Copyright © 2011 Adriano Salani Editore s.r.l. a socio unico dal 1862
Gruppo editoriale Mauri Spagnol
Milano