Chi era Michael Graves

È morto a 80 anni uno dei più importanti architetti postmoderni americani, che nella sua vita progettò edifici eccentrici, oggetti per la casa e strutture per disabili

**PLEASE HOLD FOR DAN GOODMAN**Architect and designer Michael Graves sits in his studio Friday, Sept. 11, 2009, in Princeton, N.J., as he holds a bathtub handle he designed to help the handicapped and elderly. (AP Photo/Mel Evans)
**PLEASE HOLD FOR DAN GOODMAN**Architect and designer Michael Graves sits in his studio Friday, Sept. 11, 2009, in Princeton, N.J., as he holds a bathtub handle he designed to help the handicapped and elderly. (AP Photo/Mel Evans)

Michael Graves, uno dei più importanti e prolifici architetti americani della fine del Ventesimo secolo, è morto giovedì 12 marzo nella sua casa a Princeton, New Jersey, a 80 anni. Graves era molto noto per avere fatto parte negli anni Settanta dei “New York Five”, un gruppo formato da cinque architetti postmoderni di New York, protagonisti di diversi confronti e polemiche sull’architettura americana. Graves è conosciuto per avere fatto cose molto diverse tra loro, fra cui il bollitore Alessi e altri prodotti per la casa: dopo il 2003, anno in cui rimase paralizzato dalla vita in giù a causa di un virus sconosciuto, cominciò a progettare edifici per le persone con disabilità fisiche.

Graves era nato nel 1934 a Indianapolis, nello stato americano dell’Indiana. Si laureò alla prestigiosa Università di Harvard e si trasferì a Roma per due anni. Cominciò a lavorare come architetto a Princeton, nel New Jersey, dove fondò e diresse la Michael Graves Architecture & Design, con uffici anche a New York. Oggi diversi architetti americani considerano Graves uno dei migliori architetti postmoderni di sempre. L’architettura postmoderna, che cominciò a svilupparsi come movimento dalla seconda metà degli anni Settanta, fu una specie di superamento del modernismo: introdusse molti colori e molte forme e sporgenze visibili e a volte bizzarre, che contrastavano con il minimalismo precedente. Su cosa sia stata esattamente l’architettura postmoderna – quando nacque, cosa significò e così via – non è facile da dire: gli stessi architetti postmoderni hanno espresso idee e posizioni diverse in passato (per esempio nel grande convegno “Reconsidering Postmodernism” del settembre del 2011, dove era presente anche Graves, si fece risalire l’inizio del postmodernismo molto prima rispetto alla “data di nascita” ufficiale).

Graves sulla sua casa, la sua vita e il suo lavoro

Prima che rimanesse paralizzato, Graves era considerato una specie di rockstar dell’architettura, conosciuto soprattutto per avere progettato edifici come il municipio di Portland, indicato da alcuni come il primo edificio postmoderno degli Stati Uniti, e l’Humana Building, un grattacielo a 26 piani a Louisville, in Kentucky. Entrambi questi edifici, aperti nel 1982, sono caratterizzati da una grande varietà di colori e forme – per esempio hanno sporgenze che possono sembrare molto eccentriche – “un po’ come le creazioni dei LEGO”, ha scritto Associated Press. Altre opere di Graves molto note sono i divertenti hotel Disney, vicino ai Disney’s Hollywood Studios, in Florida, e la libreria ispirata a una missione spagnola costruita a San Juan Capistrano, in California.

Oltre alla progettazione di edifici postmoderni, Graves produsse diverse cose per il pubblico, che diventarono molto conosciute e diffuse. Creò l’iconico bollitore in acciaio inossidabile di Alessi, che dal 1985 è il prodotto più venduto dall’azienda italiana. E per oltre dieci anni progettò una serie di prodotti per la casa per Target (più di recente lo fece anche per JC Penney). Graves partecipò anche molto ai dibattiti e alle polemiche su temi legati all’architettura. Nel settembre del 2012, per esempio, scrisse un lungo articolo sul New York Times raccontando la “fine del disegno architettonico”. Graves si chiedeva cosa fosse successo al lavoro dell’architetto per arrivare a dichiarare “la morte del disegno”: il computer, era stata la sua risposta, “con la sua enorme capacità di organizzare e presentare dati”.

Tra la fine degli anni Novanta e l’inizio degli anni Duemila, Graves ottenne due prestigiosi riconoscimenti: nel 1999 ricevette dall’allora presidente americano Bill Clinton la National Medal of Arts, un premio istituito dal Congresso, mentre nel 2001 fu insignito della Medaglia d’oro dall’American Institute of Architects, l’associazione degli architetti degli Stati Uniti. Dopo che rimase paralizzato nel 2003, Graves cominciò a progettare ospedali, centri di recupero e anche case per persone con disabilità e per soldati feriti. Nell’estate del 2014 raccontò il suo nuovo lavoro al Washington Post: «Credo davvero che posti e oggetti ben progettati possano migliorare il processo di cura, mentre un design scadente possa fermarlo».

La studio fondato da Graves nel 1964, la Michael Graves Architecture & Design, ha pubblicato una nota sul suo sito dopo la notizia della sua morte, in cui fra le altre cose si dice:

«Fin dalla fondazione della società nel 1964, Michael ha trasformato il ruolo degli architetti e dei designer, e anche il ruolo che i designer hanno nelle nostre vite. Quelli di noi che hanno avuto la possibilità di lavorare a stretto contatto con Michael, lo considerano un designer, insegnate, mentore e amico straordinario. Per i moltissimi studenti a cui lui ha insegnato per oltre 40 anni, Michael era un professore stimolante che incoraggiava chiunque a trovare il suo stile unico nel design.»