• Mondo
  • Venerdì 6 marzo 2015

Il capo militare di al Nusra è stato ucciso

Abu Homam al Shami è morto in un bombardamento dell'esercito siriano nella provincia di Idlib: era un importante comandante di al Qaida in Siria

Il capo militare del Fronte al Nusra, il gruppo di ribelli che rappresenta al Qaida in Siria, è stato ucciso da un attacco aereo nella provincia di Idlib, nel nord della Siria. Abu Homam al Shami è stato colpito insieme ad altri importanti esponenti di al Nusra da un attacco compiuto dall’esercito siriano fedele al presidente Bashar al Assad. La notizia è stata riportata da diverse agenzie di news e confermata dallo stesso gruppo sui social media: per questo si può ritenere piuttosto affidabile.

Abu Homam al Shami era uno dei più importanti esponenti di al Qaida in Siria e in passato aveva sviluppato legami anche con i vertici di al Qaida in Afghanistan. Al Jazeera dice che al Shami combatté in Afghanistan con al Qaida alla fine degli anni Novanta. Si spostò in Iraq nel 2003, l’anno dell’invasione americana e della successiva caduta e uccisione dell’ex presidente iracheno Saddam Hussein: qui fu arrestato dai servizi di intelligence iracheni e fu consegnato alle autorità siriane, che poi lo rilasciarono. Tornò prima a Baghdad, dove ottenne l’incarico di comandante di al Qaida in Iraq, e poi nel 2005 andò in Libano. In questi anni al Shami incontrò tutti i più importanti esponenti di al Qaida: nel 2012 si unì al Fronte al Nusra.

Al Nusra è uno dei gruppi più forti dal punto di vista militare che operano in Siria, anche se di recente si è indebolito parecchio a causa dell’uccisione di molti suoi leader e delle defezioni di suoi miliziani a favore dell’ISIS (o Stato Islamico). Da tempo è inserito nella lista dei gruppi terroristici stilata dagli Stati Uniti ed è colpito dalle sanzioni del consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Mercoledì, il giorno prima dell’attacco che ha ucciso al Shami, al Nusra aveva attaccato una sede militare dell’aviazione siriana a Aleppo, città nel nord della Siria contesa ormai da oltre due anni. Sempre negli ultimi giorni erano circolate due notizie piuttosto importanti relative ad al Nusra. Staffan de Mistura, l’inviato delle Nazioni Unite in Siria, ha detto di essere disposto a negoziare anche con al Nusra per permettere l’arrivo di aiuti umanitari ad Aleppo, dove la situazione per la popolazione è da tempo insostenibile: la notizia è stata ripresa dalla stampa internazionale, visto che non è una pratica comune per un’organizzazione come le Nazioni Unite trattare con un gruppo qaedista, per di più sottoposto a delle sanzioni.

La seconda notizia è stata data da Reuters mercoledì 4 marzo, ma per il momento è ancora un’indiscrezione e non è stata confermata. Secondo Reuters, al Nusra starebbe per sganciarsi dalla sua alleanza con al Qaida per formare un nuovo gruppo insieme ad altre fazioni di ribelli. Il nuovo gruppo sarebbe sostenuto da alcuni stati del Golfo Persico e finanziato in particolare dal Qatar, che ha legami piuttosto stretti con al Nusra: uno dei suoi obiettivi sarebbe quello di combattere l’ISIS in Siria, e non solo il regime di Bashar al Assad. Se l’indiscrezione di Reuters si dovesse verificare, sarebbe uno degli eventi più importanti nel fronte dei ribelli dall’inizio della guerra in Siria.