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  • Mercoledì 4 marzo 2015

Le solite belle foto di Holi, in India

È arrivato quel periodo dell'anno in cui gli induisti si lanciano addosso polvere profumata e coloratissima, per la gioia dei fotografi

Vrinddavan, Uttar Pradesh, 3 marzo 2015
(© KM AsadZuma press/LaPresse)
Vrinddavan, Uttar Pradesh, 3 marzo 2015 (© KM AsadZuma press/LaPresse)

Tra le tante feste religiose o meno che si ripetono ogni anno sempre uguali, quella di Holi è tra le meno noiose da raccontare e da mostrare. La “festa dei colori” segna l’arrivo della primavera e del trionfo del bene sul male, ed è celebrata nei paesi con una vasta presenza induista – come l’India, il Bangladesh, il Nepal e il Pakistan – lanciandosi acqua e polveri colorate e profumate, chiamate gulal. La gran profusione di colori vivacissimi e mani, vestiti e facce sorridenti e impiastricciate rende le fotografie di Holi particolarmente spettacolari e piacevoli da guardare, se non altro per la sensazione di gioia e di invidia che fanno provare.

Holi inizierà ufficialmente il 6 marzo – il primo giorno dopo la luna piena del mese induista di Phalgun, che coincide con febbraio/marzo del calendario gregoriano – ma i festeggiamenti sono iniziati già da giorni. Holi è anticipato di sei giorni dalla festa di Lathmar Holi, che si tiene nello stato indiano settentrionale dell’Uttar Pradesh. Il centro dei festeggiamenti del Lathmar Holi sono i villaggi di Barsana e Nandgaon: secondo la mitologia indù, il dio Krishna – del villaggio di Nandgaon – fece visita alla sua amata Radha a Barsana; una volta arrivato prese in giro lei e le sue amiche, offendendole e venendo così cacciato. Per questo motivo durante la festa gli uomini di Nandgaon vanno a pregare nel tempio di Radha a Barsana, dove vengono ricoperti di vernici colorate dagli uomini della città e picchiati con bastoni dalle donne, mentre tutt’intorno gli abitanti del villaggio si lanciano polveri colorate, cantano e ballano.

Balli, canti, falò accesi in strada e soprattutto gulal ovunque sono elementi che compaiono anche nella festa di Holi. In particolare la tradizione di gettarsi la polvere colorata, l’aspetto più famoso e caratterizzante di Holi, deriva dalla tradizione induista ed è sempre legata a Krishna: il dio aveva la pelle scura, era invidioso di quella bianca dell’amata Radha e per questo un giorno le dipinse la faccia con i colori. Da allora il loro gesto è ripreso dalle coppie di innamorati, in segno di affetto. I festeggiamenti più grandi e spettacolari di Holi si svolgono nei templi di Vrindavan, sempre nell’Uttar Pradesh. La festa ricorda anche il carnevale occidentale: le rigide strutture sociali vengono meno e gli induisti festeggiano e scherzano insieme, ricchi e poveri, vecchi e giovani, uomini e donne.