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  • Martedì 24 febbraio 2015

L’Alaska ha legalizzato la marijuana

Dopo il referendum di novembre 2014, parte della legge è entrata in vigore: oltre alla coltivazione, consente il possesso, il consumo e il trasporto di circa 30 grammi

FILE - In this Dec. 5, 2013, photo marijuana matures in ideal conditions at the Medicine Man dispensary and grow operation in northeast Denver. A pro-marijuana group hoping to ride a wave of mounting acceptance for cannabis filed an initiative petition Wednesday April 23, 2014, seeking to legalize recreational pot use in Nevada. (AP Photo/Ed Andrieski, file)
FILE - In this Dec. 5, 2013, photo marijuana matures in ideal conditions at the Medicine Man dispensary and grow operation in northeast Denver. A pro-marijuana group hoping to ride a wave of mounting acceptance for cannabis filed an initiative petition Wednesday April 23, 2014, seeking to legalize recreational pot use in Nevada. (AP Photo/Ed Andrieski, file)

A partire da oggi, martedì 24 febbraio, l’Alaska è diventata ufficialmente il terzo stato degli Stati Uniti ad aver legalizzato l’uso della marijuana a scopo ricreativo, dopo il Colorado e lo stato di Washington. Lo scorso 4 novembre, oltre alle elezioni di metà mandato, negli Stati Uniti si erano tenuti alcuni referendum di iniziativa popolare su diversi temi. In Alaska gli elettori avevano approvato una proposta di legge sul consumo, la coltivazione e il possesso di marijuana. La legge è ora entrata in vigore, mentre è tuttora in discussione una proposta per la creazione di un organismo specifico di controllo. Una seconda fase del processo, e cioè la creazione di un mercato regolamentato con il rilascio delle prime licenze per la vendita, non inizierà prima del 2016.

In Alaska era consentito l’utilizzo della marijuana a scopo terapeutico dal 1998, ma non ci sono mai stati centri dove i pazienti con regolare prescrizione medica la potessero recuperare a causa delle scelte di numerosi politici conservatori locali. Di conseguenza da anni i pazienti erano comunque costretti ad acquistare la marijuana sul mercato nero. La nuova legge permette ora a ogni cittadino con più di 21 anni di possedere e trasportare un’oncia (poco meno di trenta grammi) di marijuana. Si prevede che nella propria casa si possa possedere una quantità anche maggiore purché derivi dal raccolto di sei piante, limite massimo stabilito per la coltivazione personale. Non si può guidare dopo aver fumato, non si può commercializzare la cannabis (ma la si può regalare) e non è possibile consumarla «in pubblico». Le pene previste per chi non rispetta le regole vanno da una semplice multa di circa 100 dollari fino all’arresto.

(L’editoriale del New York Times a favore della legalizzazione della marijuana)

La legge federale degli Stati Uniti proibisce l’utilizzo, la vendita e il possesso della marijuana. Tuttavia, negli ultimi anni molti stati hanno adottato autonomamente leggi e regolamenti che permettono eccezioni alla regola generale, depenalizzandola e consentendo l’utilizzo della cannabis per scopi medici o ricreativi. In Colorado da più di un anno sono stati aperti i negozi in cui è permesso vendere marijuana a scopo ricreativo: la legge che introduce il consumo, la coltivazione e la vendita della marijuana a scopo ricreativo era stata approvata con un referendum popolare nel novembre 2012 ed era entrata ufficialmente in vigore il 10 dicembre 2012. Il Colorado è stato il primo fra gli stati americani ad adottare una legislazione così permissiva. Nei mesi successivi negozi simili hanno aperto anche nello stato di Washington, mentre in novembre la legalizzazione del consumo di marijuana a scopo ricreativo è stata approvata oltre che in Alaska, anche in Oregon e nel District of Columbia tramite un referendum di iniziativa popolare.