• Sport
  • Venerdì 13 febbraio 2015

Una telefonata di Claudio Lotito, registrata

L'ha registrata il dirigente di una piccola squadra, Repubblica l'ha pubblicata: dentro c'è un pezzo del funzionamento del calcio in Italia, spiegato dal presidente della Lazio

Rome, ITALY: CORRECTION NAME -SS Lazio club president Claudio Lotito, speaks on their mobile phones after a meeting with soccer league officials, 08 February 2006. The interior ministry said that only six of Italy's 31 football venues were considered safe against hooliganism and could host matches before the public as the rules came into effect following the death of police officer Filippo Raciti on Friday in Catania. AFP PHOTO/ANDREAS SOLARO (Photo credit should read ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images)
Rome, ITALY: CORRECTION NAME -SS Lazio club president Claudio Lotito, speaks on their mobile phones after a meeting with soccer league officials, 08 February 2006. The interior ministry said that only six of Italy's 31 football venues were considered safe against hooliganism and could host matches before the public as the rules came into effect following the death of police officer Filippo Raciti on Friday in Catania. AFP PHOTO/ANDREAS SOLARO (Photo credit should read ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images)

Aggiornamento di sabato 14: il direttore della Gazzetta dello Sport Andrea Monti ha pubblicato stamattina un severo editoriale in cui chiede le dimissioni di Lotito dal consiglio federale della FIGC, la federazione che organizza e gestisce i campionati professionistici di calcio in Italia. Fra le altre cose Monti, nell’articolo, paragona Lotito a Licio Gelli – il celebre capo della loggia massonica P2 – e scrive:

Dopo quanto abbiamo letto e sentito, Claudio Lotito non può restare sulla poltrona di consigliere della Figc un minuto di più. La Lega di A, che è un’associazione tra privati, si tenga il suo campione finché vuole e il buon Maurizio “conto zero quindi non drammatizzo” Beretta continui a officiare come sua vestale. Ma la Federcalcio è un’istituzione posta a garanzia dello spettacolo sportivo più amato dagli italiani. Un patrimonio pubblico.

***

Il sito di Repubblica ha pubblicato oggi la registrazione di una telefonata fra Pino Iodice, direttore generale dell’Ischia Isolaverde, una squadra di Lega Pro (quella che una volta si chiamava Serie C) e Claudio Lotito, uno dei personaggi più importanti e influenti del calcio italiano: presidente delle squadre di calcio della Lazio e della Salernitana, dirigente del comitato di presidenza della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), considerato alleato – nonché suo maggiore sponsor – all’attuale presidente della FIGC Carlo Tavecchio.

Nella registrazione – effettuata da Iodice di nascosto e poi consegnata a Repubblica – Lotito cerca di convincere Iodice a sostenere Mario Macalli, presidente della Lega Pro a lui molto vicino, di modo da facilitare l’attuazione di un suo “programma” (Macalli ha 77 anni, presiede Serie C/Lega Pro dal 1997 ed è in difficoltà da due mesi, cioè da quando l’assemblea di Lega Pro non ha approvato il bilancio dell’ultima stagione). Iodice sostiene di avere ricevuto «pressioni» da Lotito perché inizialmente aveva dichiarato di non voler sostenere Macalli.

Lotito nella telefonata si vanta più di volte di controllare fra le altre cose anche la Lega di Serie A («in Lega di A ho 17-18 voti, perché la Fiorentina una volta si astiene, una volta vota a favore mio»: le uniche due squadre avversarie di Lotito sono Roma e Juventus) e conferma di essere molto vicino al presidente della FIGC Carlo Tavecchio. Dice Lotito:

«Ho un programma, in sei mesi incrementerò i ricavi, porterò uno sponsor al campionato e i soldi dello streaming. Ho parlato con quello che ha portato 1,2 miliardi alla Lega di A e 14 milioni in più di Rcs alla Figc. Ti faccio un discorso: secondo te in Lega di A decide Maurizio Beretta [presidente della Lega Serie A]? Sai cosa decide? Zero. E allora: il presidente [Macalli] fra un anno e mezzo va a casa da solo, l’accompagno io, e rappresenta zero. Viene fatta una commissione strategica, tre presidenti, uno del Nord, uno del Centro, uno del Sud, e ogni 20 giorni vedono l’attuazione del programma. Il direttivo viene tolto, Pitrolo [vicepresidente di Lega Pro], quello, tutti. Chi viene eletto va lì a lavorare. E vi tranquillizzo, io non sono candidato a niente, non m’interessa, voglio salvare la Lega Pro»

Gli investitori di cui parla Lotito sono probabilmente Infront, la controversa società svizzera – appena comprata da un grosso gruppo cinese – che gestisce i diritti tv delle partite e che ha grossi interessi in diverse squadre di calcio italiane. Verso la fine della telefonata, Lotito si lamenta anche del fatto che nel caso vengano promosse in Serie A squadre di piccole città, sarebbe più complicato vendere i diritti televisivi della partite.

«Ho detto ad Abodi [presidente della Lega Serie B]: Andrea, dobbiamo cambiare. Se me porti su il Carpi… una può sali’… se mi porti squadre che non valgono un cazzo noi fra due o tre anni non ci abbiamo più una lira. Perché io quando a vado a vendere i diritti televisivi – che abbiamo portato a 1,2 miliardi grazie alla mia bravura, sono riuscito a mettere d’accordo Sky e Mediaset, in dieci anni mai nessuno – fra tre anni se ci abbiamo Latina, Frosinone chi cazzo li compra i diritti? Non sanno manco che esiste, Frosinone. Il Carpi… E questi non se lo pongono il problema!».

foto: ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images