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  • Lunedì 9 febbraio 2015

I matrimoni gay sono legali anche in Alabama

Sono state concesse le prime licenze matrimoniali, nonostante un tentativo dell'ultimo minuto di un giudice statale

Pat Helms wears a sticker, tie and flower as he and partner Curtis Stephens wait for the Jefferson County courthouse doors to open so they can be legally married Monday, Feb. 9, 2015, in Birmingham, Ala. A federal judge's order overturning the state's ban on gay marriage goes into effect on Monday, making Alabama the 37th state to allow gays and lesbians to wed. (AP Photo/Hal Yeager)
Pat Helms wears a sticker, tie and flower as he and partner Curtis Stephens wait for the Jefferson County courthouse doors to open so they can be legally married Monday, Feb. 9, 2015, in Birmingham, Ala. A federal judge's order overturning the state's ban on gay marriage goes into effect on Monday, making Alabama the 37th state to allow gays and lesbians to wed. (AP Photo/Hal Yeager)

Da lunedì 9 febbraio l’Alabama è diventato il 37esimo stato americano in cui le coppie composte da persone dello stesso sesso possono sposarsi. L’Alabama è considerato oggi uno stato molto conservatore – i Repubblicani dal 1980 votano sempre il candidato Repubblicano alle presidenziali – e infatti la decisione non è stata presa dal Congresso locale bensì dalla Corte Suprema federale. Lo scorso gennaio un giudice federale aveva abolito la legge statale che vietava i matrimoni gay, giudicandola incostituzionale e sospendendo la decisione fino a oggi, per dare tempo allo stato di organizzarsi. Il capo dei giudici statali dell’Alabama – apertamente contrario ai matrimoni gay – aveva chiesto un’estensione della sospensione, che la Corte Suprema ha negato.

La sentenza quindi è entrata in vigore e molte licenze sono già state assegnate durante questa prima giornata alle persone che sono rimaste in coda per ore a partire da domenica sera, confidando in una decisione negativa della Corte Suprema rispetto alla richiesta di estensione della sospensione. Sarah Warbelow, responsabile dell’ufficio legale della Human Rights Campaign, la più grande associazione americana a tutela dei diritti di gay e lesbiche, ha detto: «È stato un patetico ultimo tentativo per forzare la mano a un giudice, peraltro da parte di un uomo della giustizia e membro della Corte Suprema dell’Alabama: una persona che dovrebbe rispettare la legge invece che portare avanti le sue convinzioni personali».

Foto (AP Photo/Hal Yeager)