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  • Domenica 8 febbraio 2015

I guai finanziari e sportivi del Parma

La squadra di calcio ora dell'imprenditore Giampietro Manenti ha cambiato tre proprietari in tre mesi ed entro metà febbraio dovrà trovare 15 milioni di euro

PARMA, ITALY - JANUARY 18: Parma FC players show their dejection at the end of the Serie A match between Parma FC and UC Sampdoria at Stadio Ennio Tardini on January 18, 2015 in Parma, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
PARMA, ITALY - JANUARY 18: Parma FC players show their dejection at the end of the Serie A match between Parma FC and UC Sampdoria at Stadio Ennio Tardini on January 18, 2015 in Parma, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Due giorni fa il Parma Football Club, una delle squadre italiane più forti degli ultimi vent’anni dopo Juventus, Milan e Inter, ha comunicato sul suo sito di aver cambiato nuovamente proprietario. Il nuovo proprietario è Giampietro Manenti, 45enne amministratore delegato del Mapi Group, che la Gazzetta dello Sport ha definito una «società di servizi con sede legale in Slovenia e che ruota nell’orbita del colosso russo Gazprom», cioè la principale società russa che si occupa di energia e che ha noti legami col governo russo.

Manenti è il terzo proprietario in tre mesi per il Parma, che ha una complicatissima situazione finanziaria: entro il 16 febbraio la società dovrà trovare circa 15 milioni di euro per pagare IRPEF e IVA arretrate, oltre che gli stipendi dei giocatori e dei dipendenti che non ricevono nulla da sette mesi e che hanno minacciato di mettere in mora la società nel caso non verranno pagati. In tutto, secondo Tuttosport, il Parma ha circa 50 milioni di debiti (ma circolano stime più alte). La squadra, peraltro, è ultima in classifica con 9 punti ottenuti in 21 partite, e durante la sessione invernale di calciomercato ha ceduto undici giocatori fra cui alcuni dei più forti: il forte attaccante Antonio Cassano ha rescisso il contratto, per esempio, mentre il difensore Gabriel Paletta è andato al Milan.

Manenti ha comprato la squadra da Rezart Taçi, un imprenditore albanese che era proprietario da meno di due mesi: Ermir Kodra, un uomo vicino a Taçi che era diventato presidente del Parma, ha detto: «abbiamo trovato una situazione ben diversa da quella che ci avevano descritto in precedenza: i nostri progetti si basavano su ben altro sinceramente, ed alla fine abbiamo deciso che quella di tirarci indietro fosse la scelta giusta per tutti noi». Dopo l’acquisto, Manenti ha parlato con la squadra e con l’allenatore Roberto Donadoni, spiegando le ragioni del suo acquisto. Nel 2014 Manenti aveva già provato ad acquistare il Brescia, altra squadra che ha molte difficoltà economiche, senza però riuscirci.

Due mesi fa l’imprenditore bresciano Tommaso Ghirardi – che aveva acquistato la squadra dopo la bancarotta del gruppo Parmalat e che possedeva le quote di maggioranza della società – aveva fatto sapere di aver ceduto la squadra alla Dastraso Holding Limited, una società riconducibile all’imprenditore albanese Rezart Taçi. Ghirardi aveva detto di voler vendere la squadra sin dalla fine della scorsa stagione, quando il Parma era stato escluso dall’Europa League nonostante fosse arrivato sesto (il motivo è stato il mancato pagamento dell’IRPEF). Taçi è rimasto però il proprietario della squadra per meno di due mesi, senza peraltro versare soldi né ai giocatori né ai dipendenti. Da due giorni l’unico dirigente della nuova società è Fiorenzo Alborghetti, che agisce per conto di Manenti.

Secondo Repubblica, i debiti del Parma sono stati causati da una prolungata cattiva gestione finanziaria della rosa della squadra, che ad un certo punto è arrivata a contenere 230 giocatori (molti dei quali in prestito in Serie B o Lega Pro).

foto: Marco Luzzani/Getty Images