Il ministro degli Esteri russo sull’annessione della Crimea: «è stata conforme alla carta dell’ONU»

Sergei Lavrov ha detto che in Crimea la Russia ha rispettato il principio di autodeterminazione (e i giornalisti presenti sono scoppiati a ridere)

Sabato 7 aprile il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov è intervenuto alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, in Germania. Si è trattato di un evento importante, al quale ha partecipato anche la cancelliera tedesca Angela Merkel, che proprio in questi giorni è impegnata, insieme al presidente francese François Hollande, a presentare un piano di pace per risolvere la guerra in Ucraina orientale. Durante il suo intervento, Lavrov ha fatto un riferimento all’altra crisi che ha coinvolto l’Ucraina: l’annessione della Crimea da parte della Russia.

«Quello che è accaduto in Crimea è stato conforme al principio di autodeterminazione contenuto nella carta dell’ONU»

Alcuni giornalisti hanno scritto che la frase di Lavrov è stata accolta dalle risate del pubblico presente.

 

La Crimea è una regione autonoma dell’Ucraina che dal marzo del 2014 è di fatto controllata dalla Russia, un’annessione che non è stata riconosciuta né dall’ONU né da gran parte della comunità internazionale. Il governo russo sostiene che gli abitanti della Crimea, che per circa il 50 per cento sono di lingua russa, si sono autonomamente ribellati al governo ucraino e con un regolare referendum hanno deciso di unirsi alla Russia.

In realtà le cose sono andate diversamente. Lo scorso febbraio, dopo le proteste che avevano portato alle dimissioni del presidente ucraino filo-russo Viktor Yanukovich, militari in uniforme ma senza segni di riconoscimento avevano occupato diversi punti chiave della Crimea, bloccandone l’accesso al resto dell’Ucraina. Diversi giornalisti sul posto avevano identificato gli uomini armati come militari regolari russi e, successivamente, lo stesso governo russo aveva ammesso di aver inviato soldati ad appoggiare le milizie delle popolazione crimeana. Di fatto, quella avvenuta in Crimea è stata un’occupazione militare, mentre sulla correttezza dei due referendum che si sono svolti in seguito (quello sull’indipendenza dall’Ucraina e quello sull’annessione alla Russia) ci sono moltissimi dubbi.