Chi vincerà l’Oscar per il miglior film?

"Boyhood" è considerato da mesi il favorito, ma nell'ultima settimana hanno guadagnato possibilità anche "Birdman" e "The Imitation Game"

Più si avvicina la premiazioni degli Oscar – che quest’anno si terrà il 22 febbraio a Los Angeles – più aumentano ipotesi tra addetti ai lavori su quale sarà scelto come Miglior film, il premio più prestigioso di tutti. I film in gara sono otto e li trovate tutti qua, con le informazioni essenziali da sapere su trama, regista, attori e altre candidature agli Oscar: quelli che ne hanno ricevute di più sono Grand Budapest Hotel e Birdman con nove candidature; The Imitation Game con otto, American Sniper e Boyhood con sei. Quest’ultimo film in particolare, del regista Richard Linklater, è stato considerato da subito il favorito: ha ottenuto un successo unanime di pubblico e critica (ha il 98 per cento di critiche positive sul sito Rottentomatoes), è molto innovativo e unico nel suo genere, dato che è stato girato in 12 anni con lo stesso cast di attori, che crescono e invecchiano durante le riprese e il film. Inoltre ha già vinto due premi molto prestigiosi: il Golden Globe e il Critics’ Choice, entrambi per il Miglior film.

Negli ultimi giorni si sta discutendo molto però anche di altri due film, che hanno ricevuto riconoscimenti importanti e crescente attenzione. Michael Cieply del New Yorker spiega che la gara all’Oscar è stata riaperta nel weekend dopo che Birdman di Alejandro G. Iñárritu, un film su un attore di mezza età che cerca di dare una svolta impegnata alla sua carriera, ha ottenuto due premi molto significativi. Sabato è stato scelto come miglior film dalla Producers Guild of America (PGA), il sindacato dei produttori cinematografici e televisivi americani, considerato il miglior indicatore per gli Oscar: negli ultimi sette anni infatti il film che ha ricevuto questo premio ha ottenuto anche con l’Oscar a Miglior film. Domenica poi Birdman ha ottenuto il premio per il Miglior cast ai SAG Awards, quelli consegnati ogni anno dalla Screen Actors Guild, il sindacato di chi lavora nel mondo del cinema e della tv americana: mostra l’apprezzamento degli attori, che rappresentano anche il blocco più vasto – circa il 22 per cento – della giuria dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, l’associazione che assegna gli Oscar.

L’ascesa di Birdman è stata paragonata a quella di Il Discorso del Re, che nel 2010 scalzò il favorito The Social Network dopo aver vinto i PGA e i SAG. In realtà Il Discorso del Re è molto più simile a The Imitation Game, il film che racconta la storia vera di Alan Turing, interpretato da Benedict Cumberbatch, il geniale matematico inglese che scoprì il metodo con cui i nazisti cifravano i messaggi durante la Seconda guerra mondiale. Turing fu considerato un eroe di guerra ma venne poi arrestato perché gay – all’epoca per la legge inglese era un crimine – e condannato alla castrazione chimica; nel 2013 la regina Elisabetta II gli ha concesso la grazia postuma. Entrambi i film sono prodotti da Harvey Weinstein, cofondatore di Miramax, che li ha sponsorizzati moltissimo puntando sul loro messaggio e la loro rilevanza sociale. Weinstein aveva infatti presentato Il Discorso del Re, sulla storia di re Giorgio VI di Inghilterra e la sua difficoltà a fare i conti con la balbuzie, come un esempio positivo per i giovani insicuri, mentre sta vendendo The Imitation Game come una rivendicazione contro le ingiustizie sopportate in passato dalle persone gay.

Weinstein ha detto che avrebbe restituito l’onorificenza di Comandante dell’Impero britannico ricevuta nel 2004 perché fosse consegnata postuma a Turing, e sta sostenendo insieme a Cumberbatch e al famoso attore e attivista gay Stephen Fry una petizione online per chiedere la grazia per le 49 mila persone omosessuali perseguitate in passato in Regno Unito. Sul tema è intervenuto anche Chad Griffin, presidente di Human Rights Campaign, la più importante associazione statunitense che si occupa dei diritti delle persone gay, dicendo che «oltre 49 mila uomini e donne gay sono stati perseguitati in Inghilterra per la stessa legge. Turing è stato graziato dalla regina Elisabetta II nel 2013. Gli altri no. Rendete onore a questo film. Rendete onore a quest’uomo. E rendete onore al movimento per portare giustizia agli altri 49 mila». Sabato Weinstein ha fatto pubblicare sui giornali una pubblicità con una frase di Griffin e una fotografia di Cumberbatch nel ruolo di Turing.

Contrariamente al film su Turing, Boyhood e Birdman non raccontano una storia di grande impatto civile e sociale e il loro valore è soprattutto artistico e narrativo. E Weinstein sta sfruttando molto il continuo oscillare dei criteri con cui l’Academy assegna i premi: se un messaggio politico/morale, prevalso per esempio l’anno scorso con la vittoria di 12 Anni Schiavo, o l’intrattenimento più leggero, che ha portato alla vittoria di The Artist nel 2012. Tra i film candidati all’Oscar ce ne sono altri due che puntano sull’impatto sociale, ma che non sembrano particolarmente favoriti: Selma, sulla vita di Martin Luther King, che ha ricevuto soltanto due candidature (oltre a Miglior film e quella per la Miglior canzone originale), e American Sniper di Clint Eastwood, che racconta la storia di un cecchino americano in Iraq: ha avuto molto successo di pubblico ma i suoi valori conservatori e guerrafondai non sono unanimemente apprezzati dai membri dell’Academy.

Secondo Ciepley The Imitation Game riuscirà a vincere l’Oscar se il dibattito sui diritti gay gli farà ottenere qualche altro premio prima della cerimonia (è per esempio candidato ai G.L.A.A.D Awards, assegnati dalla Lega contro la discriminazioni di gay e lesbiche), e soprattutto se Boyhood e Birdman spaccheranno in due la giuria dell’Academy. Presentarsi come il film paladino degli omosessuali può non essere però la giusta strategia, dato che alcuni attivisti potrebbero accusare il film di voler soltanto sfruttare una giusta causa. Il tema poi è sempre più popolare e frequente, ma soprattutto in tv, come attesta il successo di Orange is the New Black, o i Golden Globes vinti da Transparent e The Normal Heart. La giuria degli Oscar è considerata più conservatrice e meno sensibile: l’anno scorso Philomena – prodotto sempre da Weinstein, dove un personaggio è gay e malato di AIDS – era stato nominato come Miglior film ma non aveva vinto niente, e lo stesso era accaduto nel 2006 a I segreti di Brokeback Mountain, su una storia di amore tra due uomini, battuto da Crash, che parlava di tensioni razziali e scontri sociali a Los Angeles.