Tsipras: la Grecia ripagherà i debiti verso BCE e FMI

Il primo ministro greco ha detto che che ripagherà i suoi debiti ma che c'è bisogno di tempo «per respirare»

Greece's Prime Minister Alexis Tsipras, center, accompanied by close associates, walks out of his office on his way to the Presidential Palace to attend his government's swearing in ceremony in central Athens, Tuesday, Jan. 27, 2015. Tsipras picked an outspoken bailout critic, Yanis Varoufakis, as his new finance minister Tuesday, signaling his revolve to take a tough line with eurozone lenders in an effort to write off a massive chunk rescue debt. (AP Photo/Lefteris Pitarakis)
Greece's Prime Minister Alexis Tsipras, center, accompanied by close associates, walks out of his office on his way to the Presidential Palace to attend his government's swearing in ceremony in central Athens, Tuesday, Jan. 27, 2015. Tsipras picked an outspoken bailout critic, Yanis Varoufakis, as his new finance minister Tuesday, signaling his revolve to take a tough line with eurozone lenders in an effort to write off a massive chunk rescue debt. (AP Photo/Lefteris Pitarakis)

Una delle principali ragioni per cui si parla ancora molto della Grecia dopo i risultati delle elezioni dello scorso 25 gennaio (vinte da Alexis Tsipras e dal suo partito di estrema sinistra Syriza) è la questione del debito. Il debito pubblico della Grecia è pari al 175 per cento del PIL: si tratta di circa 323 miliardi di euro che la Grecia deve restituire soprattutto agli altri paesi dell’eurozona (che ne detengono circa il 60 per cento), alla BCE e al Fondo Monetario Internazionale (che ne detengono il 16 per cento del totale). In campagna elettorale Syriza aveva promesso di “dimezzare” il debito pubblico, ma dopo la formazione del governo le posizioni si sono ammorbidite. Sabato 31 gennaio il primo ministro Tsipras ha inviato una mail a Bloomberg News per spiegare che la Grecia ripagherà i suoi debiti con FMI e BCE e che raggiungerà presto un accordo con gli altri paesi dell’UE (accordo che «avrà benefici per tutti»).

«Il mio obbligo di rispettare il chiaro mandato del popolo greco per mettere fine alle politiche di austerità e per tornare a un’agenda di crescita non implica in alcun modo che non rispetteremo i nostri obblighi verso i crediti della BCE e del FMI. Al contrario. Significa che abbiamo bisogno di tempo per respirare e creare il nostro programma di ripresa a medio termine, che tra le altre cose includerà l’obiettivo dell’avanzo primario di bilancio e riforme radicali per affrontare le questioni dell’evasione fiscale, della corruzione e delle politiche clientelari»

Angela Merkel ha commentato dicendo che l’obiettivo è che la Grecia resti membro dell’eurozona, che è inaccettabile che la Grecia tratti direttamente con i singoli stati, che non è previsto un nuovo taglio del debito e che finora c’è stata solo una parziale rinuncia dei creditori privati. Nel 2012 i creditori privati della Grecia – le banche quindi – furono costrette a un cosiddetto “haircut“ e dovettero cioè rinunciare a gran parte del denaro che avevano prestato alla Grecia.

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, rispondendo a una domanda sulla Grecia alla CNN, ha invece dimostrato il suo sostegno a Tsipras:

«Non è possibile continuare a spremere paesi che sono nel mezzo della crisi. A un certo punto deve esserci una strategia di crescita che permetta loro di pagare i debiti per eliminare alcuni dei loro disavanzi».

Obama ha spiegato che in Grecia c’è un «disperato bisogno di riforme» ma anche che «è difficile avviarle se gli standard di vita delle persone stanno calando del 25 per cento. Con il passare del tempo il sistema politico e la società non possono sostenerli». Obama ha concluso dicendo in sostanza quello che sostiene Tsipras, e cioè che saranno necessari compromessi da parte di tutte le parti coinvolte.