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  • Giovedì 29 gennaio 2015

Mattia Destro cambierà il Milan?

Uno dei più promettenti attaccanti italiani è appena passato dalla Roma al Milan: ma è davvero così forte? E perché la Roma lo vende?

AS Roma's forward Mattia Destro celebrates a goal during the Italian Serie A football match between Cagliari vs AS Roma on April 6, 2014 at the Stadio Sant'Elia Stadium in Cagliari. AFP PHOTO / GABRIEL BOUYS (Photo credit should read GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images)
AS Roma's forward Mattia Destro celebrates a goal during the Italian Serie A football match between Cagliari vs AS Roma on April 6, 2014 at the Stadio Sant'Elia Stadium in Cagliari. AFP PHOTO / GABRIEL BOUYS (Photo credit should read GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images)

Il Milan ha preso in prestito dalla Roma Mattia Destro, attaccante di 23 anni, al termine di una trattativa molto lunga e complessa: Destro rimarrà al Milan sicuramente fino alla fine della stagione, poi il Milan potrà acquistarlo definitivamente: le cifre dell’accordo devono ancora essere diffuse ma Destro ha già detto di essere in partenza verso Milano. Destro è considerato uno dei più promettenti attaccanti italiani, ma nella Roma giocava poco: il Milan era da tempo interessato a lui, almeno da quando ha ceduto Fernando Torres all’Atletico Madrid – da cui comunque ha ricevuto in prestito l’ala Alessio Cerci – ritrovandosi senza centravanti titolare, nel mezzo di una stagione complicata (attualmente è undicesimo in Serie A).

Destro è considerato da molti un centravanti molto forte, ma non ancora davvero compiuto: nella Roma ha segnato 29 gol in 68 partite, alcuni dei quali molto belli, nessuno di questi nelle coppe europee. È nel giro nella nazionale da due anni: era nei preconvocati per i Mondiali, ma è stato escluso dai 23 convocati finali. Destro non ha mai avuto un atteggiamento problematico – non è uno spaccone o un piantagrane, per capirci – ma l’ex allenatore della nazionale Cesare Prandelli lo ha definito “una sfinge” e altri hanno parlato di alcuni suoi limiti caratteriali. La sua posizione nella Roma – che due anni fa lo ha pagato 16 milioni di euro – era particolare.

L’allenatore della Roma Rudi Garcia ha definito Destro «importantissimo» e ha smentito più volte le voci di possibili trattative sul suo conto con altre squadre. E però con l’attuale schema di gioco della Roma, in cui il centravanti titolare è quasi sempre Francesco Totti, Destro ha spesso iniziato la partita dalla panchina, entrando nell’ultimo quarto d’ora. In generale, poi, il gioco della Roma prevede un centravanti che si abbassi e cerchi di lanciare i due attaccanti esterni: cosa che riesce molto bene a Totti ma un po’ meno a Destro, che preferisce giocare in area di rigore ed essere meno coinvolto nel gioco della squadra. Nelle ultime settimane le sue prestazioni sono peggiorate: questa stagione ha segnato solo 5 gol in 19 presenze.

Gli inizi, la Roma, i Mondiali
Destro è nato ad Ascoli Piceno ed è cresciuto nelle giovanili dell’Inter. Nel 2010 è stato prestato al Genoa, dove ha segnato tre gol in 18 partite. A fine stagione, l’Inter lo ha ceduto interamente al Genoa nell’ambito dell’acquisto del difensore Andrea Ranocchia. Nella stagione 2011-2012 il Genoa lo ha mandato in prestito al Siena: lì, complice anche l’infortunio del centravanti titolare Emanuele Calaiò, Destro è diventato molto forte e ha segnato 13 gol in 32 partite. A fine stagione la Roma l’ha acquistato per 16 milioni di euro.

Destro è un centravanti classico, forte di testa – nonostante non sia altissimo – e bravo in area piccola. Negli anni è riuscito ad abbinare a queste due caratteristiche anche una buona tecnica, che l’ha portato a segnare tra le altre cose dei gran gol da fuori area.

La prima stagione di Destro alla Roma è stata piuttosto complicata: ha giocato poco e a gennaio ha subito un grave infortunio al menisco. È rientrato a fine stagione, non ancora al massimo: in tutto, comunque, è riuscito a segnare 11 gol in 23 partite. All’inizio della stagione 2013-2014 sono circolate diverse sue immagini in cui era sembrato essere leggermente ingrassato: a causa di nuovi problemi, ha passato la prima parte della stagione senza giocare nemmeno una partita. Fra la 15esima giornata e la 32esima giornata, una volta recuperato l’infortunio, Destro ha segnato 13 gol, mostrandosi uno degli attaccanti più in forma del campionato e tornando a giocare anche in Nazionale. In quei mesi molti commentatori sportivi hanno parlato della sua “maturazione” e si parlava con insistenza di una sua probabile convocazione per i Mondiali del 2014.

Destro è stato incluso da Prandelli nella lista dei 32 preconvocati, finendo poi escluso dai 23 convocati un po’ a sorpresa (erano stati invece convocati, fra gli altri attaccanti, Antonio Cassano e Lorenzo Insigne). Nei giorni successivi diversi giornali italiani avevano scritto che Destro avrebbe rifiutato di giocare i Mondiali come riserva degli attaccanti titolari e che per questo non era stato incluso da Prandelli nella lista definitiva.

La stagione successiva di Destro, quella in corso, è cominciata con un gran gol al Verona alla quinta giornata, praticamente da centrocampo, e in generale con quattro gol nelle prime nove partite.

Dopo alcune cattive prestazioni, però, Garcia ha deciso di farlo giocare di meno: nelle ultime dieci partite di campionato Destro è rimasto tre volte in panchina e per altre quattro ha giocato meno di venti minuti. Già a fine ottobre, nel corso di un’intervista dopo una partita vinta col Cesena, Destro aveva spiegato: «È giusto che il tecnico faccia le sue valutazioni, io a fine stagione farò le mie».

Cosa se ne dice oggi
Ancora pochi mesi fa Daniele Manusiaspiegava sull’Ultimo Uomo che segnare 13 gol in 18 partite (sei da subentrato, però) significa che il nome di Destro «può comparire in modo sensato in una frase in cui compaiono Messi e Cristiano Ronaldo», e che in generale segnare un gol ogni 83 minuti è un risultato «incredibile». Matteo Pia, sul sito di analisi sportive La Statistica, ha ricordato che Destro – tenendo in considerazione le stesse 18 partite della stagione 2013/2014 – ha fatto gol praticamente con un tiro su due di quelli effettuati verso la porta, diventando «l’attaccante del campionato con la percentuale più alta di gol sui tiri in porta effettuati». Il giornalista del Corriere della Sera Luca Valdiserri, poco dopo le convocazioni di Prandelli per i Mondiali, aveva detto che «Destro deve capire perché in tanti hanno un’immagine, anche se sbagliata, su di lui. Destro è più forte di Immobile ma meno maturo». Nei giorni scorsi lo stesso Valdiserri, citando anche il momento complicato della Roma (che nel giro di poche settimane è finita a -7 dalla Juventus prima in classifica), ha detto che «sarebbe meglio dar via Destro» e che è diventato un «problema» farlo giocare all’Olimpico (Destro in passato è stato anche fischiato dai tifosi, per alcune sue prestazioni).

Al Milan
In molti si stanno chiedendo se al Milan serva davvero un centravanti come Destro, dato che da alcuni mesi gioca in modo diverso – con la mezzapunta francese Jérémy Ménez a fare da “falso” centravanti – e che l’inserimento in squadra di Fernando Torres, che tutto sommato fa lo stesso ruolo di Destro, non aveva dato risultati. Da alcune settimane però, dopo essere stata per un po’ di tempo la squadra con il migliore attacco, il Milan segna molto poco: ad oggi, dopo 20 giornate di Serie A, ha realizzato 28 gol, uno in più del Cagliari e quattro in meno del Palermo. Dopo Ménez, fra l’altro, il miglior marcatore del Milan di questa stagione è il trequartista giapponese Keisuke Honda, adattato dall’allenatore del Milan Flippo Inzaghi a fare l’attaccante esterno, che ne ha fatti 6 (tutti nelle prime giornate).

foto: GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images