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  • Lunedì 26 gennaio 2015

I curdi hanno riconquistato Kobane

Secondo diverse fonti i miliziani curdi hanno riconquistato la città tra Siria e Turchia, costringendo lo Stato Islamico alla ritirata dopo mesi di combattimenti

A picture taken on January 26, 2015 in Sanliufra shows smoke billowing from the Syrian town Kobane, also known as Ain al-Arab, following clashes between Kurdish forces and Islamic State (IS) groups. Kurdish fighters have expelled Islamic State group militants from the Syrian border town of Kobane, a monitor and spokesman said today, dealing a key symbolic blow to the jihadists' ambitions. AFP PHOTO / STRINGER
 (Photo credit should read -/AFP/Getty Images)
A picture taken on January 26, 2015 in Sanliufra shows smoke billowing from the Syrian town Kobane, also known as Ain al-Arab, following clashes between Kurdish forces and Islamic State (IS) groups. Kurdish fighters have expelled Islamic State group militants from the Syrian border town of Kobane, a monitor and spokesman said today, dealing a key symbolic blow to the jihadists' ambitions. AFP PHOTO / STRINGER (Photo credit should read -/AFP/Getty Images)

I miliziani curdi che da mesi combattono contro lo Stato Islamico per il controllo della città siriana di Kobane hanno ripreso il controllo di tutta la città nel pomeriggio di lunedì, costringendo anche gli ultimi combattenti dello Stato Islamico a ritirarsi, dice l’Osservatorio siriano per i diritti umani, un’organizzazione non governativa pro-ribelli con base a Londra. Nelle ultime settimane i miliziani curdi avevano fatto diversi progressi riconquistando circa il 90 per cento della città. Bernard Smith, giornalista di Al Jazeera che ha seguito a lungo la battaglia di Kobane, negli ultimi giorni aveva scritto che lo Stato Islamico aveva cominciato a ritirare dalla città l’artiglieria pesante, lasciando solo alcuni cecchini a difendere le posizioni più importanti. Idris Nassan, portavoce dei combattenti curdi, oggi aveva detto a Reuters che si aspettava che la città sarebbe stata riconquistata entro martedì.

Nelle ultime settimane, nel tentativo di rispondere all’offensiva curda, lo Stato Islamico aveva inviato a Kobane circa 140 combattenti, per lo più ragazzi giovani e poco addestrati. La mossa non è servita a fermare l’avanzata dei curdi, che però secondo fonti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani stanno comunque procedendo con molta cautela nelle aree riconquistate, perché lo Stato Islamico in altre occasioni si è ritirato lasciando diverse zone minate.

A combattere lo Stato Islamico a Kobane – che si trova nel nord della Siria a pochi chilometri dal confine con la Turchia – ci sono da diversi mesi i soldati curdi siriani del YPG e i peshmerga, combattenti curdi iracheni, sostenuti negli ultimi mesi dai raid aerei condotti dall’alleanza guidata dagli Stati Uniti. Nel corso dei mesi la battaglia per il controllo di Kobane aveva assunto un valore simbolico più che militare: soprattutto da quando lo scorso luglio lo Stato Islamico aveva dichiarato di voler conquistare la città provocando la reazione dei combattenti curdi e degli Stati Uniti. Dopo mesi di combattimenti, riporta il Guardian, gran parte della città è stata distrutta e mancano quasi ovunque acqua ed elettricità: nonostante questo moltissimi residenti hanno sostenuto i combattenti riuscendo con successo a respingere l’avanzata dello Stato Islamico e liberare gran parte della città.