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  • Venerdì 23 gennaio 2015

La prima direttrice dell’Economist

Zanny Minton Beddoes da febbraio dirigerà il famoso settimanale britannico: è la prima donna a ricoprire questo incarico in 172 anni di storia del giornale

World Bank President Jim Yong Kim (L) and Christine Lagarde (R), Managing Director of the International Monetary Fund (IMF), participate in a panel discussion moderated by Zanny Minton-Beddoes (C), Economics Editor for the Economist, on the economic case for climate change at World Bank Headquarters in Washington, DC, October 8, 2013. AFP PHOTO / Saul LOEB (Photo credit should read SAUL LOEB/AFP/Getty Images)
World Bank President Jim Yong Kim (L) and Christine Lagarde (R), Managing Director of the International Monetary Fund (IMF), participate in a panel discussion moderated by Zanny Minton-Beddoes (C), Economics Editor for the Economist, on the economic case for climate change at World Bank Headquarters in Washington, DC, October 8, 2013. AFP PHOTO / Saul LOEB (Photo credit should read SAUL LOEB/AFP/Getty Images)

Zanny Minton Beddoes sarà la nuova direttrice dell’Economist, settimanale britannico tra i più riconosciuti e apprezzati al mondo. Sarà il diciassettesimo direttore, ma anche la prima donna a ricoprire questo incarico in 172 anni di storia del giornale. Dal prossimo 2 febbraio prenderà il posto di John Micklethwait che dopo nove anni all’Economist ha di recente accettato l’incarico di nuovo direttore di Bloomberg News. Dopo l’annuncio Minton Beddoes ha detto: «Sono estasiata all’idea di dirigere l’Economist. È una delle più grandi istituzioni del giornalismo, con uno staff di grandissimo talento».

Zanny Minton Beddoes è all’Economist dal 1994. Inizialmente lavorava come editorialista da Washington occupandosi di mercati emergenti, poi si è trasferita a Londra, è diventata caporedattrice economica e infine responsabile della sezione business affairs, occupandosi dunque di seguire la parte del giornale dedicata ad affari e finanza, economia, scienza e tecnologia. La scorsa settimana il Telegraph aveva scritto che Minton Beddoes faceva parte di una lista di dieci possibili candidati alla direzione, poi ridotta a tre: oltre a lei, sempre secondo il Telegraph, c’erano il capo del settore digitale Tom Standage e il capo della sezione esteri Ed Carr.

Minton Beddoes è un’economista, è nata nel 1960, si è laureata a Oxford prendendo successivamente un master ad Harvard. Prima di entrare all’Economist è stata consigliere del ministero delle Finanze polacco in un gruppo guidato da Jeffrey Sachs della Harvard University. Poi, per due anni, ha lavorato al Fondo Monetario Internazionale seguendo l’Africa e le economie di transizione dell’Europa dell’est.

Dopo l’annuncio della sua nomina, Rupert Pennant-Rea, presidente del gruppo che possiede l’Economist ed ex direttore del settimanale, ha detto che Zanny Minton Beddoes è «un’ottima leader con una lunga esperienza sulla carta» aggiungendo anche che sarà «una perfetta rappresentante dell’Economist e dei suoi valori». Anche il Financial Times (la cui proprietà controlla il 50 per cento del gruppo dell’Economist) ha definito la nuova direttrice «coerente con il liberalismo economico del settimanale» e ha citato una frase scritta da Minton Beddoes durante la crisi del 2008 in cui diceva: «Mercati più liberi e più flessibili faranno più per l’economia mondiale che non la pesante mano del governo». Il Financial Times dice però che Minton Beddoes è attenta alla questione delle disuguaglianze avendo invitato più volte i vari governi, nei suoi articoli firmati, a prendere la strada di una spesa sociale «più mirata e progressiva».

L’Economist, che tra le altre cose è famoso per le sue copertine e perché i suoi articoli non sono firmati, sotto la direzione di Micklethwait ha aumentato la diffusione del 40 per cento arrivando nel 2013 alla cifra di 1,6 milioni di copie, grazie anche al maggior numero dei lettori online (a pagamento). Il numero è però calato notevolmente l’anno scorso dopo una riduzione degli abbonamenti offerti in promozione. Il 90 per cento delle vendite del settimanale è comunque dell’edizione cartacea.