I conti del PD sul Quirinale

Claudio Cerasa si è messo lì con pazienza a fare le crocette accanto a ogni parlamentare per vedere chi seguirà Renzi e chi no al momento di votare il Presidente della Repubblica

Foto Roberto Monaldo / LaPresse21-01-2015 RomaPoliticaSenato - Legge ElettoraleNella foto Maria Elena Boschi, Luca LottiPhoto Roberto Monaldo / LaPresse21-01-2015 Rome (Italy)Senate - Electoral LawIn the photo Maria Elena Boschi, Luca Lotti
Foto Roberto Monaldo / LaPresse21-01-2015 RomaPoliticaSenato - Legge ElettoraleNella foto Maria Elena Boschi, Luca LottiPhoto Roberto Monaldo / LaPresse21-01-2015 Rome (Italy)Senate - Electoral LawIn the photo Maria Elena Boschi, Luca Lotti

Sul Foglio di giovedì Claudio Cerasa (commentatore e cronista politico del giornale, del quale ieri è stata peraltro annunciata la prossima nomina a direttore) ha scelto di superare il quotidiano pastone disordinato di voci e ipotesi sul prossimo Presidente della Repubblica che i giornali ospitano ogni giorno, e di fare dei conti matematici veri e propri: attribuendoli a conteggi interni al Partito Democratico. Con un’intera pagina dedicata alla lista dei parlamentari del PD e al loro ipotizzato voto, e un commento e analisi.

C’è una lista che gira a Palazzo Chigi. Una lista importante, piena di numeri, di appunti, di calcoli, di grafici e di stime possibili su quella che sarà la partita delle partite, la sfida delle sfide: l’elezione del prossimo presidente della Repubblica. I nomi, da qualche tempo, continuano a girare con un notevole ritmo e sono molte le combinazioni che vengono studiate in queste ore rispetto alle potenzialità dei vari candidati. Giuliano Amato, che però non piace a Renzi, ma chissà. Sergio Mattarella, che però non piace a Berlusconi, ma chissà. Anna Finocchiaro, che però non piaceva a Renzi, ma piace alla Lega, e forse anche a Berlusconi, ma che non convince i renziani, ma chissà. Il Quirinale, si sa, è come un cubo magico in cui molte combinazioni sono possibili ma solo una è quella perfetta e nei prossimi giorni Renzi e Berlusconi, una volta cementato il patto scritto attorno all’Italicum (che ieri ha retto, alla grande, e Forza Italia è stata fondamentale per coprire lo spazio lasciato libero dai senatori della minoranza del Pd) continueranno a trattare e fino al prossimo 28 gennaio, giorno in cui Renzi annuncerà il nome sul quale scommetterà il Pd, ci saranno poche certezze. Sui nomi, dunque, si potrà ancora fantasticare, sui numeri meno. Ed ecco allora che la lista che gira a Palazzo Chigi, la lista che gira da qualche giorno anche tra i gruppi parlamentari del Pd, torna attuale e rappresenta un documento importante per capire, all’interno del gruppo del Pd, quali sono i rapporti di forza, dove si nascondono le insidie, chi sono i parlamentari che voteranno, senza troppe storie, ciò che verrà chiesto dalla ditta, quali sono i parlamentari per i quali votare ciò che chiede la ditta potrebbe essere complicato e quali sono i parlamentari che invece con ogni probabilità non voteranno il nome che verrà indicato dagli azionisti del patto del Nazareno.

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