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Le foto dei Golden Globes a Beverly Hills, tanti messaggi "Je Suis Charlie" e la storia del flop dello smartphone di Amazon, tra le cose più lette sul Post questa settimana

circa 1955: An American man reads of events concerning civil rights in the newspapers. (Photo by Youker/Three Lions/Getty Images)
circa 1955: An American man reads of events concerning civil rights in the newspapers. (Photo by Youker/Three Lions/Getty Images)

Tra le cose più lette sul Post questa settimana ci sono foto, notizie e racconti relativi agli attacchi terroristici a Parigi della scorsa settimana, dove sono state uccise 17 persone: in tutto il mondo, ma soprattutto in Francia, si è diffusa l’espressione “Je Suis Charlie” per esprimere solidarietà al settimanale satirico Charlie Hebdo. Molti cartelli “Je Suis Charlie” si sono visti anche ai Golden Globes che si sono tenuti domenica scorsa a Beverly Hills, in California: messaggi di solidarietà sono arrivati, fra gli altri, da Hellen Mirren, Diane Kruger, Kathy Bates e la signora Clooney, Amal Alamuddin. Tra le cose più lette sul Post c’è anche una spiegazione di quello che è successo al franco svizzero questa settimana: la Svizzera ha abbandonato la soglia minima nel tasso di cambio con l’euro, e se n’è parlato e discusso molto.

Je suis Charlie
Foto di cartelli, muri, magliette e piste da sci di tutto il mondo, con la scritta che avrete visto girare di più da oltre una settimana a sostegno di Charlie Hebdo

Cosa è successo al franco svizzero
La Svizzera ha abbandonato la soglia minima nel tasso di cambio con l’euro – che vuol dire? – e questo potrebbe essere un problema per le esportazioni svizzere

Le foto più belle dei Golden Globes 2015
I soliti baci, abbracci, personaggi e vestiti notevoli – e molti cartelli “Je suis Charlie”

Perché lo smartphone di Amazon è stato un flop
Il Fire Phone costava 199 dollari, oggi ne costa 0,99: il prodotto che doveva fare concorrenza agli iPhone è diventato un fallimento perché se n’è occupato troppo Jeff Bezos?

I libri da colorare per adulti
In Francia e in Regno Unito hanno un certo successo tra chi vuole rilassarsi e liberarsi dallo stress: si possono colorare giardini, disegni geometrici o Benedict Cumberbatch

Cos’è “al Qaida in Yemen”, spiegato
Il gruppo che dice di avere pianificato l’attacco contro Charlie Hebdo si è formato nel 2009, è vicino ad al Qaida ma non è tutta al Qaida: ed è più potente di quello che si pensava

19 cose su Android Lollipop che forse non sapete
Se avete uno smartphone Android, queste vi interessano: dallo schermo sbloccato col riconoscimento facciale ai modi per far durare di più la batteria

La storia di Cassandra C., che ha 17 anni e non vuole curare il suo tumore
Una minorenne americana non vuole fare la chemioterapia, sua madre è d’accordo con lei: il tribunale dei minori però l’ha costretta

Perché i teenager preferiscono Instagram
Ci sono almeno 10 ragioni, spiega un diciannovenne che ha fatto un’analisi molto interessante sulle cose che sente dire ogni giorno da coetanei e adolescenti

Storia di un ragazzo diventato meme
Kyle Craven è diventato “famoso” quando un suo amico ha caricato una sua buffa foto su internet e la sua faccia è finita dappertutto, comprese le pubblicità

Dai blog:
Giudizi su un proiettore da 18mila euro, dal blog della redazione
Io sono Charlie, spiegato bene, di Luca Sofri
Tra persone educate, di Luca Sofri