È morto Francesco Rosi

Aveva 92 anni ed è stato uno dei più importanti registi italiani, famoso per i suoi film “d'inchiesta”

Francesco Rosi con il Leone d'Oro alla carriera vinto alla mostra Internazionale del Cinema di Venezia nel 2012. (LaPresse/Gian Mattia D'Alberto)
Francesco Rosi con il Leone d'Oro alla carriera vinto alla mostra Internazionale del Cinema di Venezia nel 2012. (LaPresse/Gian Mattia D'Alberto)

Francesco Rosi, uno dei più importanti registi e sceneggiatori italiani, è morto a Roma sabato 10 gennaio, a 92 anni. Rosi era nato a Napoli e aveva iniziato a lavorare nel cinema nel 1948, come aiuto regista di Luchino Visconti per i film La terra trema e Senso. Dopo aver scritto diverse sceneggiature, aveva realizzato il suo primo lungometraggio nel 1958, La sfida. Rosi era uno dei registi più importanti – assieme ad esempio a Elio Petri e Giuliano Montaldo – di quel filone di film cosiddetti “d’inchiesta”, in cui si approfondiscono i problemi politici e sociali dell’Italia di quegli anni con uno spirito vicino a quello del cinema documentario. Collaborò per diversi suoi film con il grande attore italiano Gian Maria Volonté. Nel 2008 gli era stato assegnato l’Orso d’oro alla carriera al Festival di Berlino, nel 2009 la Legione d’Onore e nel 2012 il Leone d’oro alla carriera in occasione della 69ª edizione della mostra del cinema di Venezia.

Tra i film più famosi e apprezzati di Rosi c’è Uomini contro, del 1970 e con Gian Maria Volonté,  ispirato al romanzo di Emilio Lussu Un anno sull’Altipiano, e Il caso Mattei del 1972, anch’esso con Volonté e che racconta la vita di Enrico Mattei, presidente dell’ENI, ucciso in un attentato aereo il 27 ottobre 1962. Il caso Mattei vinse il Grand Prix per il miglior film al 25º Festival di Cannes ex aequo con La classe operaia va in paradiso di Elio Petri. Rosi nel 1997 ha diretto anche la trasposizione cinematografica del romanzo La Tregua, di Primo Levi, che nel film è interpretato dall’attore americano John Turturro.

(Cinque film di Francesco Rosi)