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  • Sabato 10 gennaio 2015

Come si tratta con un sequestratore?

Negoziare con i sequestratori è più un'arte che una scienza, ma ci sono alcune regole da seguire: la principale è guadagnare tempo

di Christopher Beam – Slate

Questo articolo è stato scritto da Slate nel 2009 dopo il sequestro della nave Maersk Alabama da parte di un gruppo di pirati somali, ma spiega cose che sono valide anche per la maggior parte dei casi di sequestro: e se n’è riparlato ieri per via di quello che è successo in Francia.

Le strategie di negoziazione variano a seconda delle richieste dei sequestratori, del momento della giornata, delle condizioni mentali dei sequestratori e di un milione di altri fattori. Per esempio: se la notte si sta avvicinando o se il sequestratore comincia a uccidere gli ostaggi, si può decidere di far intervenire immediatamente le squadre speciali. Ma in generale il lavoro principale del negoziatore è far passare il tempo: questo dà tempo al sequestratore per calmarsi e dà tempo alla polizia per trovare il modo migliore per intervenire.

Per prima cosa il negoziatore chiede al sequestratore quali siano le sue richieste. Se è qualcosa di semplice, come acqua o cibo, di solito le richieste vengono subito assecondate. Se le richieste sono più strane, come milioni di dollari o il rilascio di prigionieri, il negoziatore prova a spostare la conversazione su quello che è in grado di dare, come cibo o acqua. Lo scopo del negoziatore è rendere chiara la sua buona volontà. In cambio il negoziatore può chiedere piccole concessioni, come il rilascio di uno o due ostaggi. Il negoziatore dice anche al sequestratore che sarà in grado di aiutarlo dal punto di vista medico e legale, una volta che gli ostaggi saranno stati liberati.

Un’altra strategia è convincere il sequestratore che il suo piano è infattibile. I negoziatori lo fanno incalzando i sequestratori con molte domande: se il sequestratore vuole un autobus, chiedi che tipo di autobus. Se vuole un aereo, chiedi dove vuole andare. Se chiede un milione di dollari, chiedi come li vuole spendere. La maggior parte delle volte il sequestratore non è in grado di rispondere a queste domande perché non ha un piano ben studiato. Se il sequestratore si rende conto che sta facendo richieste assurde – e se arrendersi sembra un’opzione più praticabile – è più probabile che si arrenda.

Il negoziatore gioca sempre il ruolo dell’intermediario, piuttosto che della persona che comanda. Questa è in parte una strategia per guadagnare tempo: il negoziatore può tenere il sequestratore in sospeso ogni vota che gli dice che “va a parlare con il capo”. Mantenere il negoziatore in un ruolo di mediatore piuttosto che di vero potere è anche una norma precauzionale: il negoziatore non deve essere a conoscenza di tutti i dettagli dell’operazione, come il momento in cui la polizia ha intenzione di fare irruzione, perché potrebbe accidentalmente lasciarsi sfuggire qualcosa.

Una cosa che i negoziatori non devono mai fare è mentire. Il negoziatore potrebbe essere tentato di fare promesse che non può mantenere. Per esempio potrebbe promettere a un sequestratore che non sarà arrestato se uscirà con le mani in alto, ma se il sequestratore si accorge che è una bugia il negoziatore perde la sua credibilità. Un’altra regola: non fare scambi di ostaggi. È una cosa molto complicata e da l’impressione che alcune vite siano più preziose di altre. Qualcuno suggerisce addirittura che non si debbano mai usare le parole “sì” e “no”. Se il negoziatore suona troppo dispotico, suggerisce questa teoria, potrebbe far innervosire il sequestratore. Altri dicono che il negoziatore non dovrebbe mai fare concessioni senza ottenere qualcosa in cambio. La maggior parte dei negoziatori, tuttavia, procede a braccio.

Anche se negoziare è più un’arte che una scienza, i ricercatori hanno creato dei modelli per predire le chance di successo dei negoziatori. Uno di questi modelli misura tre parametri: contesto (c’è stata violenza prima o durante l’arrivo della polizia?), controllo (il sequestratore è isolato e senza spazio per muoversi?) e dialogo (è in corso un dialogo utile?). Se sono riscontrati due dei tre parametri – per esempio: assenza di violenza, controllo o un dialogo in corso – allora la situazione si concluderà probabilmente senza feriti. Anche se le negoziazioni dei film di Hollywood spesso si concludono con spargimenti di sangue, le statistiche dell’FBI mostrano che nell’80 per cento dei casi le vittime non vengono uccise o ferite.

©Slate