La mostra di Diane Arbus a Milano

È stata una delle fotografe più importanti del Dopoguerra, famosa soprattutto per i ritratti agli emarginati nelle strade di New York

Dal 12 al 14 dicembre sarà allestita a Milano una mostra dedicata alla fotografa statunitense Diane Arbus, nell’ambito della rassegna culturale Independent Days, organizzata da Nuova Distribuzione Associati (NDA), un distributore commerciale dedicato ai piccoli imprenditori che chiuderà questo mese dopo 15 anni. L’evento è stato organizzato per questa occasione e per riflettere sulla crisi dell’editoria con incontri, concerti, tavole rotonde e mostre fotografiche e stand di molte librerie indipendenti come Marcos y Marcos, Minimum fax e Coconino.

Diane Arbus (1923 – 1971) è famosa soprattutto per i ritratti in bianco e nero di persone emarginate (nani, transessuali, nudisti, malati mentali e artisti del circo) che incontrava per le strade di New York, nei parchi pubblici, nei locali e in squallidi hotel. Molte di queste fotografie vennero pubblicate nel luglio del 1960 sulla rivista Esquire.

Diane Nemerov (Arbus è il cognome del marito) nacque nel 1923 in una famiglia di ebrei russi emigrati a New York, proprietari di un grande magazzino sulla Quinta Strada. A 18 anni sposò l’attore Allan Arbus, con cui ebbe due figli. Si separarono nel 1958 e divorziarono nel 1969. Arbus aveva lavorato come fotografo dell’esercito durante la Seconda guerra mondiale, e iniziò anche la moglie alla fotografia. I due aprirono insieme uno studio e si dedicarono soprattutto alla fotografia commerciale e di moda, lavorando per riviste importanti come Vogue e Glamour. Nel 1956 Arbus abbandonò lo studio e si dedicò a progetti più personali, ispirati soprattutto al lavoro di Berenice Abbott. È in questo periodo che cominciò a ritrarre le persone stravaganti ed emarginate che incontrava in strada.

Dalla metà degli anni Sessanta Arbus divenne molto famosa e le sue opere furono esposte al Museum of Modern Art (MoMA). Divenne anche amica di molti importanti fotografi dell’epoca, compresi Richard Avedon e Walker Evans. Ricevette due borse di studio dalla Fondazione Guggenheim e insegnò fotografia alla Parsons School of Design di New York e alla School of Design di Providence, in Rhode Island. Arbus soffriva di depressione e il 26 luglio del 1971 si suicidò: aveva 48 anni. Un anno dopo divenne il primo fotografo americano le cui opere furono esposte alla biennale di Venezia. Nel 2006 la sua vita è stata raccontata nel film Fur: – Un ritratto immaginario di Diane Arbus, dov’è interpretata da Nicole Kidman.