Il nuovo Sinodo dei vescovi

Il Vaticano ha diffuso le 46 domande inviate ai vescovi in vista dell'assemblea del 2015, dopo quella straordinaria di quest'anno: si parla di nuovo di aborto, contraccezione e omosessualità, tra le altre cose

Bishops and Cardinals attend a morning session of a two-week synod on family issues at the Vatican, Monday, Oct. 13, 2014. (AP Photo/Gregorio Borgia)
Bishops and Cardinals attend a morning session of a two-week synod on family issues at the Vatican, Monday, Oct. 13, 2014. (AP Photo/Gregorio Borgia)

Sul sito del Vaticano sono state pubblicate le 46 domande che verranno inviate ai vescovi di tutto il mondo per una nuova «ampia consultazione» in vista del Sinodo che si svolgerà dal 4 al 25 ottobre del 2015. Quello del prossimo anno sarà il Sinodo ordinario, dopo quello straordinario dell’ottobre scorso, ma sarà sempre dedicato al tema della famiglia. Anche in quell’occasione era stato inviato un questionario che aveva costituito poi un punto di partenza per il lavoro.

Sinodo straordinario e Sinodo ordinario
Il Sinodo dei vescovi è un’assemblea rappresentativa di cardinali e vescovi della chiesa cattolica presieduta dal Papa: è stato istituito nel 1965, viene convocato regolarmente ogni 3-4 anni ed è una specie di organo “consultivo” di cui dispone il Papa. Un Sinodo straordinario era stato convocato da papa Francesco nell’ottobre del 2013 e aveva come titolo “Le sfide pastorali della famiglia nel contesto dell’evangelizzazione”. Si era discusso di temi molto delicati per la chiesa: fra le altre cose del trattamento riservato all’interno della chiesa ai credenti divorziati, di donne, di aborto, dell’atteggiamento da tenere nei confronti delle coppie omosessuali e in generale del rapporto fra chiesa e società sui concetti di famiglia e sessualità.

Al termine dell’assemblea era stata presentata la relazione finale in cui erano contenute 62 “mozioni” che erano state votate dai 183 partecipanti: cinquantanove mozioni erano state approvate (avevano cioè ottenuto i due terzi dei voti) mentre tre punti – relativi alla questione della comunione per i fedeli divorziati e al riconoscimento degli omosessuali – non avevano ottenuto la maggioranza. I temi delle mozioni approvate, comunque, non sono entrati direttamente nella dottrina cattolica. Quella relazione finale, insieme alle risposte al nuovo questionario inviato, costituiranno i nuovi documenti di lavoro per il Sinodo ordinario del 2015 intitolato “La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo”. L’Istrumentum laboris di sintesi – una specie di “manuale” alla discussione per i vescovi che parteciperanno al Sinodo – sarà pubblicato prima della prossima estate.

Al contrario di quanto avvenuto per il Sinodo straordinario, al termine del quale il Papa non ha espresso la propria posizione sui temi trattati, è probabile che papa Francesco emani un documento finale chiamato “emanazione apostolica”, in cui esporrà le proprie riflessioni a prescindere da quanto “deciso” dai vescovi.

Le domande
L’obiettivo delle nuove domande, si legge nel documento del Vaticano, è facilitare «la ricezione» della relazione finale del Sinodo straordinario e «l’approfondimento dei temi in esso trattati» compresi quelli sui divorziati risposati e gli omosessuali che non hanno ottenuto approvazione. È importante, si dice, «lasciarsi guidare dalla svolta pastorale che il Sinodo straordinario ha iniziato a delineare» e «far di tutto perché non si ricominci da zero, ma si assuma il cammino già fatto nel Sinodo straordinario come punto di partenza». Le risposte alle nuove domande dovranno pervenire alla Segreteria generale del Sinodo entro il 15 aprile del 2015.

Le domande seguono i tre capitoli della relazione finale del Sinodo straordinario. Si parte dal «contesto» e «dalle sfide sulle famiglie». Qui si chiede per esempio:

«Oltre all’annuncio e alla denuncia, quali sono le modalità scelte per essere presenti come Chiesa accanto alle famiglie nelle situazioni estreme? Quali le strategie educative per prevenirle? Che cosa si può fare per sostenere e rafforzare le famiglie credenti, fedeli al vincolo?»

Nella seconda parte ci si occupa del «Vangelo della famiglia». E si chiede tra le altre cose:

«Come si potrebbe far comprendere che il matrimonio cristiano corrisponde alla disposizione originaria di Dio e quindi è un’esperienza di pienezza, tutt’altro che di limite?»

«Quali sono le iniziative per far comprendere il valore del matrimonio indissolubile e fecondo come cammino di piena realizzazione personale?»

«Come aiutare a capire che nessuno è escluso dalla misericordia di Dio e come esprimere questa verità nell’azione pastorale della Chiesa verso le famiglie, in particolare quelle ferite e fragili?»

«Che cosa è possibile fare perché nelle varie forme di unione – in cui si possono riscontrare valori umani – l’uomo e la donna avvertano il rispetto, la fiducia e l’incoraggiamento a crescere nel bene da parte della Chiesa e siano aiutate a giungere alla pienezza del matrimonio cristiano?»

La terza e ultima parte riguarda le «prospettive pastorali». Tra le altre cose, si chiede:

«La collaborazione al servizio della famiglia con le istituzioni sociali e politiche è vista in tutta la sua importanza? Come viene di fatto attuata? Quali i criteri a cui ispirarsi? Quale ruolo possono svolgere in tal senso le associazioni familiari? Come tale collaborazione può essere sostenuta anche dalla denunzia franca dei processi culturali, economici e politici che minano la realtà familiare?»

«Come rendere più accessibili e agili, possibilmente gratuite, le procedure per il riconoscimento dei casi di nullità?»

In quest’ultima parte ci sono anche le domande che riguardano le mozioni non approvate nella relazione finale del Sinodo straordinario:

«La pastorale sacramentale nei riguardi dei divorziati risposati necessita di un ulteriore approfondimento, valutando anche la prassi ortodossa e tenendo presente “la distinzione tra situazione oggettiva di peccato e circostanze attenuanti”. Quali le prospettive in cui muoversi? Quali i passi possibili? Quali suggerimenti per ovviare a forme di impedimenti non dovute o non necessarie?»

«Come la comunità cristiana rivolge la sua attenzione pastorale alle famiglie che hanno al loro interno persone con tendenza omosessuale? Evitando ogni ingiusta discriminazione, in che modo prendersi cura delle persone in tali situazioni alla luce del Vangelo? Come proporre loro le esigenze della volontà di Dio sulla loro situazione?»

E ci sono le domande che hanno a che fare con i temi più sensibili per la chiesa come aborto e contraccezione. Per esempio:

«Quali i passi più significativi che sono stati fatti per annunziare e promuovere efficacemente la apertura alla vita e la bellezza e la dignità umana del diventare madre o padre, alla luce ad esempio della Humanae Vitae del Beato Paolo VI? Come promuovere il dialogo con le scienze e le tecnologie biomediche in maniera che venga rispettata l’ecologia umana del generare?»

«Una maternità/paternità generosa necessita di strutture e strumenti. La comunità cristiana vive un’effettiva solidarietà e sussidiarietà? Come? È coraggiosa nella proposta di soluzioni valide a livello anche socio-politico? Come incoraggiare alla adozione e all’affido quale segno altissimo di generosità feconda? Come promuovere la cura e il rispetto dei fanciulli?»

«Come la Chiesa combatte la piaga dell’aborto promuovendo un’efficace cultura della vita?»