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  • Martedì 2 dicembre 2014

Il movimento di Hong Kong per la democrazia si sta dividendo?

I tre fondatori si sono consegnati alla polizia, il leader degli studenti ha inziato uno sciopero della fame e invitato i manifestanti a resistere

Pro-democracy activists Benny Tai (C) attends a press conference with Chan Kin-man (L) and Chu Yiu-ming (R) in Hong Kong on December 2, 2014. The three original founders of Hong Kong's pro-democracy Occupy movement tearfully announced they would "surrender" by turning themselves into police and urged protesters still on the streets to retreat. AFP PHOTO / Johannes EISELE (Photo credit should read JOHANNES EISELE/AFP/Getty Images)
Pro-democracy activists Benny Tai (C) attends a press conference with Chan Kin-man (L) and Chu Yiu-ming (R) in Hong Kong on December 2, 2014. The three original founders of Hong Kong's pro-democracy Occupy movement tearfully announced they would "surrender" by turning themselves into police and urged protesters still on the streets to retreat. AFP PHOTO / Johannes EISELE (Photo credit should read JOHANNES EISELE/AFP/Getty Images)

Aggiornamento di mercoledì 3 dicembre: i tre fondatori di Occupy Central, movimento di disobbedienza civile che sta alla base delle proteste degli ultimi mesi, si sono consegnati alla polizia di Hong Kong, come annunciato ieri. Si tratta di Benny Tai, Chan Kin-man e Chu Yiu-ming: per ora non è stata formulata alcuna accusa nei loro confronti. Prima di entrare nel commissariato, i tre uomini hanno tenuto un breve discorso per la strada dove si era riunito un gruppo di manifestanti a favore della democrazia.

 

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Nella notte tra domenica 30 novembre e lunedì 1 dicembre ci sono stati violenti scontri tra polizia e manifestanti pro-democrazia a Admiralty, il quartiere di Hong Kong dove si trovano i palazzi governativi. Ci sono state decine di feriti e decine di arresti. Le proteste erano iniziate lo scorso 28 settembre per chiedere le dimissioni del capo del governo locale, Leung Chun-ying, e elezioni libere nel 2017: dopo quasi settanta giorni di presidi e manifestazioni, il movimento sembra però essere in crisi.

Gli episodi e gli scontri delle ultime ore hanno avuto diverse conseguenze: i lea­der dei partiti che nel LegCo (il par­la­men­to locale) sono all’opposizione hanno preso le distanze dal movimento parlando dell’abbandono della linea non violenta proclamata fino ad ora. Uno dei rappresentanti degli studenti, Alex Chow, prima ha riven­di­cato il tentativo di «paralizzare il funzionamento del governo» dicendo che è stato un successo, e poi ha ammesso che non sono stati fatti progressi significativi. Le diversità tra le organizzazioni che fanno parte di un movimento che è molto ampio sembrano infine essersi trasformate in divisioni e questo anche a causa della mancanza di conquiste significative, anzi: Leung Chun-ying non si è dimesso, si è mostrato irremovibile nel non cedere alle richieste, e i principali campi sono stati quasi completamente smantellati.

A seguito delle violenze degli ultimi giorni, i tre fondatori di Occupy Central, il movimento di disobbedienza civile che è stato alla base delle proteste degli ultimi mesi, Benny Tai Yiu-ting, Chu Yiu-ming e Chan Kin-man, hanno detto di volersi consegnare alla polizia e hanno chiesto ai manifestanti di abbandonare i presidi: «Chiediamo a tutti gli studenti di ritirarsi per mettere radici profonde nella comunità e trasformare il movimento». Hanno detto che la polizia è «fuori controllo» e che per i manifestanti sarebbe troppo pericoloso restare nei campi occupati. Hanno infine spiegato che «la resa non è un segno di viltà: il nostro non è un fallimento ma la denuncia silenziosa di un governo senza cuore».

 

Uno dei personaggi più conosciuti e più citati del movimento degli studenti, Joshua Wong, ha adottato però una strategia completamente diversa: ha annunciato di voler iniziare uno sciopero della fame insieme a due compagne (Lo Yin-wai e Wong Tsz-yuet), ha invitato gli altri manifestanti a resistere, a tornare per le strade e ha anche chiesto all’esecutivo di riprendere le consultazioni sulla riforma elettorale. Sulla decisione dei tre leader di Occupy Central ha spiegato: «Rispettiamo la decisione dei fondatori di Occupy Central, ma continueremo a restare qui e a fare lo sciopero della fame fino a quando il governo non accetterà di parlare con noi».