Il meteorite di Sylacauga

Esattamente 60 anni cadde dal cielo e ferì la signora Ann Hodges, in un paese dell'Alabama: è il caso più documentato di "essere umano colpito da un detrito spaziale" nella storia

di Phil Plait - Slate

Sessant’anni fa, alle 14.26 ora locale, un meteorite attraversò il cielo di Sylacauga, Alabama, negli Stati Uniti. Normalmente non sarebbe stata una gran notizia, ma questo frammento in particolare era più grosso del solito e pesava probabilmente intorno ad una dozzina di chilogrammi. Quando entro nell’atmosfera produsse una palla di fuoco abbastanza grande da essere vista in tre stati. Gran parte del meteorite venne vaporizzato nell’impatto o si trasformò in minuscoli frammenti. Un pezzo piuttosto grande però, con una massa di circa 3,9 chilogrammi, sopravvisse alla sua entrata nell’atmosfera e iniziò a precipitare verso il suolo a circa duecento chilometri all’ora. Non si schiantò mai contro il terreno, però, perché sulla sua strada incontrò due ostacoli: una casa e la signora Ann Hodges.

La roccia colpì la casa, sfondò il tetto e mentre si muoveva ancora a grande velocità, colpì una radio (che all’epoca era un oggetto piuttosto massiccio). Dopo l’urto, rimbalzò contro la mano e il fianco della signora Hodges che stava dormendo sul divano accanto. Hodges non subì particolari danni dall’impatto, a parte un livido sul fianco che mi fa ancora rabbrividire quando lo vedo in fotografia. Questo evento è probabilmente il caso più documentato di essere umano colpito da un meteorite in tutta la storia.

Lessi per la prima volta del meteorite di Sylacauga quando ero un ragazzo in visita a casa di un amico. La sua famiglia aveva una collezione completa di libri della seria Time-Life, che copriva numerosi campi del sapere: dalla biologia, alla geologia fino all’astronomia. L’articolo su uno di questi libri mostrava la famosa foto di Hodges con l’enorme livido sul fianco sinistro. Già all’epoca ero un grande appassionato di spazio, ma quell’immagine rese ancora più forte la mia passione. Essere colpiti in maniera non fatale da un meteorite mi sembrava la cosa più fica del mondo.

Quello che non sapevo allora (e che probabilmente non avrei apprezzato all’epoca) era la vera storia di quello che accadde dopo che Hodges fu colpita. Sostanzialmente ci furono una serie di discussioni su chi fosse il proprietario del meteorite. Hodges e suo marito vivevano in affitto da una certo Birdie (o Bertie) Guy. Legalmente il meteorite apparteneva a Guy, visto che era atterrato sulla sua proprietà. L’opinione pubblica, però, si schierò a favore di Hodges, sostenendo che il meteorite appartenesse a lei (e non è una sorpresa che lo abbia fatto). Ci furono delle lunghe battaglie legali, ma alla fine Guy si arrese. A quel punto però l’interesse era oramai scemato e nessuno era più interessato a comprare il meteorite. Hodges – e per me è davvero doloroso scriverlo – utilizzò per anni il meteorite come ferma porta. Alla fine lo donò al museo di Storia Naturale dell’Alabama, dove è possibile vederlo ancora oggi.

La faccenda del meteorite non portò nulla di buono ad Hodges. La lunga battaglia legale la stancò sia nel fisico che nella mente. Divorziò da suo marito e poi, nel 1972, morì a causa di una malattia ai reni all’età di 52 anni. È facile ipotizzare che l’episodio del meteorite abbia avuto qualcosa a che fare con questo suo declino. Ed è altrettanto facile domandarsi cosa sarebbe accaduto se fosse riuscita a trovare un accordo per vendere il meteorite quando l’interesse era ancora alto (all’epoca, un vicino vendette un pezzo di meteorite trovato sulla sua proprietà e comprò una nuova casa e una nuova automobile).

Come hobby colleziono meteoriti. Amo la loro forma e la scienza che c’è dietro, sapere che sono arrivati dalla luna, dagli asteroidi o da Marte. Trovo profondamente toccante tenere una roccia in mano e sapere che è vecchia di oltre quattro miliardi di anni. Ma alcune di queste rocce hanno anche una storia “umana” e anche questa può essere molto commuovente. Ci immaginiamo l’universo come remoto, inaccessibile. A volte però, l’universo scende fino a terra e tocca le nostre vite. Quello che succede dopo, spesso, dipende soltanto da noi.

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Foto: il procuratore generale dell’Alabama con il meteorite in mano mentre indica Sycalauga su una mappa (AP Photo/Charles Gorry)