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  • Domenica 16 novembre 2014

In Romania si vota un nuovo presidente

L'attuale primo ministro Victor Ponta è dato per favorito sul conservatore Klaus Iohannis: se dovesse vincere sarebbe il più giovane presidente nella storia del paese

Da questa mattina, domenica 16 novembre, in Romania si vota per il secondo turno delle elezioni presidenziali: nel primo turno, che si è tenuto il 2 novembre scorso, l’attuale primo ministro Victor Ponta, del Partito Socialdemocratico, ha ottenuto circa il 40 per cento dei consensi, staccando piuttosto nettamente i suoi avversari. Al secondo posto è arrivato Klaus Iohannis, che appartiene alla minoranza etnica di lingua tedesca. Iohannis, sindaco di Sibiu, città di 155 mila abitanti nella regione storica della Transilvania, appartiene a una coalizione di centrodestra e al primo turno ha ottenuto circa il 30 per cento dei consensi. I seggi chiuderanno alle 21 e i primi risultati sono attesi nel corso della notte.

Ponta ha promesso nel suo programma elettorale di ridurre il deficit pubblico e di aumentare pensioni e salario minimo. Ha 42 anni e se vincesse sarebbe il più giovane presidente nella storia del paese. Due anni fa Ponta è stato incaricato a svolgere il ruolo di primo ministro: ha governato in un periodo di crescita economica e relativa stabilità politica, durante il quale si è spesso scontrato con il presidente uscente Traian Băsescu. Ponta ha accusato Băsescu di corruzione e abuso di potere e ha promosso un referendum – che però poi non ha raggiunto il quorum – per costringerlo alle dimissioni. Băsescu non si è potuto candidare a queste elezioni presidenziali perché ha già compiuto due mandati.

Iohannis ha impostato la sua campagna elettorale sui temi della corruzione e dell’indipendenza della magistratura. La Romania, che ha circa 20 milioni di abitanti, è uno dei paesi più corrotti dell’Unione Europea e il più povero dopo la Bulgaria. Secondi alcuni, una vittoria di Ponta concentrerebbe troppo potere nelle mani di una sola persona. Ponta, infatti, continuerebbe ad esercitare un certo controllo sul governo, mentre sparirebbe il contrappeso al suo potere rappresentato fino ad ora dal presidente Băsescu. Gran parte dei sondaggi, comunque, danno per favorito Ponta.