I manifesti delle previsioni sbagliate, alla Leopolda 5

Come quella secondo cui "La fama di Picasso sfiorirà rapidamente", di un critico d'arte nel 1934: sono stati realizzati dall'agenzia Dotmedia

A Firenze è cominciata alle 19 di venerdì 24 ottobre la “Leopolda 5”, un evento organizzato dal presidente del Consiglio ed ex sindaco di Firenze Matteo Renzi per discutere di diversi temi legati all’attualità e al futuro dell’Italia. Il palco della manifestazione – che si tiene all’ex stazione Leopolda di Firenze, oggi usata per incontri pubblici, convention e spettacoli di vario tipo – è stato allestito con bici rovesciate e vecchi televisori e microfoni. Sulle pareti, invece, ci sono dei manifesti relativi ad alcuni episodi della storia nei quali qualcuno ha sbagliato nettamente previsione: come quando nel 1977 Ken Olson – presidente di Digital Equipment Corporation”- disse che «non c’è alcun motivo per il quale una persona dovrebbe avere un computer a casa sua», o quando nel 1962 qualcuno della casa discografica Decca Recording Company rifiutò di mettere sotto contratto i Beatles dicendo che «non mi piace il loro sound, e la musica suonata con le chitarre è in declino».

Il messaggio dei manifesti sembra essere diretto a coloro che non credono che Renzi e il suo governo possano fare le cose che dicono di voler fare (quelli che Renzi chiama “i gufi”). I manifesti sono stati realizzati dall’agenzia di comunicazione Dotmedia.